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COME STA CAMBIANDO LA DOMANDA DI MOBILITÀ IN ITALIA

N.  Febbraio 2020
        

a cura di Elena Vaciago 
Associate Research Manager, The Innovation Group

 

Intervista a Tina Martino, Head of Value Proposition and Offering di Octo Telematics

La digitalizzazione e la disponibilità di informazioni sempre più dettagliate che accompagnano i viaggi quotidiani delle persone, stanno facendo evolvere l’esperienza e le aspettative delle persone. In futuro avremo una mobilità più integrata, flessibile ed efficiente, sostenibile per l’ambiente. Quali sono i trend che caratterizzano questo cambiamento e quali le evoluzioni da attendersi nel breve periodo? Ne parliamo con Tina Martino, Head of Value Proposition and Offering di Octo Telematics.

 

Quali sono le evoluzioni che dal suo punto di vista caratterizzano la domanda di Mobilità in Italia?

Pur essendo ancora la domanda di trasporto in Italia molto polarizzata sull’utilizzo del mezzo privato, analisi recenti effettuate sullo stato della mobilità hanno rilevato un’evoluzione delle esigenze del mercato verso nuove forme di mobilità collettiva.  Tali tendenze si caratterizzano sia per fascia d’età sia per zone e aree geografiche, e sono favorite dalle attitudini dei consumatori, sempre più interessati a servizi di mobilità, e da una maggiore disponibilità dell’offerta.

Lo scenario sta cambiando, non solo grazie all’introduzione di nuove tecnologie, ma anche per lo sviluppo di nuovi modelli operativi. Nuovi attori (come per esempio i car makers) affiancano attori già presenti nel settore della mobilità cogliendo l’opportunità di diversificare il loro posizionamento nella catena del valore. Ripensare la mobilità per incrementare la relazione con il cliente e quindi la loyalty su un tempo più lungo permette di avere una maggiore conoscenza del proprio mercato, essenziale per la diversificazione dell’offerta in un contesto in cui è necessario tenere conto di tutti i fattori sociali che impattano la domanda.

Si afferma quindi il nuovo paradigma della Mobility as a Service (MaaS) che, lungi dall’essere solo l’esplicitazione di una soluzione tecnologica, è soprattutto l’espressione di nuovi modelli di Business capaci di valorizzare nuove interazioni emergenti fra tutti gli operatori del mercato. I modelli MaaS sono in grado di disegnare soluzioni più adeguate e flessibili, rispetto alle caratteristiche dell’offerta di mobilità attuale, innestandole nel contesto urbano in modo coerente considerando i vincoli esistenti, quali il traffico, l’inquinamento, l’incidentalità, le scarse risorse disponibili, che sono spesso fattori correlati nella città sovraffollate. Inoltre, questi modelli tendono a contribuire a quella che in Octo definiamo Zero Vision: riduzione degli incidenti, sensibilità per l’ambiente, eliminazione del traffico e, più in generale, miglioramento della qualità della vita.

Queste soluzioni di mobilità più “adattive” rispetto ai bisogni delle persone intercettano anche i bisogni di interlocutori delle amministrazioni pubbliche che devono collocare queste iniziative in un contesto più ampio e armonico di una città sostenibile, ovvero di una Smart City.

Le tecnologie e i nuovi modelli operativi consentono di percorrere nuove “vie”, in affiancamento alla necessità di adeguamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici, per una gestione delle risorse più efficace ed equilibrata in relazione alla dimensione delle città e soprattutto come risposta ad un bisogno primario legato alle attività umane che è quello di “spostarsi”.

 

Secondo lei c’è, quindi, un maggiore interesse alla mobilità condivisa da parte di aziende che in qualche modo fungono da aggregatori di domanda?

Sì, all’interno delle aziende si nota un sempre più forte interesse verso la condivisione dei veicoli (Vehicle Sharing), che diventa la prima risposta (e quella più immediata) per rendere più efficienti le flotte aziendali e migliorare l’accesso alle risorse. Inoltre, grazie alla disponibilità di veicoli connessi, la gestione di una flotta condivisa consente di migliorare il Total Cost of Ownership, grazie a tecnologie di predizione basate su analisi dei dati che, per esempio, favoriscono una proattiva manutenzione del veicolo e in definitiva una migliore organizzazione del lavoro e riduzione dei costi.

I confini tra l’adozione di soluzioni tipicamente rivolte al Business e la disponibilità delle stesse per il cittadino nei suoi interessi e bisogni personali, sono sempre meno netti e anche i sistemi intermodali che ottimizzano i percorsi pubblici e soluzioni di mobilità alternativa capaci di rispondere a bisogni più “su misura” sono una applicazione, in contesto differente, di soluzioni Business (si pensi per esempio alle piattaforme di mobility sharing).

 

Nei dati che si hanno a disposizione e relativi a come evolve l’esperienza di viaggio si possono rilevare delle indicazioni sulle preferenze del viaggiatore e, quindi, su una User Experience di successo?

