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Banking Summit 2018: Back To The Future

Il 2018 sarà l’anno decisivo per il settore bancario italiano che si troverà ad affrontare nuove sfide e a prendere decisioni “determinanti”. Quali le strategie migliori da adottare? Si tratterà di guardare al passato per costruire un futuro migliore o sarà necessario un cambiamento totale dell’attuale paradigma? L’edizione 2018 del Banking Summit ha proposto un confronto con autorevoli testimonianze su questi temi.

 

Il 4 e il 5 ottobre si è tenuta a Stresa l’edizione 2018 del Banking Summit, organizzato da The Innovation Group. L’evento, cui hanno partecipato esponenti del mondo bancario e retail sia del panorama italiano che internazionale, si è proposto di fornire una roadmap esaustiva circa i cambiamenti che stanno impattando il “tradizionale” modello di business delle banche, cercando di comprendere se la trasformazione digitale legata al banking stia comportando un’evoluzione o una vera e propria mutazione del modello bancario italiano.

Numerosi sono stati gli spunti offerti dai diversi speaker: dai nuovi quesiti posti dall’evoluzione della regolamentazione in materia (PSD2, MIFID2, GDPR) alle difficoltà sulla gestione della privacy e sull’utilizzo del dato per creare servizi personalizzati per i clienti; dalla necessità, introdotta dalla trasformazione digitale, di modificare i sistemi esistenti alla difficoltà di individuare nuove competenze in grado di gestire i cambiamenti.

A caratterizzare il “nuovo” scenario è anche la forte discontinuità del panorama macroeconomico globale e nazionale rispetto all’ultimo decennio: la fine delle politiche monetarie espansive, il lieve rialzo dei tassi di interesse ed il prevalere di nazionalismi e sovranismi che ostacolano quello che finora è stato il principale driver di crescita, la globalizzazione.

La due giorni è stata, inoltre, animata da diverse tavole rotonde: tra gli altri, Alessandro Campanini (Mediobanca) che ha affermato come l’utilizzo del cloud in banca abbia migliorato la comunicazione con i clienti, ponendo, però, la necessità di rafforzarne la struttura interna, soprattutto in termini di sicurezza; Eugenio Periti (Deutsche Bank Italia) che ha sottolineato l’importanza del tema dell’education sia all’interno delle banche che tra i clienti e Andrea Ghizzoni (Tencent Wechat) che, sulla base della sua esperienza in Wechat, piattaforma di messaggistica in grado di svolgere diverse funzionalità e di accompagnare gli utenti in tutte le fasi del processo di acquisto/vendita, ha evidenziato la necessità per le aziende occidentali di integrare più servizi.

Tuttavia, il pervasivo (e crescente) utilizzo del digitale in banca ha posto anche problemi in termini di cybersecurity: qualsiasi strategia digitale non può funzionare senza una piattaforma tecnologica sicura. Sono intervenuti sul tema Claudio Squinzi, Country Sales Manager CyberArk e Andrea Torrente Sales Director Enterprise Insight che evidenziando la vulnerabilità delle banche, spesso vittime di cyberattacchi, hanno ricordato che il 62% delle realtà bancarie hanno iniziato a dotarsi di strumenti di protezione software, programmi che in quest’ambito diventeranno sempre più strategici.

 

Banking Summit in pillole

 

“La quarta crisi” – Corrado PasseraPresidente Esecutivo, Spaxs-

Dopo le crisi dei titoli tossici, degli asset creditizi e le 12 crisi individuali di diverse banche, oggi l’Italia vive una “quarta” crisi, che potrebbe essere definita “di paradigma”: l’entrata in scena nel mondo bancario di nuovi operatori, non appartenenti propriamente all’ambito banking, e l’innovazione tecnologica hanno creato un punto di non ritorno. La probabilità di modificare i sistemi esistenti e metterli al passo con gli attuali trend è pari a zero. Per il futuro sarà necessaria una forte dose di coraggio e capacità di leadership per affrontare al meglio il cambiamento che la digital trasformation ci impone.

“Futuro incerto” – Maurizio Primanni – President & Founder, Excellence Consulting-

Per il futuro gli interrogativi sono ancora molti, non c’è ancora un modello di applicazione delle tecnologie digitali universale e che abbia avuto successo. I modelli bancari che usano il digitale riescono ad avere utili risultati in termini di User Experience, ma perché una strategia di “digital banking” possa aver successo è necessario definire una roadmap per poi realizzarla al meglio. Oggi c’è una consapevolezza maggiore nell’uso del digitale che, però, ancora non si traduce in reale concretezza.

“Necessità di cooperazione” – Marco Ferraro – Principal, BCG-

L’AI permette di comprendere in modo efficiente ed efficace le esigenze del cliente, ma perché i reali vantaggi dell’utilizzo del digitale nel settore bancario siano evidenti è necessario lavorare sull’awareness interna.

Le banche devono avvalersi dell’aiuto di partner tecnologici, ma ci sono alcuni aspetti che non possono essere demandati. Per il futuro la sfida sarà promuovere la cooperazione tra professionisti del mondo bancario ed esperti tecnologici.

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