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Data Innovation & Data Economy: una guideline al Data Innovation Summit

Lo scorso 11 aprile, all’ Enterprise Hotel di Milano, si è tenuta la prima edizione del Data Innovation Summit, organizzato da The Innovation Group. L’ evento nasce con l’obiettivo di fornire consigli e indicazioni alle imprese italiane per affrontare al meglio la new data economy.

La prima edizione del Data Innovation Summit, organizzata da The Innovation Group, ha avuto come oggetto il tema della gestione, dell’analisi e dell’ utilizzo dei dati in azienda.

Una giornata ricca di appuntamenti, composta da sessioni plenarie, workshop e roundtable con speaker professionisti del settore e best practice : a riportare la propria esperienza, tra gli altri, Pirelli, FSI, SNAM e lastiminute.com group, realtà che hanno implementato in maniera efficace nei propri processi produttivi  i nuovi paradigmi innovativi.

Durante le sessioni del Summit si è analizzato globalmente, e da diverse prospettive, un fenomeno tanto diffuso quanto controverso, con l’obiettivo di creare un solido dibattito alla luce dei vantaggi e delle criticità derivanti dall’ adozione di un modello aziendale data driven.

Data breach, data governance, data protection, intelligenza artificiale e predictive analysis i temi più discussi. Più volte, inoltre, è stata sottolineata la necessità di promuovere interoperabilità tra le diverse figure aziendali nonché l’esigenza di ridisegnare l’assetto organizzativo, trasformando le aziende in piattaforme estrattive capaci di cogliere l’enorme potenziale informativo del dato-petrolio.

Tuttavia, in virtù anche del recente scandalo di Cambridge Analytica, non sono mancati riferimenti al tema della privacy e all’ introduzione del nuovo regolamento europeo per la protezione dei dati personali (GDPR), in vigore dal prossimo 25 maggio. Da qui la necessità di introdurre in azienda nuovi strumenti che tutelino l’ utente e di creare politiche nazionali, inclusive, in grado di affrontare il digital divide,  ancora troppo diffuso nel nostro paese, promuovendo così una nuova consapevolezza da parte dell’ opinione pubblica e un uso più responsabile delle piattaforme digitali.

FOTO. Alcuni momenti del Data Innovation Summit

 

The deep data revolution: un nuovo modello di mercato

Uno degli interventi più interessanti della giornata è stato sicuramente quello di Cosimo Accoto, research affiliate del MIT e autore de “Il Mondo Dato” che ci ha raccontato di come i dati abbiano sostituito il prezzo e la moneta come indicatori delle preferenze dei consumatori, creando, così, un nuovo paradigma di mercato. Il dato è diventato, dunque, il nuovo asset competitivo all’ interno di ogni contesto aziendale, la vera interfaccia con il mondo e questo perché, ad oggi, le tecnologie, sia di data collection che di data mining, sono in grado di raccogliere le informazioni del futuro e portarle nel presente per creare dei servizi a valore aggiunto.  Ogni produzione di valore in futuro sarà una predizione di dati: vivremo più disegnati dal futuro che non residuati dal passato.

La visione “virtual factory” di Pirelli

Carlo Torniai, global director of digital product development di Pirelli, ci ha parlato dell’ esperienza della sua azienda, che da poco ha deciso di intraprendere un percorso di espansione dell’ offerta da prodotti a servizi, dove intelligenza artificiale e machine learning possono dare un grande contributo. Comprendere, dunque, l’importanza di utilizzare i dati per ottimizzare i processi produttivi ha permesso  di sviluppare diversi prodotti e servizi personalizzati verso l’utente finale. Pirelli definisce la sua visione “virtual factory”, dove l’idea è quella di costruire un sistema di interazione uomo/macchina, macchina/macchina in cui i processi si autoregolano. L’importante, conclude Torniai, è costruire un team organizzativo capace di supportare questi processi e che si basi su trasparenza e fiducia.

Data protection: Tre best practice per proteggere i nostri dati

Ferdinando Ditaranto, referente dell’ area reati Informatici per la Procura di Monza Data Forensics, insiste , invece, sulla necessità per le aziende di dotarsi di un sistema di elevata visibilità e trasparenza così da aumentare la propria sicurezza e prevenire malware dannosi a cui oggi si è esposti sempre di più. A fronte della continua esposizione dei nostri dati alla mercè di chiunque, Ditaranto ha suggerito tre best practice per la protezione del dato personale: creare un assessment di rete, scegliere in modo adeguato il fornitore dei servizi e il proprio partner tecnologico.

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