Liberare il potenziale dell’innovazione: il ruolo del digitale e dell’AI
Il Caffè Digitale


Giunto alla decima edizione, il rapporto annuale di TIG – The Innovation Group offre uno spaccato dei diversi fronti attualmente coinvolti nell’evoluzione del digitale nel nostro Paese e su scala europea. Crisi demografica e della competitività, trasformazione del lavoro, tecnologie dual-use, prospettive “post-digitali”, infrastrutture digitali materiali e immateriali sono solo alcune delle key word al centro dello studio.
Oggi le tecnologie ICT sono elemento fondamentale per la crescita e la competitività di Stati e territori. Lo evidenziano anche le tensioni geopolitiche e commerciali tra grandi potenze, come Stati Uniti e Cina, in cui il digitale assume un ruolo chiave. Inoltre, i Paesi europei, inclusa l’Italia, stanno affrontando “nuove” sfide legate ai cambiamenti demografici, alla trasformazione del mercato del lavoro e dell’impiego pubblico. In questo contesto, il digitale e l’intelligenza artificiale diventano strumenti centrali per gestire questi cambiamenti, che richiedono però un ripensamento complessivo di modelli e organizzazione. È questo, in estrema sintesi, il focus della decima edizione del rapporto annuale Digital Italy 2025 di TIG – The Innovation Group, dal titolo “Liberare il potenziale dell’innovazione – Il ruolo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale”, che verrà pubblicato a novembre da Maggioli Editore e presentato durante il Digital Italy Summit 2025 in programma a Roma il 19-20 novembre 2025. Di seguito sono riportati alcuni dei principali temi affrontati.
Innovazione e competitività in Europa e in Italia
In un contesto geopolitico ed economico sempre più complesso, due rapporti presentati alla Commissione Europea – quello di Mario Draghi sulla competitività e innovazione e quello di Enrico Letta sul futuro del mercato unico – hanno evidenziato le vulnerabilità dell’Unione, in primis nella capacità di innovare e competere. In entrambi questi documenti, il digitale è indicato come elemento centrale della strategia europea di rilancio, una visione che trova poi conferma nella “Bussola per la competitività” presentata a gennaio 2025 dalla Presidente Ursula von der Leyen. Questa strategia pone le tecnologie digitali al centro dell’azione per colmare il gap d’innovazione e per recuperare competitività, ponendo particolare attenzione a settori emergenti come quelli dell’intelligenza artificiale e del quantum computing, cruciali per rafforzare il ruolo dell’Europa nello scenario globale.
Digitale e tecnologie dual-use
La sicurezza e la difesa, nazionali e sovranazionali, dipendono sempre più dalle tecnologie digitali: l’uso di droni, l’intelligenza artificiale, i big data e la cybersicurezza sono ormai centrali nelle strategie militari e negli scontri tra Stati. In Europa, cresce di conseguenza l’attenzione sulle tecnologie cosiddette dual-use, ossia in grado di coniugare applicazioni civili e militari, un’occasione per rafforzare allo stesso tempo infrastrutture di sicurezza e la competitività industriale del Vecchio Continente. Lo sviluppo di un sistema di difesa europeo richiede d’altra parte investimenti coordinati e soluzioni interoperabili, che garantiscano la sovranità tecnologica, e una valutazione attenta dell’impatto di tali investimenti sul bilancio del welfare, assicurando ad esempio che lo sviluppo digitale in quest’ambito non comprometta risorse fondamentali per sanità e educazione.
Lavoro e demografia: le sfide del millennio
I Paesi dell’Unione Europea devono affrontare non solo una complessa situazione geopolitica, ma anche sfide interne di grande rilievo, il cui impatto sarà visibile nel lungo periodo. Tra queste, la trasformazione demografica rappresenta un tema cardine, in particolare per l’Italia: l’aumento della popolazione anziana a discapito delle fasce dei giovani trasforma dinamiche ed equilibri nella società e nel mercato del lavoro: da un lato, si accentua la domanda di assistenza sanitaria e long term care a discapito di scuole e servizi educativi; dall’altro si comprime la forza lavoro attiva con conseguenti rischi per produttività e competitività. La complessità di queste sfide richiede una visione integrata che valorizzi il contributo di tutte le componenti sociali: è ad esempio essenziale promuovere l’occupazione femminile, l’inserimento dei NEET e sostenere la natalità per compensare i cali demografici e favorire uno sviluppo sostenibile del Paese.
“Post-digitale”: AI e quantum computing
Il cambiamento riguarda non solo aspetti economici e sociali, ma anche l’evoluzione stessa della tecnologia digitale: negli ultimi anni l’ICT ha rivoluzionato il modo di accedere alle risorse informatiche grazie a paradigmi come il cloud e il mobile computing, offrendo accesso flessibile, scalabile e in mobilità a capacità computazionale e applicativi. Questo approccio ha supportato la diffusione di nuovi modelli di lavoro e di business. Oggi l’attenzione si concentra sull’intelligenza artificiale, in termini di impatti e trasformazione dell’informazione e della conoscenza, e sul quantum computing, che promette di moltiplicare il potenziale computazionale. In questo contento “post-digitale”, l’Europa sta investendo nelle AI gigafactory e nei supercomputer, con l’Italia che può far leva su realtà come il tecnopolo DAMA di Bologna o su aziende come ENI per guidare gli investimenti in quest’area.
Infrastrutture, governo e innovazione
Per garantire che tutti i tasselli dello sviluppo del digitale contribuiscano in modo coerente alla crescita sostenibile della società e dell’economia in Europa e in Italia, occorre promuovere sia lo sviluppo di infrastrutture (materiali e immateriali) a supporto, sia una strategia complessiva per gestire e supportare lo sviluppo dell’innovazione digitale. Investire in connettività e data center assume quindi una rilevanza strategica per assicurare l’autonomia dei territori nell’ambito del digitale: la connettività diventa sempre più ibrida, integrando reti tradizionali e satellitari, mentre lo sviluppo sostenibile di data center richiede linee guida e orientamenti per ottimizzare gli investimenti e ridurre i rischi di sprechi di territorio e di risorse. Per quanto riguarda invece le infrastrutture immateriali, in Italia, grazie anche ai fondi del PNRR, si sono compiuti progressi significativi nel campo dell’identità e dei pagamenti digitali, dell’interoperabilità e della valorizzazione dei dati pubblici. Occorre d’altro canto che queste iniziative e grandi progetti continuino ad evolversi in modo sinergico, supportando il Paese nell’affrontare le sfide e le opportunità di un’economia e di una società digitali.
Per maggiori dettagli sui contenuti della X edizione del rapporto Digital Italy “Liberare il potenziale dell’innovazione – Il ruolo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale” leggi la cover story sul numero di ottobre di Technopolis
Il rapporto sarà presentato il 19-20 novembre durante il Digital Italy Summit 2025 a Roma, presso l’Acquario Romano. Per maggiori informazioni visita la pagina dell’evento

