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Quello di un Security Officer non è certo un compito facile di questi tempi: si potrebbe sintetizzare in breve, “allocare risorse scarse in risposta a minacce cyber crescenti”.
Nella fase post lockdown, molti operatori della smart mobility si troveranno a dover fare i conti con una situazione economica difficile, oltre che con clienti che diffidano delle condizioni di trasporto e preferiscono utilizzare il mezzo privato.
Il Covid-19 è il Cigno Nero del 21esimo secolo, in grado di causare una recessione ed una crisi globale senza precedenti e di ridisegnare completamente le dinamiche dei mercati finanziari e dell’economia reale sia lato domanda sia offerta.
Come è successo per molti settori, anche nella PA la crisi ha portato all’accelerazione di processi già in atto ma che in condizioni di normalità avrebbero richiesto tempi più lunghi. Come è avvenuto? Se ne è parlato alla web conference di TIG in cui, tra gli altri, è intervenuta la Ministra per la PA Fabiana Dadone.
Chiedersi se la pandemia possa costituire un motivo di forza maggiore è più che legittimo. Non si può pensare però di ricevere una risposta veloce ed univoca!
Bisognerebbe domandarsi se il forte aumento nella domanda di strumenti e soluzioni digitali registrato in questi mesi sia stato accompagnato dalla definizione di adeguati piani strategici e di investimento o se si sia trattato piuttosto di un intervento urgente reso necessario da una situazione di emergenza.
Nelle mie attività di Consulenza Direzionale che conduco come Innovation Manager, sto assistendo alcune PMI lombarde nello sviluppo di nuovi modelli di business, soprattutto in questo periodo di emergenza sociale determinata dalla epidemia Covid-19
Si è più volte discusso degli impatti che la crisi pandemica sta avendo sul mercato digitale. Lo scenario, pur essendo ritenuto nel complesso positivo, merita in realtà un’analisi più approfondita.