Qualche giorno fa Facebook ha annunciato il lancio (previsto per l’anno prossimo) di Libra una moneta digitale che si propone di essere non speculativa, di semplice utilizzo per scambiare e comprare beni e servizi, sicura (perché basata su un’infrastruttura tecnologica che utilizza la Blockchain) e “garantita” da riserve che verranno messe a disposizione in modo paritario dai partner dell’ecosistema in formazione
In arrivo Libra, la nuova criptovaluta di Facebook destinata ad impattare in maniera significativa il mercato e l’industria finanziaria. Che Zuckerberg voglia fare di Facebook la WeChat “occidentale”? Se ne parlerà il 10 e l’11 ottobre al Banking Summit di The Innovation Group.
L’Open Banking è oggi una priorità negli investimenti ICT delle banche. Si stima, inoltre, che nel 2020 il 7% dei ricavi in Europa proverranno da banche che avranno adottato modelli bancari innovativi, mentre il 57% delle banche avrà un impatto significativo dall’adozione di modelli di Open Banking. È quanto è emerso dal workshop “Open Banking – Sarà questo il futuro delle banche?”, organizzato da The Innovation Group.
Pubblicate la scorsa settimana le trimestrali delle principali tech company. Il quadro che emerge è piuttosto vario: se in quasi tutti i casi si può parlare di utili netti in crescita, in realtà i risultati dei primi tre mesi del 2019 meritano un’interpretazione più approfondita. Tra colpi di scena, cambi di rotta e politiche aggressive è chi punta sui servizi (Cloud) e sull’advertising online ad avere la meglio, con la presenza di Huawei che incombe.
Se c’è una cosa certa di Facebook nella sua storia dalla nascita è che ha sempre privilegiato la crescita di utenti e del suo business rispetto al trattamento della privacy dei suoi utilizzatori.
L’entrata nel settore bancario di nuovi attori “digital” e l’innovazione tecnologica hanno colto di sorpresa molti istituti tradizionali, rendendo, così, necessaria l’adozione di nuove strategie. Di questi temi, e molti altri, si parlerà durante il Banking Summit 2018, organizzato da The Innovation Group.
In seguito allo scandalo di Cambridge Analitica e proseguendo con l’entrata in vigore del GDPR, Facebook e numerosi altri social media sono stati posti enormemente sotto pressione. In aggiunta a tali questioni però, bisogna interrogarsi sulla continuità e capacità innovativa dei social media tradizionali.
Nelle passate settimane sono stati resi noti i risultati finanziari di alcune delle principali aziende internet che devono essere analizzate con attenzione se indicano un possibile momento di discontinuità, se mostrano segni che il loro mercato e i modelli di business stanno raggiungendo una fase di crescita più lenta e di maturità.