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Come creare città sostenibili, intelligenti, resilienti

Il PNRR e gli obiettivi di sostenibilità ambientale a cui si collega l’utilizzo delle risorse europee aprono nuovi scenari anche in ambiti quali smart government, smart city e smart mobility. Ne abbiamo discusso durante la web conference “La città sostenibile” organizzata nell’ambito del Digital Italy Program.

È stato più volte ricordato che l’utilizzo delle risorse europee previste dal Next Generation EU è subordinato ad alcuni criteri, primo fra tutti quello che stabilisce che il 37% delle risorse debba essere utilizzato per la transizione ecologica, un obiettivo sfidante che richiede lo sviluppo di nuove progettualità. Nel percorso alla sostenibilità del Paese una spinta decisiva proviene anche dalle città: una nuova mobilità urbana e smart, sviluppata a partire dalla creazione di adeguate infrastrutture digitali, è il primo passo per recepire in maniera adeguata le disposizioni europee ma il percorso è lungo. Bisogna, infatti, tener conto della grande diversificazione delle realtà urbane del nostro Paese e, soprattutto, del digital divide ancora troppo presente e che impedisce in alcune aree (le cosiddette “bianche”) lo sviluppo e l’implementazione di determinate soluzioni tecnologiche e innovative, condizione necessaria per innescare il cambiamento auspicato. Tali tematiche sono state ampiamente discusse lo scorso 30 giugno durante la web conference “La città sostenibile”, organizzata da The Innovation Group nell’ambito del Digital Italy Program.

Come, infatti, affermato da Roberta Cocco, Assessora a Trasformazione Digitale e Servizi Civici, Comune di Milano, «è molto importante che innovazione e sostenibilità corrano sempre insieme: l’innovazione ci aiuta a ridurre la carta, risparmiare tempo e ridurre sprechi, elementi di forte impatto». Del resto, come ricordato da Marco Pironti, Assessore all’Innovazione e Progetto Smart City, Comune di Torino, «una città sostenibile è innanzitutto una città resiliente». Per Pironti, inoltre, «la smart city è il risultato della somma di smart communities e una struttura tecnologica equa». Infine, «tutto si potrà fare con il PNRR tranne che perdere tempo: la variabile tempo è fondamentale per la realizzabilità e la scelta dei progetti stessi».

Nel percorso di adozione di modelli innovativi sarà fondamentale creare percorsi di partenariato pubblico-privato. A parlare è stato Raffaele Gareri, Direttore Trasformazione Digitale e Sviluppo Economico Urbano, Roma Capitale e CoFounder di “The Smart City Association Italy” che ha ricordato l’importanza di attuare nuovi modelli organizzativi e di business. Per Gareri, inoltre, «quella che si ha davanti è una grande occasione per affrontare alcuni temi con un approccio diverso rispetto al passato: lo si potrà fare soltanto attraverso l’adozione di una nuova visione che richiede il riorientamento dei piani strategici e l’adozione di percorsi di miglioramento che siano realmente profittevoli per tutti gli stakeholder».

Ambiente, economia circolare e smart mobility

È fondamentale legare il concetto di innovazione alle tematiche del PNRR. Ad affermalo è stata Silvia Celani, Head of Innovation, Acea che ha raccontato dei progetti in corso all’interno di Acea nell’ambito della sostenibilità ambientale, «un percorso in cui il paradigma dell’open innovation assume grandissima rilevanza»; fondamentale, altresì, collaborare con startup e centri di ricerca.

Nell’ambito dell’innovazione digitale, della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare si rilevano, altresì, progetti che vertono sull’idea dell’economia comportamentale. A discuterne è stato Enrico Piraccini, Head of Development & Innovation, Gruppo Hera secondo cui è essenziale «applicare piccoli incentivi per aiutare le persone ad avere comportamenti virtuosi». All’interno del Gruppo Hera si sta, inoltre, lavorando su progetti basati sul risparmio energetico ed idrico, oltre che sull’idrogeno e sull’energia elettrica rinnovabile.

In questo contesto è importante ricordare anche l’importanza di intervenire sulle filiere, un tema evidenziato da Lorenzo Bono, Responsabile Ricerca & Sviluppo, Comieco che ha evidenziato il tema della qualità del riciclo della filiera e dello sviluppo di nuove filiere produttive: al riguardo un’idea potrebbe essere quella di investire in nuove tecnologie volte al recupero della carta. Per Bono, infine, «oggi si ha terreno fertile perché i cittadini stanno assumendo sempre maggiore consapevolezza su questi temi».

