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Come gestire il “ritorno al lavoro”? Tra smart e hybrid working

L’avvento della pandemia ha segnato una svolta importante in termini di smart working e telelavoro, portando (non senza difficoltà) numerose aziende ad introdurre al proprio interno modalità di lavoro agile e da remoto. Quale sarà lo scenario atteso per il futuro? Con il graduale rallentamento della situazione di emergenza le aziende sono pronte a gestire il ritorno del lavoro in presenza? Adesso il mondo del lavoro è destinato a tornare ad operare secondo le modalità note nel periodo pre-pandemia o subirà cambiamenti e modifiche permanenti?

Secondo una recente indagine svolta da The Innovation Group*, tra le principali priorità per le aziende nel 2022, si rileva la volontà di aumentare l’efficienza operativa/ridurre i costi (aspetto ritenuto rilevante dal 42% del campione), il lancio di nuovi prodotti/servizi (39%) e lo sviluppo della trasformazione digitale (32%).

Figura. Le principali priorità per le aziende nel 2022

Fonte: TIG, 2022

Analizzando nel dettaglio la posizione di aziende ed organizzazioni pubbliche intervistate si rileva come, per l’anno in corso, venga attribuita minore importanza ad attività volte ad aumentare l’agilità/flessibilità del business (aspetto indicato nel 28% dei casi), a modifiche organizzative/change management (20%) e all’incremento dello smart working (6%). Si tratta di aspetti che quest’anno, rispetto agli scorsi, assumono minore rilevanza: come interpretare tale fenomeno? Si tratta di una tendenza da ricondurre principalmente al miglioramento (seppur lento) della situazione sanitaria e al fatto che, nella maggior parte dei casi, si tratta di attività già messe in atto durante le fasi più acute dell’emergenza sanitaria e quindi allo stato attuale già consolidate oppure terminata la crisi sanitaria lo smart working non viene più considerata una priorità aziendale?

Sempre secondo l’analisi di The Innovation Group, per il 2022 si attende, in media, una riduzione del ricorso allo smart working rispetto al 2021: se, infatti, lo scorso anno la media degli smart worker era del 54% del totale della forza lavoro (contro il 48% degli operativi in sede), per quest’anno si attende una media di smart workers del 46% (contro il 57% atteso di operativi in sede). Tali dati mostrano, dunque, come se da un lato la tendenza attesa per quest’anno sia quella di aumentare la presenza in ufficio rispetto allo scorso anno, dall’altro la percentuale attesa di smart worker rimanga comunque elevata (seppur in decrescita rispetto al 2021).

Figura 2. Verso l’hybrid working?

Fonte: TIG, 2022

Si può, dunque, parlare di Hybrid Working? Il mondo del lavoro dei prossimi anni sarà, dunque, caratterizzato da modelli ibridi, basati sulla compresenza/alternanza di forme di lavoro da remoto e in presenza?

Se, da una parte, lo smart working  viene considerato un’importante opportunità per ridurre l’impatto ambientale provocato dagli spostamenti per recarsi sul luogo di lavoro (indicato nel 53% del campione) e per rendere l’azienda più competitiva e attrattiva (42% dei casi), dall’altra soltanto il 38% del campione considera la propria azienda/organizzazione in grado di supportare il passaggio all’hybrid working e l’8% dichiara di avere piani di investimento per il 2023 per abilitare il lavoro ibrido e renderlo maggiormente strutturato. Se, dunque, da un lato le aziende/organizzazioni pubbliche apprezzano lo smart working e mostrano interesse verso l’hybrid working, dall’altro sembrerebbero ancora non essere del tutto pronte a supportare questo cambiamento con adeguate iniziative e strategie al loro interno.

In questo contesto, come andrà gestito, quindi, il tema del ritorno al lavoro nei prossimi mesi? Con quali tecnologie, processi, progetti andrà supportato? Come gestire e governare i team che lavorano da remoto? Tali tematiche saranno affrontate nel corso della web conference Come gestire il ritorno al lavoro? Smart working e lavoro ibrido organizzata, nell’ambito del Digital Italy Program, da The Innovation Group il prossimo 21 aprile.

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*Digital Business Transformation SUrvey 2022, condotta tra dicembre e febbraio 2022 da The Innovation Group su un campione di 213 aziende italiane di diversi settori e dimensioni.

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