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L’era del Fintech: ora tocca alle banche

E’ arrivato il momento in cui la rivoluzione digitale, dopo aver stravolto il settore della musica, dei media, di trasporti, turismo e commercio, comincia a far breccia nel settore dei servizi finanziari. Migliaia di Fintech in tutto il mondo spingono per un cambiamento profondo della Customer Experience di chi accede ai servizi della banche: basta code allo sportello, basta montagne di carta da firmare. Inoltre, l’investitore Digitally enabled è oggi in grado di gestire in modo attivo i propri risparmi, utilizzando i più democratici robo advisor o i più fidati sistemi di social trading.

Cosa devono aspettarsi quindi le banche nel prossimo futuro? Lo spiega bene Roberto Ferrari, Direttore Generale di CheBanca! in “L’era del Fintech. La rivoluzione digitale dei servizi finanziari” (FrancoAngeli), un libro che affronta in tappe (IERI – OGGI- DOMANI) i cambiamenti che porteranno a un nuovo mondo, quando “nel settore bancario e finanziario tutto sarà Fintech, ubiquo, fluido, iperconnesso, real-time, contestuale e 1to1”.

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Prima tappa: 1950-2000, ossia, come è stata definita la globalizzazione basandola su un sistema economico, finanziario e monetario inclusivo, sulla riduzione di ostacoli al commercio e sull’internazionalizzazione del banking partita con Bretton Woods. Alcune delle innovazioni odierne, come l’ingresso dell’high-tech nel settore dei pagamenti (PayPal, Apple Pay, Google Pay), hanno i loro precursori in questi anni, quando alcuni player esterni al settore finanziario hanno acquisivano quote importanti in alcuni mercati, ad esempio quello del Money Transfer, o, in parte, delle carte di credito.

Seconda tappa: 2000-2020. Qui Ferrari distingue tra un periodo Pre-Fintech, che dura fino al 2009, e quello vero e proprio delle Fintech, che nasce nel 2009 appunto con l’invenzione dei Bitcoin. Nel periodo precedente, si hanno comunque tutti i fortissimi effetti portati da internet, tra cui il successo dell’internet banking, l’enorme crescita dei pagamenti gestiti da PayPal (20 miliardi di dollari a trimestre nel 2010), l’avvio del mobile banking. E quindi si prefigura l’inizio di una nuova era, quella del Fintech, che Ferrari definisce “il nuovo mondo della Finanza, quello del 21mo secolo, basato sul software e sul relativo abbattimento delle barriere di entrata nel mercato”. In una fase in cui gli operatori tradizionale sono presi da problemi di vera e propria sopravvivenza (soprattutto nella vecchia Europa), una serie di nuovi player, agili, giovani, attenti a quello che chiedono i clienti, raccolgono investimenti – 45 miliardi di dollari dalla fine della crisi al 2015, con una progressione impressionante.

Terza tappa: 2020-2050. Le cose si fanno veramente interessanti. Anche senza guardare troppo in avanti, è evidente che i processi di digitalizzazione in corso non possono che conquistare fasce sempre più ampie nella clientela. E’ un trend promosso dagli stessi player globali di internet (i GAFA, Google, Apple, Facebook e Amazon): Google Ventures ha investito in ben 37 start up Fintech.  In Europa uno snodo importante sarà, con l’applicazione della PSD2, il principio dell’Open Banking imposto alle banche che le porterà a utilizzare open APIs e rendere disponibili a terze parti informazioni su prodotti, servizi, transazioni dei clienti. Questo avrà come conseguenza l’affermarsi di piattaforme di marketplace banking con un unbundling di servizi, ma poi anche una ricomposizione dell’offerta attraverso nuove forme di aggregazione digitale. Ulteriori aspetti che concorreranno a ridisegnare lo scenario saranno secondo Ferrari: l’arrivo dei Millenials come nuova categoria di clienti bancari, nativamente predisposta a preferire le innovazioni Fintech; Big Data, machine learning e predictive analytics applicati al mondo finanziario; 1to1 banking; everywhere e multi-touch banking grazie alla diffusione dell’IoT; inclusione finanziaria, crescita del banking nel Terzo Mondo.

Sempre per delineare il futuro seguono 10 interviste a protagonisti internazionali del Fintech: da Yoni Assia, Fondatore e CEO di eToro, a Mariano Belinky, Managing Partner di Santander Innoventures, da Anne Boden, Fondatore e CEO di Starling Bank, a Rob Findlay, SVP Expercience design di DBS Bank e fondatore di NextBank, da Nick Hungerford, Fondatore e CEO di Nutmeg, a Brett King, Fondatore e CEO di Moven, da Michal Panowicz, Deputy Head & SVP Digital Banking di Nordea, a Matteo Rizzi, Advisor presso Omidyar Network, da Chris Skinner, autore del best seller Digital Bank, a Andreas Wolberg-Stok, Global Head Emerging Platform & Services in Citi.

In sintesi, il libro di Roberto Ferrari fornisce un contributo prezioso tracciando una panoramica molto esaustiva delle tendenze innovative del mondo finanziario e bancario, con il coraggio di affrontare tutte le Buzzword del momento: dai bitcoin, a blockchain, crowdfunding, P2P lending, robo advisory, social trading, alternative finance. Ma non si ferma qui, anzi, delinea quello che sarà un futuro molto probabile, e molto diverso dal presente, ribadendo più volte che i semi del cambiamento sono stati gettati, ma la strada è ancora lunga, e oggi siamo solo all’inizio!

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