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Il nuovo paradigma della Digital Transformation nel settore Energy

INTERVISTA di Elena Vaciago, Associate Research Manager, The Innovation Group a Gianluca Fusco, Trading, Generation e Distribution IT Manager presso A2A

Fusco

Quali sono oggi gli elementi più importanti per attuare un’efficace Trasformazione Digitale del business?

I punti fondamentali da considerare nell’intraprendere iniziative che vogliono “creare valore” per il business sono legati da un lato alla capacità di contestualizzare, cercando le soluzioni più opportune per la propria realtà, dall’altro lato alla possibilità di impostare interventi graduali che si traducono nel tempo in nuove modalità di operare più efficienti ed efficaci. In sostanza bisogna puntare a “fare prima e meglio” quello che già oggi si sta facendo. Non rincorrere le mode ma puntare ad un miglioramento continuo delle attività, impostando una capacità di estrarre valore dall’IT che diventa pre-requisito per un’efficacia futura. Il tutto è sostenibile solo se la cultura aziendale fa proprio questo percorso da seguire.

Quale deve essere il ruolo dell’IT, considerando soprattutto le sfide nel settore Energy?

Oggi l’IT deve poter governare leve non solo tecnologiche ma anche organizzative, in quanto ci sono aspetti di change management che devono accompagnare la trasformazione. Non si tratta di perseguire obiettivi di pura efficienza ma piuttosto di fare in modo che l’organizzazione comprenda i benefici dell’innovazione – un elemento indispensabile per raggiungere nuova efficacia tramite i progetti innovativi. Oggi la trasformazione è trasversale su tutti gli ambiti dell’organizzazione considerando gli attori del settore Energy. Dove però l’innovazione gioca un ruolo fondamentale è nel supportare l’avvio di nuovi business, considerato oggi strategico per la crescita.

La Digital Transformation viene vista soprattutto come modalità attraverso cui cambiare l’esperienza del cliente. Si ritrova in questa affermazione?

Sicuramente sì, ma non va sottovalutato il ruolo che la trasformazione digitale gioca all’interno dell’organizzazione. L’attenzione al cliente c’è sempre stata, gli sviluppi orientati al cliente oggi sono quasi una commodity, sono richiesti per essere allineati con la competition. Dove invece c’è ancora molto valore da generare è all’interno, ci sono sacche di profittabilità nei processi interni. Ad esempio vanno perseguiti obiettivi di trasformazione del workplace e delle modalità lavorative, supportando la forza lavoro in mobilità e ricercando soluzioni che siano il più possibile “vicine” alle esigenze del lavoratore. Operando quindi sulla sua user experience in modo da semplificare l’uso sul campo della soluzione. Infine, va considerato che il vero valore dell’informazione risiede nella capacità di veicolarla nel tempo giusto e nel posto giusto, con un dato certificato e univoco per il business.

Come si collega il driver della Digital Transformation con le esigenze di sicurezza?

Oggi la sicurezza è particolarmente stressata dalle iniziative innovative, soprattutto dove queste portano a maggiore integrazione tra l’ambito IT e quello delle OT, Operational Technologies, che una volta erano separate e quindi maggiormente protette. La convergenza tra i due ambiti apre nuove opportunità ma comporta anche rischi più elevati: si tratta di bilanciare i diversi aspetti coinvolgendo il business in queste scelte. Oggi l’IT vive un forte cambio di paradigma: deve lavorare maggiormente insieme al business. L’IT può essere proattiva nel proporre progetti innovativi, che però devono essere gestiti in collaborazione con il business e fatti propri dall’organizzazione. L’IT deve avere molte più competenze sul business rispetto al passato per svolgere un vero ruolo di abilitatore proattivo.

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