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Digitale, Beni culturali e Turismo: un nuovo servizio esperienziale

The Innovation Group, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, ha organizzato una executive roundtable volta a creare una discussione solida circa gli impatti dell’evoluzione tecnologica sulle modalità di fruizione dei beni culturali e di erogazione di servizi turistici.

Lo scorso 20 giugno, presso la Casa del Cinema di Roma, si è tenuta una tavola rotonda sul tema del digitale in relazione ai beni culturali e al turismo, organizzata da The Innovation Group in collaborazione con Zetema Progetto Cultura. L’evento ha avuto come oggetto il tema dell’utilizzo del digitale per promuovere nuovi modelli di fruizione dei beni culturali.

La roundtable, moderata dalla presidente di Zètema Francesca Jacobone, è stata animata da interventi di esponenti di spicco del mondo accademico e funzionari pubblici che hanno esposto alcuni progetti che stanno portando avanti per migliorare l’esperienza del turista: Flavia Marzano, Assessora Roma Semplice, Maria Cristina Selloni, Dipartimento Turismo del Comune di Roma, Paolo Merialdo, Dipartimento di Ingegneria dell’Università Roma Tre, per citarne alcuni.

Alcuni momenti della roundtable

Il turismo, come ben si sa, rappresenta uno dei maggiori punti di forza del Made in Italy: come, infatti, è stato sottolineato dal Dipartimento Turismo del Comune di Roma, l’Italia è al quinto posto nella classifica mondiale degli arrivi, con oltre 51 milioni di arrivi internazionali e un valore del turismo pari al 4,2% del PIL nazionale e al 12% dell’economia romana.

Ci sono, tuttavia, delle carenze strutturali che non permettono il pieno sviluppo delle potenzialità del mercato, generando problemi di basse permanenze (che rappresentano una grande perdita per l’economia italiana) e scarso coinvolgimento, inefficienze che nel lungo periodo potrebbero portare ad una ben più grave riduzione delle presenze.

In questo contesto i benefici del digitale potrebbero essere molteplici: da una maggiore semplicità di disporre dei servizi offerti all’affermazione di un nuovo modello di turismo basato sulle emozioni.

Di fatti, tutti i relatori hanno convenuto sulla necessità di una riformulazione in chiave digitale del settore museale e turistico, anche considerato il successo riscosso dal progetto “L’ARA COM’ERA”, racconto multimediale sull’Ara Pacis e sulle origini di Roma reso possibile grazie ad applicazioni di strumenti di realtà aumentata e virtuale e che nei suoi primi tre mesi di programmazione ha coinvolto circa 11mila visitatori.

In quest’ ottica stanno nascendo, in seno alle università e in collaborazione con enti pubblici, progetti come ad esempio “In Codice Ratio”, un lavoro di ricerca che mira a sviluppare nuovi metodi per supportare l’analisi di ampie raccolte di documenti storici e che attualmente si concentra sulle collezioni dell’Archivio Segreto Vaticano.

Il digitale, dunque, deve essere considerato un mezzo che permette al turista di vivere a fondo la sua esperienza: la “trasformazione” digitale dei beni culturali e del turismo dovrà avvenire in un’ottica sempre più customer oriented, coinvolgendo i turisti, creando percorsi emozionali e offrendo una serie di servizi aggiuntivi che permettano un’esperienza turistica a 360 gradi.

Un altro problema che è emerso durante l’incontro è, infine, la quasi totale assenza di attività di comunicazione, soprattutto di storytelling, per cui l’impiego di strumenti digitali potrebbe portare numerosi vantaggi. Fare storytelling, ovvero fare attività di narrazione e di racconto sul viaggio e sull’esperienza turistica, con il supporto di strumenti quali app, siti web, social network, amplia l’awareness, la visibilità, nonché la relazione con il cliente-turista, riuscendo, così, a generare flussi turistici dalle più ampie permanenze e facendo (ri)scoprire l’”Italia minore”, composta da città italiane meno conosciute e “nascoste” ma che vale la pena visitare.

 

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