LA SETTIMANA DIGITALE – AL VIA LA FASE POST COVID19
La settimana digitale – Al via la fase post Covid19

Covid-19

Nell’ultima settimana di lockdown Bankitalia pubblica le stime sul PIL Italia nel 2020, il Copasir si esprime sull’app di contact tracing “Immuni” proprio mentre il governo pubblica le linee guida ufficiali per il suo utilizzo. Secondo Mediobanca a uscirne rafforzate solo le WebSoft. E JPMorgan conferma.

Il PIL italiano crollerà del 9% nel 2020 per effetto dell’epidemia di Covid-19 e poi salirà del 4,8% nel 2021. Lo stima la Banca d’Italia secondo cui si verificherà una netta contrazione anche dei consumi che scenderanno dell’8,8% nell’anno in corso per poi risalire del 4,6% il prossimo anno.

Bankitalia osserva inoltre che «le misure della politica di bilancio di sostegno diretto alla domanda, incluse nel decreto legge “Cura Italia”» fornirebbero «un contributo significativo nel contenere la contrazione del Pil nell’anno in corso».

LA NOTA 

Per aiutare le strutture ricettive che a causa del coronavirus stanno attraversando un momento di difficoltà, Google mette a disposizione la possibilità di pagare le campagne pubblicitarie solo nel caso in cui il soggiorno degli ospiti venga effettivamente realizzato. In aggiunta verrà reso disponibile il filtro “cancellazione gratuita” relativo alla ricerca delle strutture alberghiere per mettere in evidenza le tariffe rimborsabili in caso di cancellazione della prenotazione da parte dell’utente.

L’impatto della pandemia Covid-19 ha colpito duramente i bilanci di alcune aziende mentre altre hanno visto un incremento di ricavi e margini dovuto alle nuove abitudini di acquisto delle persone sottoposte a lockdown. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Area Studi Mediobanca, che analizza i bilanci del primo trimestre 2020 di oltre 150 grandi multinazionali con fatturato annuale superiore a 3 miliardi, confrontandoli con quelli dello stesso trimestre del 2019. A livello di fatturato i comparti più colpiti sono i costruttori di aerei (-22,1%), l’oil & energy (-15,9%), la moda (-14,1%), l’automotive (-9,1%), le tlc (-2,6%). Limitate le perdite dei settori media & entertainment (-0,5%) e bevande (-0,1%), mentre hanno visto ricavi in crescita le Websoft, le società basate su software e Internet, con un +17,4%, seguite dalla gdo (+9,1%), dal pharma (+6,1%), dai pagamenti elettronici (+4,7%), dall’elettronica (+4,5%) e dall’alimentare (+3,4%).

Le WebSoft performano bene anche sul versante utili con una crescita di quasi il 15%.

LO STUDIO

NOTIZIA CORRELATA – I titoli hi-tech asiatici “top performer”. Trade war permettendo

Secondo JPMorgan Asset Management, il ricorso massiccio allo smart working (ma anche ad attività come l’intrattenimento digitale) favorirà in Borsa i titoli hitech asiatici. Aziende come Samsung, Alibaba, Tencent, Taiwan Semiconductor Manufacturing saranno dei “top performer” entro i prossimi tre/cinque anni. Per alcuni titoli si stima che il valore potrebbe raddoppiare dal momento che la pandemia potrebbe rendere le attività digitali e da remoto la “nuova normalità”.

Mark Davids, co-manager del JPMorgan Asia Growth Fund, ritiene che «la maggior parte di questi gruppi tecnologici offrono al mercato ritorni attesi annualizzati fra il 15% e il 25% su un periodo di cinque anni».

Covid19

Solo un’impresa italiana su quattro è arrivata preparata alla prova del lavoro agile imposta dal lockdown. È questo uno dei principali dati emersi dal bollettino annuale del sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal.

