In un recente articolo su Le Scienze, Carlo Rovelli ha sintetizzato in modo molto chiaro l’affascinante connessione tra scienziati e filosofi
Per il comparto manifatturiero italiano, la fine dei lockdown doveva essere il momento del rilancio
Lo shortage dei chip, l’impennata dei costi dell’energia, la scarsità di materie prime e ora la guerra in Europa hanno modificato profondamente uno scenario che, dopo due anni di pandemia, mostrava segni di stanchezza ma anche spunti di ottimismo grazie alla digitalizzazione.
Per Oscar di Montigny non esiste sostenibilità senza mettere l’uomo al centro, e sugli investimenti in innovazione servirebbe un visione a lunghissimo periodo.
Secondo molti analisti, nel 2019 il mercato mondiale dei managed services valeva tra 180 e 190 miliardi di dollari, mentre entro il 2025 dovrebbe superare i 350 miliardi
Gaia-X, il progetto per il cloud europeo promosso nel 2019 da Francia e Germania e rimasto per qualche mese a scaldare i motori, ha visto nelle ultime settimane una forte accelerazione nelle adesioni (comprese quelle di Governo e aziende italiane) e nell’esposizione mediatica.
Con il lockdown si moltiplicano le best practice volte a conservare la relazione con i clienti e ad arricchire la customer experience. Le nuove tecnologie sono protagoniste di questa accelerazione verso la trasformazione digitale.
Dal tavolo di lavoro dedicato alle tecnologie 5G e IIOT dell’evento Smart Manufacturing Summit, organizzato da The Innovation Group, emerge una fotografia delle imprese italiane alle prese con il percorso della trasformazione digitale. Più che un tema tecnologico, si evidenzia un problema di percezione del valore dei progetti di automazione e di change management.