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Qual è il livello di maturità digitale delle aziende italiane?

N.  Dicembre 2019
        

a cura di Carmen Camarca 
Analyst, The Innovation Group 

 

All’interno del Rapporto annuale “Digital Italy 2019 – Per il governo dell’innovazione digitale nel Paese”, presentato a Roma lo scorso 26 novembre in occasione del Digital Italy Summit, è stata sviluppata un’analisi per comprendere la percezione delle aziende sullo stato dell’arte dell’innovazione al loro interno. Al campione, composto da 202 aziende estratte casualmente dal database utenti di The Innovation Group, è stato chiesto di esprimere un giudizio in una scala da 1 (pessimo) a 10 (ottimo) sul grado di “innovatività” raggiunto dalla propria azienda rispetto a:

  • le iniziative sviluppate dalla funzione IT aziendale,
  • gli investimenti in tecnologia,
  • la capacità della divisione IT e delle tecnologie di supportare le attività aziendali e di “portare” innovazione al Business,
  • la diffusione e la qualità degli strumenti di gestione e analisi di dati,
  • la capacità di innovazione del software utilizzato in azienda.

Nel complesso l’analisi sullo stato dell’innovazione digitale in Italia mostra la fotografia di una situazione ancora non particolarmente definita, in cui risulta complesso individuare dei trend generali.

Tuttavia, in linea di massima emerge uno stato dell’IT in Italia tendenzialmente ancora tradizionale, in cui le aziende hanno iniziato a intraprendere un percorso di trasformazione digitale volto principalmente alla riorganizzazione dei propri processi interni più che allo sviluppo di attività che potrebbero essere ritenute più “innovative”, come appunto l’utilizzo e la gestione del dato in azienda e che potrebbero impattare in maniera più significativa, ad esempio, nell’approccio e nella relazione con il cliente.

Per quanto riguarda l’analisi per dimensione e settore aziendale, le aziende grandi (oltre 500 dipendenti) risultano più avanti (appartenendo in misura maggiore agli “Attivi”[1]) in ambiti quali l’analisi dei dati e la capacità innovativa del software aziendale, oltre ad essere anche quelle che hanno una migliore percezione del ruolo propulsore dell’IT in azienda di stimolare l’innovazione verso il Business. Le aziende medio-piccole (fino a 99 dipendenti) hanno espresso, invece, una valutazione più negativa (rientrando principalmente negli “Immobili”) sul livello di innovazione delle iniziative e degli investimenti IT.

Dall’analisi è, infine, emersa una posizione d’interesse sia per il campione della Pubblica Amministrazione sia per quello della Finanza.

Nel caso della Pubblica Amministrazione è stata rilevata una posizione positiva con riferimento al livello di innovazione delle iniziative e degli investimenti IT e alla capacità innovativa degli strumenti tecnologici, mentre è emersa una valutazione negativa sulla collaborazione con l’IT e sull’utilizzo di dati e strumenti volti a gestirli. Tali risultati mettono in mostra come all’interno degli enti pubblici abbiano iniziato lo sviluppo di attività innovative che però ancora non si basano su strategie data driven né sono supportate da un’adeguata collaborazione con la divisione IT.

Per quanto riguarda la Finanza è emersa una posizione positiva sulle iniziative e gli investimenti IT e sulla capacità del Business di sollecitare l’IT: tali valutazioni risultano in linea con i cambiamenti che stanno impattando il settore negli ultimi anni e che richiedono una rivisitazione del proprio business model in chiave digitale.

 

Il Digital Transformation Index

Sommando le singole valutazioni emerse dai rispondenti per ciascuna domanda è stato ricavato un indice, definito “Digital Trasformation Index” e suddiviso nei tre cluster “Basso” (intervistati che hanno ottenuto un punteggio complessivo nelle risposte da 1 a 33), “Medio” (da 34 a 66) e “Alto” (oltre 66).

L’indice ha rilevato che oltre la metà del campione (52%) ritiene che la propria azienda si trovi in una fase intermedia del processo trasformativo, contro il 28,7% che ne è solo all’inizio e il 19,3% che si reputa in una fase avanzata. In modo particolare, la maggior parte del campione attribuisce una valutazione intermedia al livello di innovazione delle iniziative e degli investimenti in IT che la propria azienda sta sviluppando così come al rapporto tra l’IT e il Business. Soprattutto in relazione a quest’ultimo aspetto è emerso come sia ancora molto forte il ruolo del Business nel sollecitare le attività innovative, una tendenza confermata anche dal fatto che, con riferimento alla capacità innovativa delle figure IT e delle tecnologie in azienda, la maggior parte del campione ha ritenuto di appartenere agli “Immobili”.

 

 

 


[1] Per ogni domanda la distribuzione dei voti ottenuta è stata suddivisa in tre cluster:

  • immobili, con voto da 1 a <=4; comprendente le aziende che non hanno ancora iniziato il processo di trasformazione digitale o che sono in procinto di farlo.
  • In mezzo al guado, con voto >4 e <=8; comprendente le aziende che hanno iniziato o stanno iniziando il processo di digitalizzazione delle proprie attività.
  • Attivi, con voto >8; comprendente le aziende che sono in una fase avanzata del proprio percorso di digitalizzazione e che si sono dotate di una vera e propria “digital strategy”.

 

 

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