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Blockchain: transazioni finanziarie e oltre

INTERVISTA di Simona Macellari, Associate Partner, The Innovation Group a Riccardo Casatta, CEO, Eternity Wall

Riccardo casatta

Ultimamente le banche hanno rivolto la loro attenzione alla blockchain, credi che possano rubare la scena alle startup che da tempo si stanno dedicando all’argomento?
Certamente le risorse disponibile alle banche per fare ricerca e prototipi sono di gran lunga superiori a quelle a cui possono accedere le startup, che possono invece avvalersi di una maggiore dinamicità.
Ma è doveroso fare delle precisazioni. Uno dei concetti più sbandierati negli ultimi mesi è quanto sia interessante la tecnologia abilitante la moneta digitale bitcoin, la blockchain per l’appunto. Il messaggio che passa è quindi quello di utilizzare la tecnologia separandola dalla moneta.
La blockchain, così come viene raccontata nella pubblicazione del suo inventore [1], è indissolubile da un gettone digitale di valore tale a garantire la sicurezza della blockchain stessa. Nel costruire la blockchain sono realizzati molti meccanismi volti a garantire l’assunzione di base di non riporre la fiducia verso terzi e garantire il meccanismo di validazione delle transazioni con voto anonimo. Siccome questi attori anonimi devono realizzare un lavoro oneroso per validare le transazioni, devono essere incentivati da una ricompensa, che nel caso della prima blockchain è il bitcoin per l’appunto.
L’aspetto che interessa alle banche è la riconciliazione dei dati fra gruppi bancari eterogenei e non l’assenza di enti fiduciari. E’ stato coniato quindi il termine blockchain privata che si distingue dalla blockchain perchè i nodi validanti della rete sono federati e quindi fiduciari. Il rilassamento di questa assunzione di base sulle blockchain può portare benefici in termini di scalabilità delle transazioni eseguite per esempio, ma si tratta sostanzialmente di un altra tecnologia. Interessante infatti notare che questi sistemi, tecnologia dei registri distribuiti basata su MVCC [2] era già disponibile dagli anni ‘90.

La blockchain è stata creata per realizzare transazioni finanziarie, ma può essere usata per altri scopi, quali sono e perchè sarebbe adatta allo scopo?
La blockchain, come il nome suggerisce, è una catena di blocchi. Ogni blocco ha un riferimento al precedente e, una volta che quest’ultimo viene validato ed inserito nella blockchain, diventa ineliminabile [3]. I blocchi hanno anche un timestamp e cioè un riferimento temporale.
Queste proprietà sono le stesse che vengono garantite da un processo di notarizzazione.
Molte startup tra cui Eternity Wall stanno lavorando per rendere fruibili queste proprietà: inserendo impronte di documenti all’interno della blockchain si può infatti garantire l’integrità e la marcatura temporale del documento stesso, senza necessità di terze parti.
Apponendo preventivamente una firma digitale al documento si può garantire la proprietà del documento, apponendo due o più firme digitali si possono stipulare accordi fra le parti.

In termini di numero di esperti e startup che lavorano sulla tecnologia blockchain, qual è la situazione italiana rispetto agli altri paesi?
Quando si parla di nuove tecnologie e Italia ci si aspetta di sentire parlare di fuga di cervelli… Non è questo il caso! Blockchainlab è un centro all’avanguardia situato a Milano nato nell’Aprile dello scorso anno, riunisce i maggiori esperti italiani della tecnologia che in questa fase precoce sono anche startupper. Ritroviamo infatti, oltre la citata Eternity Wall, The Rock Trading, Helperbit, crowdaura, Euklid, Clipperz, Inbitcoin, HolyTransaction e Merkur.
Se guardiamo invece all’estero, i principali centri di innovazione sono l’onnipresente Silicon Valley e Londra. Community molto grandi sono presenti anche in altre città tra cui Berlino, Montreal, Buenos Aires e Hong Kong.

Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro?
Se pensiamo a quanta strada è stata fatta da quando Internet è stata resa pubblica nel 1995 ad oggi, con l’avvento di colossi tra i quali Google, Facebook e Youtube che non solo sono diventate tra le aziende più grandi del pianeta ma hanno anche cambiato il modo di vivere delle persone! Chi avrebbe immaginato uno scenario del genere partendo da un semplice protocollo di scambio di informazione chiamato TCP/IP.
Ebbene, la blockchain può essere per la proprietà quello che internet è stata per l’informazione: aspettiamoci dunque una rivoluzione altrettanto o addirittura più grande di quella che c’è stata con l’avvento di internet.

 


[1] Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System – Satoshi Nakamoto –
https://bitcoin.org/bitcoin.pdf

[2] Multiversion concurrency control –
https://en.wikipedia.org/wiki/Multiversion_concurrency_control

[3] Esistono dei casi piuttosto rari in cui un blocco appena confermato viene reso orfano, cioè viene sostituito da un altro blocco uscendo dalla catena. La probabilità che questo avvenga viene ridotta in maniera esponenziale fino a diventare irrisoria tanti più blocchi seguono il blocco in oggetto. In pratica possiamo dire che passata un’ora dall’inclusione di un blocco si è certi che questo non venga sostituito.

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