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Fintech e ESG: una strada ancora in salita?

 

Recentemente si è tenuta l’edizione 2022 del “Milan Fintech Summit” come testimonianza di come Milano possa diventare un polo di attrazione e di crescita di tutto l’ecosistema fintech non solo italiano. Quando nacque il primo Fintech District a Milano, lo si vedeva come il futuro. Oggi, è una realtà che cresce con più di 300 startup e con investimenti di circa 1.7 Mld di euro. Le fintech sono una presenza che sta diventando un fattore di innovazione di tutta l’industria dei servizi finanziari. Chi investe in Fintech, infatti, non sono solo i VC ma anche il Corporate VC di grandi istituti bancari con circa 500 Mil Euro. Ciò significa che l’ecosistema fintech sta realizzando tecnologie e servizi innovativi fondamentali per accelerare il processo di trasformazione digitale del sistema bancario.

Pietro Sella, CEO del Gruppo Sella, ha affermato che: “siamo di fronte al dischiudersi di una fase due dell’ecosistema fintech che dovrà sempre di più orientarsi ad essere un abilitatore di innovazione in partnership con banche, aziende e regolatori per gestire i nuovi rischi derivante dalle crisi in corso: geopolitico, climatico ed energetico ed avere un impatto sull’intera società”.

Il valore economico deriverà sempre di più dall’impatto sui valori della società nei prossimi cinque anni. Le nuove tendenze riguarderanno ancor di più la creazione di un ecosistema di ESG FINTECH per costruire soluzioni e piattaforme per gestire l’impatto delle strategie ESG delle banche e i servizi ESG per le istituzioni finanziarie e per le aziende clienti dei diversi settori di mercato.

Questo ecosistema si appoggerà su una serie di enablers orizzontali riguardanti almeno tre elementi:

  • la definzione di tassonomie per creare un linguaggio comune su che cosa significhi green e sostenibile o la transizione verso un modello sostenibile
  • La disclosure che significa come capire le entità che impattano i fattori ESG e come rischi e opportunità impattano le entità costituenti i fattori ESG
  • Dati e Metriche attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate di analisi dei dati e di AI e M/L

Il settore finanziario è impattato dai fattori ESG su diversi fronti:

  • Mobilitazione dei capitali: come incorporare nelle decisioni di investimento e di credito/finanziamento i fattori ESG misurandone l’impatto e con dei KPI
  • Monitorare il commitment verso gli obiettivi ESG: strutturare il reporting sia volontario sia dettato dalle normative regolamentari e trovare le modalità di riallineare progressivamente i portafogli in base ai risultati raggiunti
  • Misurare l’impatto e i rischi quantificando e qualificando l’impatto dei finanziamenti sostenibili e valutare l’impatto dei rischi climatici, ambientali e di transizione sui portafogli e sull’organizzazione nel suo complesso.

Se questa sono le sfide ma anche le opportunità che l’ecosistema fintech può cogliere per sé e per l’intero settore dei servizi finanziari, desta qualche perplessità se, guardando al settore delle startup fintech italiane, appare che la strada del Finetch verso i criteri Esg è lastricata di ottime intenzioni, ma resta irrimediabilmente in salita. Infatti da una recente ricerca realizzata da Excellence Consulting in collaborazione con il programma dell’acceleratore fintech Fin+Tech su un campione di 40 fintech nazionali, emerge che il 62% delle società riconosce l’importanza strategica dei fattori ambientali, sociali e di governance, e il 46% li considera un vantaggio competitivo ‘essenziale’ sia per raccogliere fondi/capitali che per vendere prodotti o stringere accordi commerciali, ma solo il 46% e il 31% realizzano rispettivamente politiche ambientali sostenibili/energetiche e di governance.

Più che al fattore della sostenibilità la ricerca evidenzia una maggiore attenzione rivolta al ‘tradizionale’ fattore social (85%) mentre solo il 46% già attua o ha programmato di investire nei prossimi anni in politiche ambientali e il 54% in governance. Sono ancora importanti, i ritardi nella comunicazione dei risultati agli stakeholders dove solo il 23% lo fa per quanto riguarda la sostenibilità aziendale e il 46% per il social.

Questa situazione fa emergere alcune criticità potenziali. C’è la necessità di allargare lo spettro dell’innovazione che il Fintech può portare alle tematiche ESG per sé e per l’intero settore finanziario e per essere credibile deve partire da sé stesso.  Inoltre, rischia di rappresentare un limite anche per far crescere la collaborazione delle banche tradizionali con le fintech, poiché i temi ESG sono o possono diventare un punto di incontro e un fattore discriminante della scelta delle banche.  È importante anche migliorare la capacità di comunicare di tali argomenti agli stakeholders che può essere non solo un freno alla capacità di raccogliere fondi ed emergere sul mercato, ma rischia di lasciare campo aperto a iniziative di green washing da parte di operatori spregiudicati. Diventa quindi fondamentale che l’ecosistema Fintech italiano sia capace di associare alla consapevolezza dell’importanza dei fattori ESG anche l’azione nell’essere oltre che innovativi, sempre più sostenibili.

Consumatori, investitori, dipendenti e gli altri stakeholder si aspettano che le fintech assumano un ruolo di guida nelle questioni ambientali e sociali, dal cambiamento climatico alla diversità, all’equità e all’inclusione. Per tenere il passo con le loro attese, una strategia ESG non strutturatanon è sufficiente e occorre formalizzarla e dimostrare concretamente l’impegno della fintech in ambito ESG

 

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