Buone prospettive di fine anno per il mercato della distribuzione ICT
Il Caffè Digitale
N. Novembre 2021
a cura di Loris Frezzato
Channel Area Manager, The Innovation Group
La distribuzione ICT vola, ma è costretta a rallentare a dicembre per lo shortage prodotti. Del PNRR ancora nessuna traccia sul canale, ma si vedono gli effetti nella PA ed education. Cybersecurity e smartworking sono gli ambiti in crescita nel valore, mentre nel volume vincono gli smartwatch
Il mercato ICT sta attraversando un buon momento, soprattutto quello che passa attraverso i distributori, punto di approvvigionamento principale per il canale delle terze parti italiane. È questo, infatti, il mercato monitorato dalla società di analisi Context, che prevede una chiusura d’anno in crescita di circa il 7%. “Un anno positivo, certamente, ma ancora non in grado di bilanciare la perdita subita lo scorso anno – commenta Isabel Aranda, country manager di Context per l’Italia -. Ma in ogni caso per l’Italia rimane un momento di ottimismo, ancor di più adesso con l’arrivo dei fondi del PNRR, 24,6 miliardi di euro, molti dei quali, il 25% circa, dovranno essere tradotti in investimenti tecnologici per la digitalizzazione”.
Una quantità importante di denaro che, però, non è ancora transitata per il canale IT. Ma, trattandosi di un piano pluriennale, abbiamo tempo fino al 2026 per vederne gli effetti complessivi sulla catena del valore.
In questo contesto, un ruolo da protagonista lo sta svolgendo il mercato della cybersecurity, la cui importanza sta velocemente crescendo nelle priorità di spesa degli utenti. Risposta naturale alla recrudescenza degli attacchi a grandi istituzioni e aziende, in ostaggio da ransomware o vittime di furto di dati. Fonte enorme di guadagno per il cybercrime, e conseguente innalamento degli investimenti per le soluzioni per la difesa e prevenzione.
Un salto in positivo nelle vendite anche per le televisioni, sempre attraverso il canale, che in questo ultimo trimestre ha avuto un boost anche in vista dei nuovi standard tecnologici o delle agevolazioni fiscali.
La distribuzione, fino a settembre, è cresciuta dell’8%. Risultato di alti e bassi, strascichi di un andamento alterno del 2020, e dove hanno pesato dei picchi di spesa con l’avvio di investimenti pubblici e privati che sono invece stati assenti negli anni precedenti, quando l’Italia era in posizione nettamente arretrata rispetto agli altri Paesi europei, rendendo di fatto piuttosto difficile una comparazione anno su anno.
Al punto che molti distributori tengono il 2019, e non il 2020, come anno di riferimento per avere dei dati più vicini alla realtà, che via via si sta riavvicinando a una situazione di normalità, con promozioni, sconti anche nel comparto consumer. Sconti inesistenti nel 2020, dove i distributori hanno svuotato i magazzini a seguito di una corsa dei rivenditori e dei clienti all’accaparramento in emergenza di beni tecnologici, senza badare ai prezzi.
Ora il problema da affrontare è e sarà lo shortage dei prodotti a seguito della mancanza di chip e di materie prime per la loro produzione, che rischia di rallentare notevolmente la crescita economica che era prevista per la fine dell’anno, portando a una stima che dall’8% sopracitato si abbassa al di sotto del 6%. Prodotti di tutti i tipi, dai notebook agli smartphone, come le stampanti di primo prezzo, ormai introvabili. Con il risultato che tra i distributori si stanno già accumulando ordini inevasi proprio per la mancanza di prodotti, frenando di fatto la potenziale crescita di quest’anno proprio nel periodo natalizio, tradizionalmente votato agli acquisti.
Un mercato a volume che quindi mostra avere delle difficoltà. Per contro, il mercato a valore è quello che sta trainando l’intero settore in tutto il corso dell’anno, “anche se i grandi progetti che possono essere finanziati dai fondi europei, ancora non si sono fatti vedere nel canale ICT – commenta Aranda -. La PMI ancora stenta ad aumentare la spesa, mentre il settore dell’education è quello che ha fatto la parte del leone nel 2021, per investimenti di infrastrutture di networking e di cablaggio mentre ora è partita una ulteriore gara per la fornitura di monitor touchscreen oltre alla digitalizzazione della parte amministrativa delle scuole, contribuendo a dare una certa stabilità nella domanda. E sempre la pubblica amministrazione è quella che sta investendo in progetti per il cloud, rincorrendo un ritardo nelle dotazioni tecnologiche e cercando di ottimizzare operatività e servizi, su di una piattaforma che sarà sempre più ibrida e multivendor”.
Tornando alle categorie merceologiche che transitano per il canale della distribuzione, quella più venduta, lato consumer, rimane essere quella degli smartphone, seguita da quella dei notebook. Bene anche tutto ciò che riguarda l’IoT e i device per il wellness, con gli smartwatches che crescono anno su anno del 98%. Bene anche i large format display, in crescita del 44%, come in crescita sono anche tutti i dispositivi coinvolti nell’ambito dello smartworking.
Intanto, sul fronte degli operatori, il canale si sta sempre più consolidando in grosse realtà, con system integrator impegnati in un processo di compravendita, stimolato prevalentemente dalle competenze e dalle specializzazioni. Acquisizioni che a volte interessano fondi di investimento, anche di portata europea o internazionali, interessati a investire in un mercato, quello digitale, ritenuto altamente profittevole.