28.10.2025

Managed Service Provider al bivio: la strada dell’AI è quella giusta

Il Caffè Digitale

 

Il mercato dei servizi gestiti è fiorente, ma si impone per gli Msp un cambiamento dei modelli di business. Un cambiamento imperniato sull’intelligenza artificiale.

Stanno a metà strada fra le tecnologie e le aziende utenti, e il loro ruolo è sempre più importante per la gestione dell’IT garantendo buon funzionamento, efficienza e cybersicurezza: sono gli Msp, i Managed Service Provider. Il loro lavoro sta cambiando sotto la spinta, sì, dell’evoluzione tecnologica ma anche di mutamenti del mercato, ovvero della sempre maggiore richiesta, da parte delle aziende, di un supporto esterno che le aiuti a sgravarsi da attività troppo gravose, complesse o specializzate.

Complici le impreviste e improvvise necessità di remotizzazione e di trasformazione digitale nelle aziende,  il giro d’affari mondiale  dei servizi gestiti ha vissuto un boom nell’immediato post-Covid. Non è stata, però, solo un contingenza. Secondo le stime di Grand View Research, nel 2024 il mercato ha superato i 335 miliardi di dollari di valore e si prevede oltrepasserà i 731 miliardi nel 2030, con un CAGR del 14,1%. Leggermente diversa la stima di Mordor Intelligence, che per il 2025 quantifica un giro d’affari mondiale di circa 390 miliardi di dollari, destinato a crescere con un CAGR del 10,5% superando i 642,5 miliardi di dollari nel 2030. Discrepanze numeriche a parte, diversi analisti dipingono il medesimo quadro.

 

I motori della domanda
Come noto, nelle aziende la frammentazione tecnologica è un problema endemico, risultato della stratificazione tra soluzioni legacy e standard, consolidatasi negli anni. La proliferazione di strumenti di monitoraggio, la commistione tra ambienti cloud e on-premise e la presenza di numerosi “strati” di infrastruttura, gestiti da team diversi, sono ulteriori fattori che hanno alimentato la domanda di servizi gestiti.
C’è poi la cybersicurezza, che si lega al buon funzionamento delle applicazioni, alla difesa di rete, al backup e al disaster recovery: in tutto questo, gli Msp sono spesso essenziali perché suppliscono alla mancanza di un Security Operations Center interno all’azienda. Garantiscono, quindi, monitoraggi continui e velocità nelle azioni di rilevamento delle minacce e risposta agli incidenti. Sebbene i servizi gestiti di infrastruttura rappresentino ancora la maggior fetta di giro d’affari (circa il 39%, in base ai dati di Mordor Intelligence riferiti al 2024), quelli di cybersicurezza sono la componente più in crescita.

 

La sfida della marginalità
Tutti felici, in questo mercato ancora ricco di opportunità? Più o meno, perché i margini di profitto per gli Managed Service Provider non sono esaltanti, come sottolineato anche dal palco spagnolo dell’ultima conferenza “Msp Global”. Vendor come Acronis sottolineano l’esigenza di migliorare la produttività,  mentre società di analisti come Idc elencano una serie di criticità che nel prossimo futuro potrebbero limitare gli investimenti delle aziende utenti in servizi gestiti: restrizioni di budget, preoccupazioni dei manager sui crescenti costi dell’IT.
I fornitori di servizi gestiti dovranno anche aggiornare la propria offerta, per allinearla alle nuove esigenze dei clienti. La gestione dell’uptime, dunque la garanzia di operatività, è stata tradizionalmente la prima richiesta affidata dalle aziende agli Msp. Continuerà a essere il punto di partenza, ma da sola non basterà: sempre di più, a fronte della spesa in servizi gestiti, le aziende vorranno vedere risultati e risultati misurabili, impatti sul business come si suol dire.

 

Verso un cambio di paradigma
Già oggi l’intelligenza artificiale viene utilizzata dagli Msp per velocizzare e automatizzare le attività quotidiane, per sopperire a eventuali carenze di personale o competenze, per offrire un servizio più tempestivo e accurato. I casi d’uso sono molteplici: l’AI velocizza il rilevamento e la risposta agli incidenti, gli analytics, feed di threat intelligence e la reportistica, e inoltre permette di automatizzare attività quali i monitoraggi su infrastrutture e applicativi, l’installazione di aggiornamenti e patch, i controlli di compliance. Oltre all’AI generativa e agentica, il machine learning di altro tipo resta prezioso per attività di analisi e nella manutenzione predittiva, oppure per l’ottimizzazione dei costi e per il provisioning delle risorse cloud.

 

Non si tratta solo di un’estensione, di uno strumento tecnologico aggiuntivo e magari opzionale. A detta non solo dei vendor ma di molti osservatori, al di là dell’hype l’intelligenza artificiale rappresenta un vero cambio di paradigma, anche per gli Msp. Come si legge in un recente report di Pax8, un marketplace per vendor tecnologici e fornitori di servizi gestiti, il cambiamento è profondo: i tradizionali modelli di business degli Msp hanno ormai raggiunto il limite e siamo a un punto di non ritorno. Solo adottando l’AI, inclusa quella generativa e agentica, i Managed Service Provider potranno prosperare, diventando “architetti di infrastrutture intelligenti, costruttori di sistemi agentici e orchestratori di risultati di business” per i loro clienti.

 

 

View the Archives