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L’ innovazione digitale e le eccellenze industriali dell’Emilia-Romagna

Lo scorso 15 ottobre si è tenuto l’Emilia-Romagna Digital Summit, organizzato da The Innovation Group in collaborazione con il Consorzio Bi-Rex per fare il punto sullo stato dell’arte dell’innovazione e delle priorità sul territorio.

Prosegue il lavoro di The Innovation Group nell’ambito del progetto “Digital Summit Regionali”, l’iniziativa volta ad accompagnare e promuovere l’innovazione nei sistemi territoriali, sviluppata in collaborazione con i principali attori pubblici e privati: l’ultima tappa è stata l’Emilia-Romagna, in cui si è organizzato lo scorso 15 ottobre il Digital Summit in collaborazione con il Consorzio Bi-Rex.

L’evento, che ha visto la partecipazione di organizzazioni pubbliche e private, oltre che di Università e centri di ricerca ha messo in evidenza luci ed ombre di un territorio dalle grandi potenzialità e da sempre attento all’innovazione. Diversi gli speaker intervenuti al riguardo: Marco Lombardo, Assessore al Lavoro e alle Attività Produttive, Comune di Bologna, secondo cui il futuro sarà caratterizzato dalla dicotomia tra chi nutre verso l’innovazione digitale un sentimento di forte entusiasmo e chi la teme; Maurizio Sobrero, Direttore Dipartimento di Scienze Aziendali e Senior Advisor Bologna Business School, Università di Bologna che ha affermato come la peculiarità dell’Emilia-Romagna sia sempre stata la capacità di creare “network”, una caratteristica allo stato attuale più che mai necessaria, considerato che «la forza di un territorio e la capacità di saper cogliere al meglio i cambiamenti in atto dipende dal lavoro sinergico e dall’azione concertata degli stakeholder»; Stefano Cattorini, Direttore Generale, Bi-Rex che ha raccontato delle iniziative e dei progetti messi in atto dal Consorzio, un esempio di best practice nato dalla collaborazione, appunto, tra enti pubblici e privati.

Tra gli altri temi affrontati, si rileva:

  • La necessità di infondere tra le nuove generazione un forte sentimento di fiducia verso l’innovazione, promuovendo lo sviluppo di una nuova stagione di formazione con la consapevolezza che l’innovazione digitale metterà a rischio principalmente i lavoratori a basso contenuto di conoscenza.
  • Concepire Industria 4.0 come una grande opportunità di trasformare e ampliare l’”offerta”, offrendo nuove opportunità ai clienti e modificando la supply chain.
  • Partire dalle eccellenze territoriali per rilanciare la competitività e l’attrattività del territorio: al riguardo si è molto discusso del digital manufacturing e dell’Emilia della “Motor Valley”.
  • Tener conto che i cambiamenti in atto impatteranno inevitabilmente sul tessuto sociale e che l’innovazione non coinvolge solo la sfera tecnologica ma anche quella culturale ed organizzativa: non è un’impostazione solo etica ma anche un’intelligente scelta di business.
  • Promuovere l’innovazione soprattutto all’interno della Pubblica Amministrazione per permettere ai propri cittadini di usufruire di nuovi servizi e semplificarne l’accesso ad altri: al riguardo a Bologna è stato sviluppato il progetto “People Mover”, il sistema di trasporto pubblico che collegherà la Stazione centrale e l’aeroporto di Bologna. Si tratta di un servizio ad alimentazione elettrica e totalmente autonomo, dotato di algoritmi e applicazioni di digital intelligence per il riconoscimento dei soggetti, un’attività che, seppur innovativa, rende necessario che l’amministratore locale si ponga nuove questioni di carattere etico.
  • La vera sfida per il rilancio dell’industria emiliana (e in generale per quella italiana) deve essere accompagnata dalla capacità di investimento in innovazione tecnologica e di tenere costantemente aggiornate le competenze dei lavoratori in ciascun settore: è necessario diffondere l’importanza dell’apprendimento continuo.

 

Corsi e ricorsi storici: l’intervento di Patrizio Bianchi

Oggi, come mille anni fa, si avverte una forte tensione del sapere, la stessa che ha portato alla nascita delle Università, contesti nati con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della “conoscenza” e di combinare “saperi” differenti. Esordisce così Patrizio Bianchi, Assessore al Coordinamento delle Politiche Europee, allo Sviluppo, Scuola, Formazione Professionale, Università, Ricerca e Lavoro, Regione Emilia-Romagna, secondo cui oggi questo nuovo impulso diventa il punto fondamentale di un profondo cambiamento di cui l’evoluzione tecnologica ne è solo strumento e in cui bisogna ricercare il fine ultimo.

Il digitale, infatti, non è solo tecnologia, indica, piuttosto, una modalità di agire in cui si incrociano cammini e conoscenze diverse per rispondere ad esigenze che sono cambiate nel tempo: è una capacità che non deve essere volta a “capire” ma a “comprendere”, che ha il compito di “tenere insieme” cammini tecnologici, culturali e di conoscenza diversi fra di loro. È questa la principale competenza su cui bisognerà lavorare.

 

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