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Digital Manufacturing nelle eccellenze emiliane

N.  Novembre 2019
        

a cura di Carmen Camarca 
Analyst, The Innovation Group 

 

Lo scorso 15 ottobre a Bologna, in occasione dell’Emilia-Romagna Digital Summit, abbiamo avuto modo di ascoltare le testimonianze di alcune aziende della Motor Valley emiliana, il distretto industriale composto da alcune delle principali case automobilistiche del territorio, un’eccellenza del Made in Italy nel mondo. Realtà industriali che hanno affrontato la sfida della smart industry per efficientare i processi, ridurre i costi e aumentare la qualità del prodotto.

 

La trasformazione digitale in Maserati

Guglielmo Caviasso, Product Development – Head of Vehicle Integration & Validation di Maserati ha raccontato di come all’interno di Maserati sia stato avviato un percorso di trasformazione digitale per gestire sistemi e processi complessi e rendere i costi più sostenibili. Obiettivo del progetto è sviluppare performance posizionando il cliente al centro e garantire lo sviluppo di strategie di controllo di integrazione che connotano e rendono distintivo un prodotto, in coerenza con le caratteristiche del brand.

Per queste ragioni all’interno di Maserati – racconta Caviasso – sono state sviluppate diverse attività. Ne citiamo due in particolare:

  • La prima consiste nel simulare virtualmente l’intera vita di una vettura: le prove sono state fatte su immissioni autostradali, urbane, pavimentazioni speciali, piste (parlando di applicazioni sportive).
  • Un CFD – Calcolo Fluido Dinamico – tipico ambito ad elevato onere computazionale. Al riguardo un’attività di interesse in Maserati consiste nella valutazione, ad esempio, di una tergitura, ossia della prestazione ottenibile quando in una vettura entrano grandi quantità di acqua o di rumori dall’esterno.

In contemporanea, uno sviluppo è stato quello di portare il driver nella simulazione, un’attività piuttosto complicata che ha visto Maserati studiare il mondo dei simulatori, in cui il mix tra oggetti fisici (attuatori, centraline controllo, sensori) e virtuali è determinante ai fini del successo del progetto. La spinta al digitale è stata, quindi, complementare e integrata alla parte di sperimentazione fisica.

 

Manifattura Lamborghini: verso un’Industria 4.0

Kpmg ha avviato una collaborazione con Lamborghini per introdurre e promuovere l’innovazione digitale nelle operation industriali. A parlarne è Carmelo Mariano, Partner, Head of Customer & Operations di KPMG Advisory, che ha raccontato della scelta strategica dell’azienda di sviluppare un nuovo modello di vettura, URUS, per entrare nel segmento di mercato dei SUV. Un passo che ha rappresentato per l’azienda un vero e proprio game changer, un forte elemento di discontinuità rispetto al passato sia dal punto di vista commerciale che produttivo.

Lo sviluppo di URUS ha portato, soprattutto grazie agli incentivi di Industria 4.0, alla costruzione di un nuovo stabilimento in Italia, caratterizzato sin da subito da un elevato livello di automazione e dalla presenza di robot collaborativi che supportano gli operatori nello svolgimento delle attività di assemblaggio manuali, permettendo, così, agli operatori di lavorare con maggiore sicurezza e autonomia.

Obiettivo della collaborazione tra Lamborghini e Kpmg è stata l’implementazione di una soluzione che consentisse di digitalizzare tutti i processi all’interno della linea di assemblaggio: al riguardo è stata sviluppata una soluzione in grado di guidare l’operatore nelle fasi di assemblaggio, controllando, tra le altre cose, che possegga le certificazioni necessarie per poter svolgere determinate operazioni.

Il sistema, oltre a guidare e ad assistere l’operatore, controlla anche i sistemi di automazione disponibili via via nel tempo: si tratta di una soluzione di Industrial IoT (dal momento che tutti i dispositivi sono connessi e il sistema è in grado di rilevare in tempo reale tutti i dati necessari per l’oggettivazione o per la tracciabilità) e di machine collaboration (perché c’è una componente elevatissima di automazione). Grazie a queste attività si è, inoltre, in grado di rilevare in maniera automatica eventuali anomalie così da informare poi il team di manutenzione che interviene per ripristinare l’attività. Infine, si assiste l’operatore nell’attività di ricerca, controllo o qualità: ciò avviene con tablet o pc industriali (contenenti i modelli 3D delle vetture) attraverso attività di visual tagging.

Le attività sviluppate all’interno di Maserati e Lamborghini mostrano come sia stata implementata una soluzione di digital manufacturing per creare una sorta di identità digitale alla vettura e rilevarne tutto ciò che vi avviene all’interno. Si tratta di aziende che potremmo considerare “early adopters”, avviando, soprattutto grazie agli incentivi di Industria 4.0, nuove strategie di business per cercare di comprendere come realmente lo sviluppo tecnologico possa modificare e migliorare il modo di lavorare.

Facendo tesoro di queste esperienze, promuovendo approcci volti all’open innovation e avviando percorsi di collaborazione con tutti gli stakeholder, l’innovazione digitale potrà effettivamente dare un forte impulso al settore manifatturiero, da sempre un’eccellenza del Made in Italy.

 

 

 

 

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