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Remote working emergenziale o Smart working di qualità?

Nadia Bertaggia

La pandemia ha favorito il ricorso al lavoro a distanza in modo inedito in Italia (e a livello mondiale) sia durante il Lockdown sia dopo. L’adozione di modelli di lavoro diversi rispetto al passato, con una componente maggiore di lavoro da distanza, è un trend che si sta consolidando. Ne parliamo in questa intervista con Nadia Bertaggia, HR VP Mediterranean Region di Sodexo, che su questi temi interverrà il prossimo 21 ottobre nel corso del Tavolo di Lavoro “Smart Working: come sta trasformando il lavoro, le imprese e le organizzazioni pubbliche. Il ruolo della tecnologia” nell’ambito del DIGITAL ITALY SUMMIT 2020.

TIG. Stiamo vivendo un momento di grande ripensamento dei modelli operativi e di un interesse elevato per tutto quello che è l’utilizzo delle tecnologie nel favorire un lavoro svincolato da tempi e luoghi prefissati. Quali sono le sue considerazioni su questa trasformazione in corso?

Nadia Bertaggia. Va fatto un distinguo iniziale: in questa contingenza, considerando tutto quello che è avvenuto negli ultimi mesi in seguito all’emergenza Covid19, non stiamo parlando di un “reale smart working”, che richiederebbe invece una diversa logica di partenza. Lo Smart Working è infatti una “filosofia manageriale”, si basa su una cultura aziendale dove, prima ancora dello smart worker, deve esserci uno smart manager e un’organizzazione impostata sull’autonomia e la responsabilizzazione. Già da molti anni sappiamo in cosa consiste lo smart working nel senso più organizzativo del termine, e sappiamo anche che perché sia tale, è necessario avere un management adatto e una cultura aziendale consona oltre ovviamente ad una settore con attività che possano essere svolte secondo questa modalità.

TIG. Nell’ultimo periodo però molte più aziende hanno cominciato a interrogarsi sui benefici dello smart working …

Nadia Bertaggia. Negli ultimi mesi abbiamo accomodato tutto, compresa la tecnologia, per rispondere a un’emergenza, e bisogna dire che i risultati sono stati buoni, soprattutto quelli collegati al ricorso a soluzioni innovative nel mondo ICT. Dobbiamo però stare attenti: quello che abbiamo visto è stato un Home – Remote working più che uno smart working come lo intendo sopra. Parlando di lavoro svolto da casa, quindi bisognerebbe distinguere tra le soluzioni legate a un bisogno o un’emergenza temporanea, sia personale, che aziendale o collettiva, da quelle che fanno parte di uno specifico intervento di welfare e prendono le mosse da una visione aziendale strategica. Nel primo caso si rischia di “improvvisare” e dunque non sfruttare il potenziale che può avere il lavoro da remoto con ricadute sia sul singolo lavoratore che sull’azienda nel suo complesso. Nel secondo invece lavoratore e azienda percorrono insieme un cammino di autonomia e responsabilità che nella maggioranza dei casi porterà vantaggi reciproci, a patto di avere a disposizione tecnologie flessibili e di lasciarsi guidare da una cultura manageriale adeguata.

Un altro elemento importante da considerare è che nonostante questa crescita dello smart working, si dovrà puntare a un nuovo bilanciamento tra lavoro autonomo svolto da remoto e presenza fisica, l’interazione fisica deve comunque rimanere: come esseri umani abbiamo bisogno di interagire con gli altri, la tecnologia ci permette di essere più veloci ma non sostituirà mai il bisogno di socializzazione delle persone. Durante un pasto, lo scambio con il collega, la battuta o il commento, su un progetto o una situazione lavorativa, possono far nascere idee e spunti altrimenti non raggiungibili. Quindi alla fine, un bilanciamento tra presenza fisica e un lavoro remoto autonomo di alta qualità potranno aiutarci a trovare un nuovo equilibrio.

TIG. Considerando le evoluzioni in corso, come Sodexo state rivalutando la vostra value proposition in modo da prendere in considerazione una riconfigurazione del lavoro che diventa più agile e flessibile?

Nadia Bertaggia. Abbiamo già a disposizione una gamma di offerte “flessibili” pensate per adattarsi alle diverse esigenze di clienti e consumatori, per esempio per i lavoratori che consumano il proprio pasto alla scrivania, e stiamo continuando a lavorare per offrire nuove proposte in linea con i bisogni emergenti.

L’interazione fisica rimane comunque importante, c’è quindi un diverso mix da bilanciare. Anche nei prossimi mesi, la priorità sarà quindi per le aziende rassicurare le persone, aiutarle a superare ogni paura e far ripartire il business in sicurezza, dall’ufficio e da remoto. Sodexo con il progetto RISE ha messo a punto una metodologia per permettere ad aziende e uffici di riaprire con maggiore sicurezza.

Inoltre, stiamo analizzando la situazione per capire le nuove esigenze che possono sorgere con una diversa configurazione del lavoro. Se prendiamo per esempio una popolazione con le caratteristiche della Generazione Z, serve una diversificazione e un ampliamento dei servizi per situazioni più complesse: ad esempio, per ottenere prestazioni lavorative migliori, servono postazioni di lavoro più idonee per le attività che si vanno a svolgere, serve un servizio di ristorazione variegato, che combini soluzioni classiche con soluzioni di food delivery e la messa a disposizione di office supply, vanno ripensati e sostituiti i benefit. L’importante è, nelle diverse situazioni, sia che si parli di uno smart working sostenuto da un’adeguata cultura aziendale, sia che si tratti di altre configurazioni del lavoro, che siano messe al primo posto le persone, che siano riassicurate sulla possibilità di lavorare in sicurezza; se i nostri collaboratori stanno bene, garantiranno anche delle prestazioni lavorative migliori.

Nell’ambito del DIGITAL ITALY SUMMIT 2020, un tavolo di lavoro sarà dedicato quest’anno ad analizzare quali sono stati i principali insegnamenti dell’esperienza vissuta durante l’emergenza Covid19, in termini di generale ricorso al remote working, e per comprendere quanto e come le aziende stiano effettivamente modificando l’organizzazione del lavoro. Registrati subito per partecipare al Tavolo di Lavoro “SMART WORKING: COME STA TRASFORMANDO IL LAVORO, LE IMPRESE E LE ORGANIZZAZIONI PUBBLICHE. IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA” del 21 ottobre 2020, dalle ore 14.00 alle ore 16.00!

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