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Il CIO del futuro e il futuro del CIO

 

L’indagine annuale “Digital Business Transformation Survey 2024”, realizzata da The Innovation Group (TIG), offre una mappa per orientarsi lungo la strada verso l’evoluzione digitale, analizzando lo stato dell’arte dell’adozione di tecnologie all’avanguardia da parte delle aziende italiane. Tra le molteplici iniziative previste dai piani di trasformazione digitale, spiccano la data strategy, l’intelligenza artificiale, la migrazione verso il cloud, la sostenibilità del digitale: tutte componenti fondamentali della più ampia business digital strategy. Saranno queste le tematiche del prossimo Cio Leaders Summit, organizzato da TIG, che si terrà dal 14 al 16 marzo 2024 presso il Grand Hotel Dino a Baveno. L’indagine mette in luce che l’87% delle aziende italiane si trova in una fase avanzata nel processo di trasformazione digitale. La metà delle aziende dichiara inoltre che l’attuale scenario macroeconomico sta contribuendo ad accelerare i propri progetti digitali.

Il ruolo del CIO nell’azienda 5.0

Intervistando i Chief Information Officer (CIO) di importanti realtà italiane, il consenso è uniforme rispetto a un suo maggiore coinvolgimento nelle strategie di business: si percepisce sempre più chiaramente la centralità della sua leadership e l’importanza di un allineamento strategico tra le direzioni IT e aziendali. Il ruolo del CIO è oggi più liquido, più flessibile, caratterizzato da una stretta collaborazione con il business e da una risposta agile alle priorità delineate dal board aziendale.

Problemi di disallineamento tra IT e business, tempi di implementazione e sfide di natura tecnica, legale e di sicurezza informatica rappresentano ulteriori ostacoli da superare per garantire un’efficace evoluzione digitale.

Verso una data driven organization, sfruttando il valore aggiunto dell’AI generativa

È chiaro che investire in competenze e infrastrutture per l’analisi dei dati sia un imperativo per rimanere competitivi. Sebbene ci sia questa consapevolezza, la percentuale di aziende che dichiara di aver effettivamente realizzato un’organizzazione data-driven è ancora modesta. Grazie alla sua capacità di apprendimento continuo e alla facilità di accesso tramite interfacce conversazionali user-friendly, la GenAI è in grado di offrire alle aziende un supporto orientato ai dati nei flussi di lavoro. Mentre la maggior parte delle imprese italiane si trova in una fase di studio, non mancano i primi casi d’uso della GenAI in alcuni ambiti: data analytics, vendite, marketing e supply chain. Sperimentare è la parola d’ordine: non devono infatti essere trascurati gli aspetti di privacy e confidenzialità dei dati.

Cloud transformation: il futuro è multi-cloud

Un’ampia quota di aziende si trova in una fase avanzata nel processo di adozione del cloud. Questa scelta è motivata da una mossa strategica per il business: ottimizzare la scalabilità delle risorse IT, l’agilità, la resilienza, la sicurezza e i costi. Nonostante la gestione del multi-cloud venga identificata come una delle principali sfide della migrazione, esso è previsto crescere: tra tre anni, l’opzione del multi-cloud è infatti la più gettonata. I principali driver di questa scelta sono assicurare un migliore disaster recovery/business continuity, garantire la compliance/localizzazione del dato e delle app e ridurre la dipendenza dai cloud provider (rischio lock-in).

Esg e digitale sostenibile: pillar della strategia aziendale

Le tematiche Esg (Environment, Social, Governance) sono oramai diventate parte integrante della strategia aziendale. Il monitoraggio costante tramite soluzioni digitali consente di valutare l’allineamento alle pratiche sostenibili, iniziando dalla selezione delle materie prime fino agli impatti sulla sostenibilità complessiva. La sfida in questo processo risiede nella capacità di integrare queste soluzioni in modo più approfondito e precoce possibile già nelle prime fasi decisionali. Le blockchain stanno supportando questa missione migliorando la tracciabilità, la conformità e la partecipazione degli stakeholder.

Reskilling e upskilling: il digitale come facilitatore

La ormai nota sfida relativa alle risorse umane, specialmente in termini di ricerca di nuove figure professionali specializzate, spinge le aziende a concentrarsi sul reskilling o upskilling delle risorse interne. Le aziende stanno implementando diverse tipologie di corsi, indirizzati o all’intera popolazione aziendale o a specifici dipartimenti. Le piattaforme di e-learning rappresentano gli strumenti principalmente utilizzati per la formazione delle risorse aziendali. Sebbene il beneficio maggiormente riconosciuto nell’utilizzo della formazione online sia la flessibilità rispetto ai metodi tradizionali, alcuni ritengono che la formazione in aula sia più efficace.

 

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