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Priorità delle PMI per la Ripartenza

N. Maggio 2020

a cura di Vincenzo D’Appollonio
Partner, The Innovation Group

 

Anche in questo periodo di emergenza sociale determinata dalla epidemia Covid-19, ho modo di continuare in ‘smart-working’ le mie attività di Consulenza Direzionale come Innovation Manager con le PMI lombarde, ed ho raccolto le loro priorità, in termini di azioni e bisogni, per sostenere una ripartenza il più possibile pronta, efficiente ed efficace: vediamo le più importanti.

 

Messa in sicurezza.
Governo e parti sociali (Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Confapi) si sono accordati per garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro delle aziende, seguendo la ‘tabella dell’Inail’ che classifica i livelli di rischio per i dipendenti. E dunque saranno pronte per la ripartenza le imprese che avranno dimostrato di poter rispettare protocolli di sicurezza quali distanziamento di almeno un metro, dotazione di dispositivi di protezione come guanti e mascherine, pulizia due volte al giorno, dispenser di disinfettanti agli ingressi e vicino ai computer, sanificazione dei sistemi di areazione, ‘smart-working’ per il maggior numero di dipendenti, orari differenziati per gli altri: tutto ciò sta richiedendo alle imprese uno sforzo organizzativo e una capacità di investimento assolutamente straordinari.

 

Filiera dei pagamenti virtuosa.
Nella situazione di emergenza drammatica che stiamo vivendo, l’unica possibile via di uscita è una strategia basata sulla coesione sociale. E ciò vale soprattutto per il sistema delle imprese, dove c’è il rischio che con il ‘corto circuito’ dei pagamenti scompaiano interi pezzi delle filiere produttive, generando un danno in prospettiva ancora più grave.

Un atteggiamento ingiustificato di mancato rispetto delle scadenze può produrre una crisi di liquidità ed un conseguente effetto ‘domino’ in grado di fare uscire dal mercato entità produttive già deboli finanziariamente, ma indispensabili all’ordinato funzionamento del sistema-filiera nel suo complesso: dunque chi può onorare i debiti deve farlo, adesso è necessario far prevalere la responsabilità e la solidarietà nei confronti di tutti i creditori, dalle aziende ai professionisti.

 

Liquidità, sostegno finanziario alla ripresa.
Quella conseguente alla diffusione del COVID-19 è anche una forte crisi economica che sta interessando direttamente l’economia reale e che potrebbe estendersi al settore bancario e finanziario a causa delle difficoltà in cui le imprese potrebbero incorrere nel far fronte ai propri obblighi di pagamento, ed alle proprie necessità di finanziare la ripartenza.

Governo, Regioni ed Associazioni di categoria come l’ABI hanno già definito alcuni interventi e misure finalizzate a dare sostegno alle imprese, quali il potenziamento del Fondo di Garanzia per le PMI, con la moratoria statale per i finanziamenti ed il sostegno alla nuova finanza; i Fondi Regionali per la Ripresa, che un numero crescente di regioni sta mettendo in campo con una serie di misure per sostenere imprese e famiglie alle prese con i danni causati dall’emergenza Covid-19; l’Addendum all’Accordo per il Credito 2019, con la moratoria ABI e l’estensione del programma ‘Imprese in Ripresa 2.0’: occorre ora soprattutto rapidità d’intervento per erogare al più presto ‘liquidità’ alle imprese, ed evitare così che l’emergenza economico/finanziaria della cosiddetta ‘Covidnomics’ venga aggravata da una emergenza ‘burocratica’.

 

Trasformazione del modello di business.
L’emergenza Covid-19 che stiamo vivendo impone alle aziende una profonda revisione del proprio modello di business, ed implica una trasformazione organizzativa, tecnologica e digitale. La trasformazione del proprio business deve avvenire oggi accogliendo ed applicando in azienda l’innovazione nel modo più aggressivo, nella prospettiva di una Ripartenza che deve essere vista come opportunità di sviluppo di nuovi modelli organizzativi e collaborativi, di nuovi prodotti e servizi, e di crescita sul Mercato.

Occorre subito sviluppare un Business Plan COVID triennale, con l’obiettivo di definire un percorso di evoluzione del modello di business dopo la fase di emergenza, presidiando il proprio ‘modus operandi’ tradizionale ma continuando ad innovare e spostando in modo progressivo il proprio posizionamento strategico, beneficiando di quelle azioni di riduzione dei costi fissi, agevolazioni finanziarie e valorizzazione di opportunità che l’emergenza mette a disposizione, sia in termini di mercato che di supply-chain.

 

The Innovation Group è stata iscritta nell’ottobre 2019 dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’apposito Albo delle Società di Consulenza qualificate come fornitrici esclusive, sul territorio nazionale, di servizi consulenziali di ‘Innovation Management’. The Innovation Group è dunque oggi pronta a fornire alle imprese “servizi di consulenza specialistica finalizzati a sostenere processi di innovazione negli ambiti della trasformazione tecnologica e digitale, ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, accesso ai mercati finanziari e dei capitali”, per assistere operativamente le PMI nello sviluppo dei loro Business Plan per la Ripartenza e sostenerle nel percorso di raggiungimento dei loro nuovi obiettivi strategici: lavorando insieme vinceremo anche questa nuova sfida!

 

 

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