25.10.2023

Italia digitale: le tappe e i successi delineati nella recente NADEF

Il Caffè Digitale

 

La Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) recentemente pubblicata dal Governo italiano riserva un importante capitolo sulla digitalizzazione del Paese. Come ormai noto, la transizione digitale è uno degli obiettivi di maggior rilievo per l’Europa, assumendo un ruolo centrale nell’ambito dei finanziamenti destinati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), riconoscendone la rilevanza strategica nell’innovazione e nella crescita economica del Paese.

Nel documento vengono evidenziati i notevoli progressi compiuti dall’Italia che, nonostante partisse da una posizione arretrata, ha registrato sostanziali miglioramenti nei punteggi DESI negli ultimi cinque anni, grazie a una serie di investimenti mirati e un impegno politico sempre più incisivo nel campo digitale, sostenuto anche da un maggior afflusso di finanziamenti europei. Il PNRR assegna infatti il 25% del totale delle risorse per sostenere riforme e investimenti innovativi mirati alla digitalizzazione del Paese.

La Missione 1, in particolare, incentrata sulla “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, riveste un importante ruolo nel promuovere la transizione digitale nella Pubblica Amministrazione, in particolare attraverso il passaggio al cloud e l’interoperabilità dei sistemi informativi. La NADEF fornisce un dato concreto sull’avanzamento del passaggio al cloud: “sono state completate con successo la progettazione, preparazione, installazione e il testing di quattro data center, che costituiscono il nucleo di una nuova infrastruttura cloud, denominata ‘Polo Strategico Nazionale’ (PSN), dedicata a ospitare i sistemi informativi, i dati e le applicazioni di tutte le pubbliche amministrazioni. Nelle prossime fasi, si prevede la migrazione dei dataset e delle applicazioni di circa 280 pubbliche amministrazioni centrali e aziende”.

Per quanto riguarda l’interoperabilità, è stata creata la Piattaforma Digitale Nazionali Dati (PDND), che consentirà l’interscambio di informazioni e servizi tra enti semplificando e rendendo più efficienti procedimenti tradizionalmente complessi. Altro successo italiano è il raggiungimento degli obiettivi previsti per la diffusione di App IO e di PagoPa rispettivamente con due e tre anni di anticipo.

La digitalizzazione non riguarda però solo la Pubblica Amministrazione ma coinvolge anche la popolazione e la forza lavoro. L’Italia rimane infatti ancora sotto la media europea per quanto riguarda le competenze digitali di base dei cittadini, come sottolineato anche dal recente Report della Commissione Europea “2023 Digital Decade: i progressi circa le digital skill dei cittadini sono ancora piuttosto lenti e solo il 46% della popolazione possiede competenze digitali di base. Il suggerimento che viene dato all’Italia è di intensificare gli sforzi, con un particolare focus sul potenziamento delle competenze e sulla riqualificazione della forza lavoro. A tal proposito, come specificato all’interno della NADEF, il Governo ha adottato misure specifiche per migliorare le competenze digitali, con iniziative come la “Strategia nazionale per le competenze digitali” e il programma “Repubblica digitale”. Entrambe le iniziative mirano a colmare il divario digitale tra l’Italia e gli altri paesi europei e prevedono il coinvolgimento di istituzioni pubbliche, istituti di istruzione e aziende, puntando a migliorare l’educazione digitale, sviluppare le competenze ICT specialistiche e promuovere la partecipazione dei cittadini alla vita democratica.

Il documento, inoltre, enfatizza come l’Italia stia lavorando per potenziare la catena di approvvigionamento dei semiconduttori, favorendo al contempo le transizioni verde e digitale. A tal fine, si sta finalizzando l’istituzione della Fondazione “Centroitaliano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore” che “avrà il compito di promuovere la progettazione dei circuiti integrati, rafforzare il sistema di formazione professionale e favorire l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore, anche partecipando a iniziative e programmi dell’Unione europea”.

Come dichiarato nella NADEF, l’Italia sta investendo notevolmente sull’High Performance Computing (HPC): grazie a un investimento congiunto di 120 milioni è stato finanziato il supercomputer LEONARDO, inaugurato nel novembre 2022, attualmente uno dei più potenti al mondo.

Relativamente alla cybersecurity nel documento si legge: “Nell’ambito degli investimenti previsti per la terza rata del PNRR, l’attenzione si è focalizzata sulle misure in materia di cybersecurity. Dopo l’istituzione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, è stata avviata la definizione dell’architettura dell’ecosistema di cybersecurity nazionale; in questo ambito, saranno potenziati i sistemi di Cybersecurity delle PA locali e centrali”.

I recenti progressi sulla migrazione in cloud

Grazie alla misura 1.2 del PNRR, con un finanziamento di 1 miliardo di euro, e alla grande partecipazione della PA locale ai bandi dedicati, è stato superato il target nazionale del Piano, che prevedeva la migrazione al cloud di 1.064 enti entro il 30 settembre 2023. Sono infatti ben 1.200 i Comuni e le Scuole che hanno migliorato i propri servizi digitali con il cloud.  

L’implementazione del cloud sta portando, e porterà sempre di più, a una modernizzazione dei servizi digitali offerti, riducendo le code agli sportelli, ottimizzando la gestione amministrativa e didattica, semplificando i processi interni e migliorando l’efficienza delle amministrazioni locali.

In particolare, i Comuni hanno potenziato servizi fondamentali come la digitalizzazione degli atti e dei registri dello stato civile. Inoltre, l’adozione di strumenti digitali consente una condivisione più rapida e precisa delle informazioni demografiche con enti come l’Istat. La garanzia di sicurezza e affidabilità è stata assicurata grazie alle piattaforme cloud qualificate dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

Le Scuole, dall’altro lato, hanno migliorato la velocità e la precisione con cui vengono gestite informazioni cruciali come le presenze, gli esami e l’andamento didattico degli studenti, nonché i libri di testo e le votazioni finali. Inoltre, sono stati potenziati gli strumenti digitali per gestire in modo più efficiente l’economia, il personale e l’inventario, promuovendo una migliore pianificazione didattica e un ambiente scolastico più efficiente e all’avanguardia.

 

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