Nello stesso giorno in cui gli Stati Uniti hanno annunciato il calo del PIL, nel secondo trimestre 2020, del 32,9% su base annua, Apple, Amazon, Google e Facebook riportavano i dati finanziari relativi al trimestre conclusosi il 30 giugno.
Le GAFA pubblicano i dati trimestrali e vengono convocate dal Congresso USA. L’Italia si prepara ad individuare i migliori strumenti per gestire la ripartenza: tra le prime attività, regolamentazione e disciplina dello smart working e realizzazione dell’ e-commerce per le PMI.
Sullo smart working , le opinioni sullo scenario che si verificherà una volta terminata l’emergenza sono diverse. Da un estremo c’è chi ritiene che verrà ripristinato lo status quo (in cui il lavoro smart coinvolgeva principalmente alcune grandi imprese), dall’altro chi propone di continuare tutti a lavorare da remoto.
Bankitalia e Ocse rivedono al ribasso le precedenti stime sulla crescita del PIL in Italia nel 2020 mentre per Microsoft la pandemia e il lockdown hanno notevolmente modificato la cultura del lavoro. L’ufficio del futuro? Sarà caratterizzato da incontri fisici e collaborazione da remoto.
L’Istat pubblica il Rapporto annuale 2020 secondo cui in Italia i potenziali smart workers sono circa 8,2 milioni; per TrendMicro in Italia 3 lavoratori da remoto su 4 hanno sviluppato più consapevolezza sulla cybersecurity. In difficoltà la pubblicità digitale di Google e Facebook: interviene l’Antitrust inglese.
FMI stima che nel 2020 il PIL italiano diminuirà del 12,8%. Dal primo agosto lo smart working tornerà ad essere volontario ma rimane molto apprezzato dai dipendenti. Per la prima volta Google potrebbe vedere diminuire le revenue provenienti dal digital advertising.
E’ con le riunioni degli Stati Generali, l’attivazione ufficiale dell’app Immuni e i dubbi su un’eventuale rilancio di Industria 4.0 (che potrebbe diventare Impresa 4.0 Plus) che l’Italia riparte davvero.
Bankitalia e Istat continuano a rivedere al ribasso le stime del PIL per il 2020 mentre parte il contact tracing in Italia: se da un lato per Immuni è boom di download, dall’altro l’app non è compatibile con tutti gli smartphone.