TECH INFRASTRUCTURE
È indubbio che la tecnologia ICT e il digitale stianno entrando e influenzando strategie e piani industriali di aziende di tutte le dimensioni, in tutto il mondo. Industria 4.0, nuovi modelli di customer experience e di smart workplace sono strategie sempre più condivise e implementare, anche in Italia. D’altra parte, perchè questi modelli si diffondano e abbiano riscontri concreti per le aziende, occorre ripensare e rivedere le architetture e le infrastrutture tecnologiche che stanno alla base. Sviluppare strategie di digital transformation a partire da infrastrutture IT legacy sempre più inflessibili e monolitiche rischia infatti di diventare una strada poco praticabile: integrazione, apertura, flessibilità, agilità, rapidità sono le parole chiave che progetti di trasformazione digitale oggi chiedono all’IT e ai suoi sistemi.
Figura 1. I building block della trasformazione digitale
Per questo motivo, altrettanto rilevante deve essere l’analisi e la comprensione delle evoluzioni che riguardano quella che viene definita Digital Foundation, ossia l’insieme di tecnologie, strumenti, piattaforme e competenze che possono supportare i building block della Digital Transformation (vedi Figura 1). E proprio in questo ambito oggi si stanno registrando significative evoluzioni e trasformazioni, con la comparsa di nuovi modelli e nuove metodologie che rischiano di impattare significamente i trend di mercato e gli scenari competitivi. Tre sono in particolare gli ambiti evolutivi rispetto a cui occorre dare attenzione:
Queste sono le tre linee di evoluzione lungo le quali l’infrastruttura IT e le competenze di chi la gestisce si stanno muovendo, verso un modello che si potrebbe definire sempre più “Infrastructure -as-a-code“: i data center verranno sempre più gestiti attraverso il software, riducendo sempre più la necessità di interventi di configurazione dell’hardware. Questo modello, d’altra parte, rende sempre più indipendente l’attività di sviluppo e di progettazione digitale dalle competenze e dall’attività di provisioning e gestione dell’infrastruttura sottostante: nel caso più estremo, questa verrà presa in carico dai Global Cloud Provider e verrà gestita in modo “centralizzato” e “interrogata” attraverso il software.
Come sarà quindi il futuro? Certo sembra che ci sarà molto più codice e molto più software…