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L’impatto dello smart working sul mercato digitale

Nell’anno in cui l’Istat certifica una caduta del PIL Italia dell’8,9%, il mercato digitale riesce a limitare le sue perdite e questo soprattutto grazie ai cambiamenti nel lifestyle delle persone, nel loro modo di lavorare, imparare, acquistare, più in generale di vivere che hanno portato a un notevole aumento nella spesa in determinate soluzioni e servizi tecnologici. La discussione il prossimo 25 marzo alla web conference di TIG.

È ormai noto come durante il lockdown imprese e famiglie siano state “travolte” dal digitale, rappresentando quest’ultimo uno strumento in grado di offrire un supporto importante in un periodo difficile. Il fenomeno (che ha mostrato come la tecnologia, se utilizzata nelle modalità e nei tempi corretti, sia in grado di generare valore) ha prodotto nel nostro Paese un vero e proprio “shock” culturale nella predisposizione all’utilizzo degli strumenti digitali, un cambiamento che deve essere trasformato in opportunità.

Come renderlo possibile? Come impostare una ripartenza (che poi dovrà necessariamente diventare ripresa) sullo strumento del digitale? Iniziando dalle trasformazioni che si sono già verificate e potenziandone gli sviluppi evolutivi.

Si consideri, ad esempio, lo smart working: ciò che è nato come un esperimento forzato (in molti casi  improvvisato) sempre più sta andando affermandosi come una tendenza consolidata all’interno di aziende ed organizzazioni con notevoli impatti all’interno delle dinamiche lavorative, economiche e sociali del nostro Paese.

Al riguardo si consideri che da un’indagine svolta da The Innovation Group nell’aprile 2020[1] (subito dopo l’applicazione del primo lockdown nazionale) emergeva come per il 2020 si sarebbe atteso un incremento in modo particolare nella spesa di PC (+35%), applicativi web (+30%), strumenti di collaboration e software per la sicurezza informatica (per entrambi +27%). Mentre, invece, le maggiori riduzioni erano previste per la spesa in servizi di consulenza/training/system integration (22%) e di outsourcing (19%).


[1] Il sondaggio da titolo “La risposta delle Aziende​ all’emergenza da Covid-19. Quale​ adozione per lo Smart Working?” è stato condotto a Marzo 2020 da The Innovation Group su un campione di 96 aziende italiane.


Tali trend vengono confermati anche ad inizio 2021 dalla survey annuale di The Innovation Group[2] che mostra come, seppur non con gli stessi ritmi del 2020, anche per l’anno in corso è atteso un forte interesse per strumenti e soluzioni che consentono lo svolgimento delle attività lavorative da remoto: per il 2021 le principali categorie di spesa rimangono, infatti, software/strumenti di collaboration (49%), accompagnati dagli applicativi web (41%).


[2] La Digital Business Transformation Survey è la survey annuale che TIG conduce ad inizio anno per analizzare lo stato dell’arte della trasformazione digitale nelle aziende italiane. Quest’anno la rilevazione si è basata su un campione di 186 LoB e IT manager.


Il cambiamento di atteggiamento di imprese/organizzazioni e la progressiva apertura nei confronti delle modalità di lavoro agile vengono confermati anche se si sposta il focus dell’analisi al solo campione IT per cui, in relazione alla strategia di digital workspace della propria azienda, emerge come le principali iniziative promosse nel 2020 abbiano riguardato l’incremento degli aspetti di collaborazione a distanza e la sicurezza dei dispositivi, attività il cui interesse viene confermato per l’anno in corso (per cui è attesa altresì una forte attenzione alla UX del dipendente, non si dimentichi del resto che i cambiamenti di cui si discute portano ad una forte riconsiderazione del trade off tra profitto dell’azienda e benessere delle persone).

In questo senso, dunque, le profonde trasformazioni attese all’interno di aziende ed organizzazioni avranno effetti notevoli anche all’interno dell’industria ICT, con impatti differenziati nei diversi segmenti che la compongono: non si dimentichi, del resto, che, come mostrano anche le indagini TIG, le principali aree di investimento sono legate alle tecnologie che hanno maggiormente consentito una rapida risposta alla crisi pandemica.

Di tali fenomeni e degli impatti che la crisi pandemica ha avuto sul mercato ICT e digitale si discuterà il prossimo 25 marzo alla web conference di The Innovation Group LO SCENARIO ECONOMICO E DEL MERCATO DIGITALE NEL 2021, terzo appuntamento nell’ambito del Digital Italy Program 2021. In occasione dell’evento saranno presentati alcuni dei principali risultati della DBT Survey 2021, i dati consolidati relativi all’andamento del mercato digitale nel 2020 e le previsioni di TIG per il 2021.

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