In questo contesto come sta cambiando la mobilità? Quale percorso verso la smart mobility?

Per Valentino Sevino, Mobility Planning Area Director, AMAT, un ruolo fondamentale è svolto dai dati che forniscono in tempo reale una fotografia dettagliata del contesto urbano, del livello di utilizzo del trasporto pubblico locale, dell’indice di congestione stradale; informazioni che si sono rilevate utilissime anche nella fase più acuta dell’emergenza e grazie a cui è stato possibile evitare e monitorare eventuali assembramenti.

Sul tema sono intervenuti anche Samuel Sed Piazza, Direttore Europeo, Moovit secondo cui disporre di dati e informazioni in real time rappresenta un valore aggiunto sia per l’utente che per il decisore pubblico e Eneida Lila, Infrastructure & Territories Business Developer, Dassault Systèmes per cui è fondamentale sviluppare un percorso di pianificazione strategica, con al centro le città, in cui vengono ridotte le inefficienze, ottimizzate le performance e si accelera l’innovazione grazie alle nuove tecnologie.

Nei contesti urbani (ma non solo) un vero e proprio cambio di paradigma rispetto al passato avverrà con l’avvento del 5G. Ne ha discusso Mario Frullone, Direttore delle Ricerche, Fondazione Ugo Bordoni secondo cui è fondamentale comprendere le opportunità del nuovo paradigma tecnologico che consente di gestire moltissime nuove applicazioni. Come, infatti, affermato da Frullone, «vi sono molti servizi legati alla mobilità che richiedono uno scambio di informazioni molto elevato e in tempi rapidissimi», una necessità su cui il 5G, grazie alle sue caratteristiche di velocità e riduzione dei tempi di latenza, interviene con successo. Tuttavia, la realizzazione di corridoi 5G è subordinata al rispetto di determinati requisiti infrastrutturali: al riguardo è fondamentale l’intervento degli amministratori pubblici per garantire una copertura infrastrutturale omogenea in tutto il Paese, eliminando il digital divide ed intervenendo sulle aree grigie e bianche. Sul tema è intervenuto anche Paolo Di Bartolomei, Responsabile Institutional & External Communication, FiberCop (Gruppo TIM) che ha discusso delle strategie attualmente in atto per risolvere il gap infrastrutturale presente nel Paese.

Un Paese sostenibile per migliorare la qualità della vita dei cittadini

Vi sono molteplici declinazioni dell’innovazione che coinvolgono la gestione dell’ambiente, dell’energia, della mobilità sostenibile pur essendo tutto gestito da un utilizzo intelligente delle applicazioni. È quanto ha affermato Antonella Galdi, Vice Segretario Generale, Responsabile Innovazione e Sviluppo Tecnologico, ANCI nel suo intervento conclusivo alla web conference.

Quello che è fondamentale fare – ha proseguito Galdi – è scoraggiare ragionamenti a silos, adottando, invece, una visione strategica su quello che si vuole fare. Al riguardo è di estrema rilevanza il tema dell’interoperabilità tra le diverse pubbliche amministrazioni, aspetto che trova una base finanziaria anche all’interno del PNRR. Negli anni, infatti, si è pagato per una carenza di integrazione più che di risorse.

In questo percorso fondamentale è il ruolo dell’amministrazione centrale che deve obbligare le singoli amministrazioni a collaborare e ad interagire reciprocamente e devi puntare a fare sistema e a proporre soluzioni unitarie, disincentivando la frammentazione che finora ha caratterizzato il Paese e che ha portato a percorsi di sviluppo differenti.

Il futuro della mobilità? È il modello MaaS – Mobility as a Service, espressione con cui si fa riferimento a nuovi modelli di business per l’erogazione dei servizi di trasporto che si basa su una forte integrazione di piattaforme differenti e sulla condivisione di dati ed informazioni tra i diversi operatori.

Il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, la crescita economica e l’inclusione sociale passa attraverso lo sviluppo innovativo e tecnologico del Paese: fondamentale, però, che accanto lo sviluppo delle infrastrutture digitali sia accompagnato e supportato dalla creazione di un’adeguata agenda digitale per tutto il Paese.

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