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Utilizzare l’IoT per assistere gli anziani: i sensori che salvano la vita

Il tema della sostenibilità delle politiche di welfare e della necessità di supportare nei prossimi anni il processo di invecchiamento della popolazione è di particolare rilevanza sia per le politiche economiche sia per l’opinione pubblica dei paesi occidentali. Secondo le proiezioni della Commissione Europea, nel 2060 in Europa l’aspettativa di vita alla nascita per gli uomini sarà infatti di 84 anni (con un incremento di 7,1 anni rispetto al 2013), mentre per le donne sarà di 89,1 anni (con un incremento di 6 anni rispetto al 2013).

Questo aumento significativo della popolazione over 70 comporta pertanto la necessità di creare servizi e soluzioni che consentano di ridurre e di ottimizzare la spesa per la loro assistenza, alleviando l’onere per le famiglie e per lo Stato. In questo contesto, l’Internet of Things appare come una tecnologia abilitante che consente di sviluppare sistemi che permettono di migliorare il monitoraggio degli anziani all’interno delle loro abitazioni, registrandone comportamenti anomali che potrebbero essere segnali di malessere o di situazioni pericolose (ad esempio cadute) per l’anziano o l’ammalato. Questi sistemi, grazie alla tecnologia IoT, consentono di fatto di ritardare il più possibile l’ospedalizzazione degli anziani e di ridurre di conseguenza il costo della sanità nazionale: il costo dell’assistenza da remoto è infatti inferiore rispetto a quello dell’ospedalizzazione.

A questo riguardo, la società svizzera Monitra – nata come spin-off dell’università Bicocca di Milano – ha sviluppato una soluzione che consente di registrare i comportamenti e raccogliere informazioni all’interno di un ambiente “sensorizzato”: è dotato infatti di un’intelligenza in grado di “comprendere le situazioni” e segnalare eventuali eventi anomali. Questa soluzione, applicata alla tele-assistenza e all’assistenza agli anziani, si trasforma in un sistema di monitoraggio “sensoriale” dell’abitazione della persona assistita che consente di rilevare il verificarsi di situazioni fuori dalla norma, potenzialmente di pericolo per la persona all’interno dell’ambiente monitorato. Attraverso una rete di sensori e di sistemi di comunicazione avanzati, il sistema di Monitra è in grado di rilevare ad esempio cadute o malori improvvisi, segnalandoli alle persone incaricate dell’assistenza e permettendo un rapido intervento.

Da un punto di vista tecnologico, la soluzione è composta da:

  • una centralina, per la trasmissione dati sulla rete cellulare, che può funzionare per circa un’ora anche in assenza di alimentazione elettrica
  • dei sensori ambientali che comunicano tramite il protocollo IEEE 802.15.4 (a comunicazione bidirezionale) e registrano dati relativi alla luminosità ambientale, alla temperatura, al movimento, all’umidità, alla presenza di gas, polvere, etc…
  • dei sensori indossabili (Fig.1) che comunicano tramite Bluetooth 4.0.
Sensore GR

Fig. 1 – Un sensore della soluzione “SINDI” (“Sicuri e Indipendenti”) di Monitra

Va sottolineato in particolare che, per quel che riguarda le componenti di sensoristica, dal momento che sensori adeguati alle esigenze del progetto non erano disponibili sul mercato, la stessa Monitra ha progettato le componenti necessarie.

Infine, per quanto riguarda la diffusione di queste soluzioni, ad oggi sono stati installati diversi sistemi nell’area della Lombardia, ed in particolare presso alcune residenze per anziani (RSA) con appartamenti monitorati dal personale medico del centro. Inoltre, altri interlocutori a cui si rivolge il progetto sono le strutture che si occupo di tele-assistenza: il sistema permette infatti di aumentare la qualità del servizio, tramite chiamate non più random e con un’unica variabile di tempo, ma mirate in caso di effettivo bisogno, dal momento che vengono comunicate in tempo reale le situazioni di criticità. Si tenga infine presente che, poiché i dati vengono rielaborati e conservati in modalità Cloud, questi potrebbero essere fruibili (su autorizzazione) anche dai privati, ad esempio dai famigliari.

A cura di: Camilla Bellini, @camilla_bellini

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