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Mobilità e 5G nelle città italiane

N. Gennaio 2021
        

tratto da un intervento di
Donatella Proto,
Direzione Generale per i servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali –
Divisione II, MISE

 

Intervento effettuato durante la Web Conference del 24 Settembre “BIG DATA, SMART CITIES E MOBILITÀ SOSTENIBILE”, appuntamento del Digital Italy Program 2020

#LaVisioneDeiLeader


 

Il reale fattore abilitante della trasformazione digitale è l’infrastruttura che rende possibile la circolazione delle informazioni e la loro interoperabilità.

Con riferimento alla mobilità, analizzando i dati legati agli spostamenti quotidiani sul territorio, è possibile rilevare differenze significative tra il prima e dopo Covid-19, un cambiamento che il governo e le amministrazioni locali hanno dovuto affrontare molto velocemente e che ha reso necessario prepararsi e progettare delle strategie per affrontare nel modo migliore la situazione eccezionale che si stava vivendo. In questo contesto, di grande rilevanza è stata l’applicazione di alcune soluzioni digitali al settore della mobilità: il processo di digitalizzazione, del resto, rappresenta un fattore abilitante che consente di rispondere in maniera tempestiva alle esigenze che si manifestano.

Entrando nel dettaglio delle attività svolte dal Ministero dello Sviluppo Economico, si sta innanzitutto rendendo disponibile su tutto il territorio nazionale la banda ultralarga, consapevoli del rilevante ruolo svolto dalla connettività nella fase più acuta dell’emergenza che ha consentito il mantenimento delle relazioni sociali, la continuità dei processi produttivi didattici e lavorativi, nonché di proseguire con una normalità che altrimenti sarebbe stata impossibile. Le attività del Ministero sono conseguenza di scelte adottate a livello comunitario: l’Agenda Digitale Europea, già a partire dal 2016, ha accelerato l’implementazione diffusa e capillare su tutto il territorio nazionale di una connettività a banda ultra larga.

In quest’ambito, il governo italiano ha portato avanti anche una strategia per il 5G e investito su tecnologie basate sulle reti di nuova generazione. Ha, altresì, investito su progetti di ricerca focalizzati sul settore della mobilità concentrandosi in modo particolare anche sulla sostenibilità ambientale (si pensi, ad esempio, alle forme di incentivazione come l’eco bonus per ammodernare il parco veicoli o ai bandi sulla domanda pubblica intelligente al fine di  promuovere un forte cambiamento culturale di tutta la popolazione oltre che un approccio differente verso la Pubblica Amministrazione, nonché verso il digitale e la mobilità). Nell’ambito del programma sulle Case delle tecnologie emergenti sono stati erogati finanziamenti per creare dei laboratori volti a sperimentare e condurre ricerche sulle  tecnologie innovative e creare best practice diffuse su tutto il territorio nazionale, partendo dalla positiva esperienza delle sperimentazioni 5G, avviate, sin dal 2017, nelle cinque città italiane di Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera. Si tratta di input provenienti dalla Commissione Europea che, già dal 17 maggio 2018, ha annunciato una strategia per una connettività connessa e automatizzata con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di una mobilità pulita, sicura e condivisa attraverso anche nuove forme di trasporto (bike sharing, car sharing). Per tali ragioni si sta investendo per mettere a disposizione infrastrutture sicure da cui partire per iniziare a investire su strade intelligenti e macchine intelligenti per poter poi arrivare alla guida autonoma.

La realizzazione di tali attività richiede lo sviluppo di un nuovo ecosistema della mobilità, composto da diversi stakeholder e che ruoti attorno alla figura del decisore pubblico che deve occuparsi in modo particolare della definizione delle regole e delle tematiche legate alla tutela della privacy e alla sicurezza dei mezzi e delle infrastrutture. Oltre alla tradizionale presenza dei car maker, fondamentali sono nuovi attori del mercato della mobilità, come gli operatori di comunicazione elettronica – considerata l’importanza delle infrastrutture per la gestione dei dati – gli Over The Top, i costruttori di apparecchiature che rendono le macchine in grado di interagire con le infrastrutture viarie) e le pubbliche amministrazioni che devono affinare le capacità di gestione di una mole immensa di dati che ruota intorno all’infomobilità.

Tale ecosistema si fonda su differenti tipologie di tecnologie: accanto alle tecnologie wireless legate al 5G ed al G5, si rileva la necessità di una capillare infrastrutturazione del territorio in fibra lungo le principali direttrici del trasporto anche per consentire la copertura del 5G.

Tali attività devono necessariamente essere accompagnate da un processo di semplificazione normativa, che possa agevolare l’attività e le sinergie tra tutti gli attori coinvolti e consentire anche una nuova gestione delle emergenze, una necessità che gli eventi recenti hanno imposto in maniera improvvisa: l’obiettivo primario del Ministero dello Sviluppo Economico è quello di supportare tale percorso di cambiamento.

 

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