Nello specifico, tra il 2015 e il 2019, il 24,6% delle imprese italiane ha investito nell’adozione di sistemi di smart working al fine di innovare il proprio modello organizzativo aziendale, un trend in crescita rispetto al 2018 in cui il dato si attestava al 23,5%. Guardando alle differenze tra i settori, guidano la classifica le public utilities (luce, acqua, gas) in cui il 34,7% delle imprese ha dichiarato di aver investito in smart working, a seguire quello dei servizi (25,5%), l’industria (22,5%) e infine le costruzioni (19,9%). In particolare, nel mondo dei servizi, più della metà delle imprese di servizi informatici e delle telecomunicazioni (50,9%) ha investito nello smart working, un dato che si è attestato al 48,8% per imprese di servizi finanziari e assicurativi e al 40,3% per i servizi avanzati di supporto alle imprese. Alla modalità di lavoro a distanza hanno invece guardato solo il 15,7% delle imprese dei Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone e il 17,9% dei Servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici.

Più bici e monopattini, meno auto e utilizzo dei mezzi pubblici negli orari di punta. È questo l’obiettivo del governo italiano che ha deciso di scommettere sulla mobilità sostenibile per contenere la diffusione del Coronavirus nella fase 2. E così è nato il bonus che potrà essere speso per acquistare bici (normali o con pedalata assistita) e monopattini elettrici ma anche per servizi di mobilità condivisa (a esclusione, però, del car sharing).

L’aeroporto di Genova sta aiutando l’IIT – Istituto Italiano di Tecnologia a implementare il sistema per monitorare il distanziamento sociale attraverso le telecamere di sorveglianza. Nel dettaglio la sperimentazione riguarda il software denominato Social distancing, su cui l’Istituto sta lavorando da tempo e che prevede l’utilizzo delle telecamere di sorveglianza per generare (sfruttando l’intelligenza artificiale) una mappa dell’ambiente e circoscrivere un raggio intorno a tutte le persone presenti segnalando quando sono troppo vicine.

In seguito al proliferarsi delle scorse settimane delle fake news secondo cui ci sarebbe stata una correlazione tra il 5G e la diffusione del coronavirus e al conseguente divieto da parte dei Comuni di piccole dimensioni di procedere con la sperimentazione delle reti sul proprio territorio, è intervenuta l’ANCI. In particolare, l’associazione dei Comuni italiani ha deciso di mettere a punto un vademecum per aiutare sindaci e decision maker a comprendere meglio i benefici della rete di quinta generazione mobile, evidenziando che «il 5G è una tecnologia che, oltre a permettere maggiori velocità di connessione di quelle attuali, abiliterà una serie di nuovi servizi nell’ambito dell’ IoT quali quelli relativi alla mobilità, alla gestione della logistica, al monitoraggio ambientale e delle infrastrutture, alla telemedicina, ecc..».

Dopo i due mesi di lockdown, Netflix e Apple Tv+ stanno riportando in Europa la qualità dello streaming agli standard normali. Le due società, insieme ad Amazon Prime Video e Disney+, erano intervenute sulla qualità dello streaming (abbassandone gli standard) lo scorso marzo, rispondendo alla richiesta dell’Ue di ridurre la larghezza di banda per non sovraccaricare la rete durante il periodo di quarantena.

[CONTACT TRACING]

Con una relazione inviata il 14 maggio alla presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) si è espresso sull’app “Immuni”.

Dal documento emerge che l’organismo, pur avendo espresso diverse perplessità in merito all’app voluta dal ministro Paola Pisano, non boccia l’iniziativa.

Nel dettaglio, l’organismo dichiara di non voler entrare nel merito della scelta del Governo di predisporre uno strumento di tracciamento dei contatti. Tuttavia, la relazione evidenzia alcuni “aspetti critici” di natura procedurale, tecnica e giuridica, la cui correzione sarebbe necessaria al fine di non pregiudicare il buon esito dell’attività di tracciamento e le libertà personali dei cittadini.

In attesa dell’aggiornamento del sistema operativo da parte di Apple e Google, che permetterà all’app Immuni di comunicare via bluetooth con altri dispositivi senza particolari difficoltà, sono state pubblicate le linee guida ufficiali per utilizzare l’app. A illustrarle è Luca Ferrari, uno dei confondatori della casa di sviluppo Bending Spoons.

 

 

 

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