Stare al passo con l’evoluzione dei rischi informatici era già molto complesso prima che la pandemia, con la diffusione massiva dello Smart Working e il conseguente aumento delle esposizioni digitali, li rendesse una minaccia ancora più sfidante per qualsiasi tipologia di organizzazione.
Secondo un’indagine condotta da ANRA e Aon sullo Smart Working applicato durante l’emergenza pandemica, le problematiche relative a cyber security e data protection si sono rivelate impattanti solo per il 16% delle aziende italiane.
A 18 mesi dalla sua entrata in vigore, le imprese europee si sono adeguate al GDPR? Quanto è diffusa la figura del DPO, e in che misura collabora con le funzioni di risk management e audit? Le risposte arrivano da un’indagine di FERMA e ECIIA
I processi di digitalizzazione e innovazione, l’evoluzione delle imprese verso l’Industria 4.0, richiedono una strategia che coinvolga l’organizzazione in modo olistico, sistemico, nel suo complesso. Un approccio non sufficientemente diffuso nel nostro paese, ma in cui il Risk Manager può giocare un ruolo chiave
I criminali informatici sanno dove e cosa cercare. Spesso (purtroppo) sono più attenti e con una maggior capacità di osservazione e approfondimento rispetto a chi dovrebbe arginarli.
Cyberspionaggio industriale, attacchi alle infrastrutture critiche, uso politico dei social network, operazioni dirette dall’alto: sembrerebbero queste le tendenze 2019 nel mondo del cyber risk, secondo il report Facing Forward