L’Italia risulta essere un paese estremamente sensibile alle esperienze digitali: si pensi per esempio che lo smartphone ha conquistato tutte le fasce della popolazione diventando il catalizzatore delle connessioni personali, qualunque sia il caso di uso. Pertanto, la casa, la famiglia, il lavoro e il viaggio sono parte della stessa esperienza quotidiana, immersiva senza discontinuità. Ecco quindi che, per esempio l’uso di Digital Assistant, ovunque piuttosto che in auto, in Italia rappresenta una domanda frequente rispetto ad altri paesi europei che si aggiunge addirittura ad una richiesta di una ancor maggiore connessione del veicolo (per esempio il wi-fi in auto).

Le persone prediligono quindi soluzioni che abbiano facilitazioni di accesso in continuità, progettate in modo omogeneo, basandosi su un’integrazione dei servizi che facilitino i processi della vita reale (per esempio l’accesso a soluzioni di viaggio multimodale su cui ancora c’è un po’ di strada da fare).

A questa analisi che emerge dal mercato consumer a proposito delle preferenze individuali, è interessante anche affiancare un’analisi sulla mobilità collettiva abilitata dai veicoli connessi e quindi completamente “data driven”.

Vista la diffusione dei veicoli connessi in Italia, veri e propri sensori del movimento delle città,  l’analisi dei flussi di dati consente già oggi di acquisire una prospettiva innovativa del fenomeno “time and location based”, molto più affidabile dell’analisi condotte attraverso metodologie più tradizionali di ricerche di mercato attraverso interviste individuali, e applicabile su molti punti di osservazione: giorni della settimana a maggiore intensità di traffico e caratteristiche delle ore di punta, individuazione della mobilità sistematica e non (percorsi Home to Home), zone più soggette al traffico privato e più congestionate e anche le  aree di sosta più frequenti e più lunghe dove per esempio si possono pianificare le installazioni di punti di ricarica per i veicoli elettrici o i parcheggi di sosta per la mobilità condivisa. Soluzioni queste che sono state utilizzate da Octo in risposta a richieste specifiche di Pubbliche Amministrazioni e società private.

 

Quanto l’evoluzione tecnologica delle piattaforme digitali e la loro integrazione può favorire un’ulteriore evoluzione della mobilità?

Le piattaforme digitali sono il principale elemento abilitante dell’economia della condivisione (Sharing Economy) e della sharing mobility in particolare avendo, in alcuni casi, portato soluzioni già disponibili sul mercato da lungo tempo, ad un livello di usabilità che ne favorisce l’adozione più massiva e una maggiore disponibilità.

Sono infatti tecnologie abilitanti di un’offerta personalizzata verso diversi segmenti di utilizzatori e costituiscono elemento di intermediazione fra il consumatore, che richiede semplicità nella esperienza d’uso, e l’integrazione di aree di servizio, su cui si disegna l’applicazione, generalmente disponibili sul mercato in modo frammentato.

Le piattaforme digitali ridefiniscono i processi della mobilità interpretando i nuovi modelli di business come valore conglomerato dell’interazione di componenti differenti: si pensi per esempio a come siano gestiti tutte le fasi di registrazione, di prenotazione, di rilascio del veicolo e il relativo pagamento nel car sharing, in modo semplice e immediato e su un numero di transazioni quotidiano elevatissimo.

Le operazioni e i livelli di servizio, la quantità di dati da gestire real time, la disponibilità delle informazioni a portata di mano e la governance del servizio con diversi stakeholder sono alcune delle caratteristiche che una piattaforma digitale deve consentire basandosi su una architettura capace di evolvere costantemente e capace di aggregare l’ecosistema dei partners che contribuiscono alla definizione del customer experience (per esempio relativamente alle transazioni economiche)

Per il consumatore generalmente il punto di maggiore e più frequente interazione con il mondo dei servizi è un’app per smartphone che abilita in modo sicuro le fasi di accesso e di costruzione della relazione con il fornitore di servizi. Il successo della User Experience è solo una parte di questa relazione che è invece affidata anche alla governance di tutti i processi operativi. Tali processi, per definizione, richiedono l’orchestrazione di una piattaforma tecnologica che implementi il workflow, che fornisca gli strumenti a tutti gli stakeholder coinvolti secondo il ruolo e le informazioni necessarie per l’erogazione del servizio stesso e che offra soluzioni sostenibili affinché i benefici siano distribuiti (anche e non solo a livello economico), a cittadini, dipendenti e aziende.

Per citare una best practice possiamo fare riferimento alla telematica assicurativa che rappresenta assolutamente un modello nell’evoluzione dell’offerta per le assicurazioni del settore auto poi estesa ad altri rami. Come Telematics Service Provider, Octo è stato  un pioniere nella digitalizzazione dei processi assicurativi  gestendo attraverso la propria piattaforma tutto il ciclo di prodotto tecnologico (dalla scatola nera, alla collezione e all’analisi dei dati) e tutto il ciclo assicurativo (per esempio il customer engagement, l’analisi e la ricostruzione degli incidenti, la gestione dei claim con l’obiettivo di riduzione dei tempi di liquidazione) con un vantaggio per il mercato, per le imprese e per gli assicurati, un risultato importante per il nostro Paese.

 

 

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