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Come qualificare l’offerta formativa in Campania: la parola al neo Ministro Manfredi

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L’ultima edizione del Rapporto Digital Italy riporta, tra gli altri, il contributo del neo Ministro della Ricerca e Università Gaetano Manfredi (intervenuto in qualità di Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II) che ha parlato dei cambiamenti che stanno impattando il sistema formativo-educativo campano. La mission è non perdere un’occasione «che può risollevare le sorti del Mezzogiorno».

La transizione digitale, insieme a quella ambientale, è uno dei principali driver della profonda trasformazione che si sta vivendo a livello globale, afferma Gaetano Manfredi. Si tratta – prosegue – di una riorganizzazione dei processi produttivi sociali e di consenso politico, condizionati da una profonda modifica dei meccanismi organizzativi e delle dinamiche di produzione del valore. È un processo che deve essere affrontato con una logica sistemica che coinvolga le istituzioni, le imprese, le università e i centri di ricerca.

Il cambiamento che la rivoluzione digitale sta provocando, se si è in grado di interpretarlo – prosegue Manfredi – rappresenta per il Mezzogiorno una grandissima opportunità per promuovere e inaugurare nuovi modi di agire, in caso contrario si renderebbe incolmabile un divario che da troppo tempo caratterizza il Sud Italia rispetto ad altre zone territoriali. Tale aspetto è ben evidente anche se si analizzano gli scenari globali: ci sono realtà che sono state in grado di cogliere questa transizione in maniera più rapida di altre e che stanno affrontando queste sfide ottenendo notevoli benefici ed altre che non si sono mostrate interessate al cambiamento e progressivamente si stanno marginalizzando sempre di più. Affrontare la trasformazione digitale e coglierne i vantaggi potrebbe, dunque, essere realmente un’occasione straordinaria per creare nuove opportunità per tutto il Paese, ma per farlo è necessario mettere in comune risorse e strategie capaci di poter determinare questo cambiamento, adottando una visione collettiva e cercando di promuovere al massimo la crescita e lo sviluppo del territorio.

Un altro aspetto che è importante rilevare è la qualità dell’innovazione e della formazione innovativa: al riguardo nell’ambito dell’università Federico II si è sviluppata l’idea di una formazione ibrida, caratterizzata da una componente curriculare a cui si affianca il lavoro delle Academy che propongono un tipo di educazione innovativa e dinamica basata sulla multidisciplinarietà e sull’unione di competenze diverse.

Progetti e attività come quelle finora menzionate dovrebbero porsi come agenti di una profonda trasformazione sociale ed economica: trasformare economicamente i territori significa attrarre, attraverso l’innovazione e la qualità del capitale umano, aziende e imprese, perché è soltanto tramite importanti investimenti dell’industria privata che si è davvero in grado di trasformare alcune realtà territoriali. Per queste ragioni la vera scommessa per il futuro è fare in modo che la Campania, con i suoi centri di ricerca e i suoi poli universitari, diventi un centro di attrazione per le imprese, nonché un fattore di arricchimento per tutto il sistema imprenditoriale della Regione, cercando di rallentare e limitare una migrazione intellettuale che da troppo tempo caratterizza questi territori. Per questo motivo la Regione Campania sta sviluppando diversi progetti per creare occasioni di lavoro qualificate per tutti i suoi studenti: oltre alla nascita del nuovo polo universitario San Giovanni a Teduccio, è stato inaugurato a Pomigliano d’Arco l’Aerotech Campus, il nuovo hub per l’innovazione tecnologica della Divisione Aerostrutture di Leonardo che ospita ricercatori, sviluppatori e nuovi attori imprenditoriali per sviluppare strumenti e applicazioni tecnologiche da applicare nell’ambito delle aerostrutture. Sono in corso, inoltre, diversi progetti che rappresentano un’occasione unica di riconversione e riqualificazione in una logica 4.0 delle realtà produttive esistenti, nonché di crescita dell’occupazione.

Oggi più che mai – conclude Manfredi – bisogna essere convinti che l’innovazione sia l’unica possibilità per far sì che questo territorio possa avere un futuro: la Campania, insieme alla Puglia, rappresenta l’asse industriale del Mezzogiorno, è una dimensione che ha una grande capacità competitiva ma perché ciò accada sono necessarie politiche mirate nonché una visione sistemica a livello regionale e nazionale.

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