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PMI e Risk Based Thinking

N.  Giugno 2018
        

a cura di Vincenzo D’Appollonio 
Partner, The Innovation Group 

 

Nell’ambito dei nostri progetti di Management Consulting con le PMI lombarde, stiamo riscontrando una sempre maggiore sensibilizzazione alla tematica del Risk Based Thinking, recentemente resa molto visibile in associazione ai nuovi requisiti della norma ISO 9001:2015; in realtà la norma rende solo evidente quello che doveva già essere e deve essere un modo di agire “saggio” del management aziendale, attento a proteggere l’azienda dalle tempeste, sempre presenti, nei mari in cui naviga.

In termini aziendali il rischio può essere definito come l’incertezza di poter raggiungere gli obiettivi previsti, di qualsiasi genere essi siano. Al rischio è quindi associato il risultato inferiore al livello previsto delle azioni effettuate e che quindi, molto verosimilmente, può essere ricondotto ad  un impatto negativo sul cliente finale.

Focalizzare l’attenzione del management sui potenziali rischi a cui l’azienda è esposta e l’identificazione delle azioni per minimizzarli si traducono infatti in un aumento della robustezza dei processi aziendali, quindi portano ad un miglioramento della loro efficienza, e quindi, in ultima analisi, ad un miglioramento della soddisfazione dei clienti da cui non possono che derivare migliori opportunità di business.

I rischi da considerare possono essere di varia natura, quale ad esempio: Strategica, rischi derivanti da fattori interni o esterni quali cambiamento del contesto di mercato, decisioni aziendali errate o attuate in modo non adeguato, mutamenti del quadro normativo, mancata capacità di sfruttare nuove tecnologie, etc; Finanziaria, rischi associati al grado di disponibilità delle fonti di finanziamento, alla volatilità di valuta e tassi di interesse, etc; Operativa, rischi riguardanti la soddisfazione del cliente, i difetti di progettazione, i reclami e tutto ciò che ha un impatto negativo sulle capacità dell’organizzazione di creare valore;
Legale, rischi derivanti da violazioni di norme nazionali, internazionali e di settore, mancato rispetto dei contratti stipulati, “battaglie” legali con concorrenti, fornitori, clienti, etc; Reputazionale, rischi derivanti da comportamenti professionalmente scorretti e non conformi all’etica aziendale e, in generale, tutto ciò che espone l’organizzazione al pagamento di sanzioni o a danni all’immagine e alla reputazione della stessa.

La funzione del risk management è quella di proteggere ed incrementare il valore di ogni attività aziendale, riducendo sia le probabilità di fallimento che l’incertezza relativa al raggiungimento degli obiettivi generali dell’organizzazione.
Si tratta di un processo che deve essere continuo ed integrato nella cultura aziendale mediante una politica mirata da parte del management atta a rendere ogni membro dell’organizzazione responsabile, per il suo ruolo, della gestione del rischio.

Un elemento chiave per identificare i rischi potenziali dei processi aziendali è la comunicazione. Attraverso meeting periodici e canali di segnalazione adeguati, è possibile aumentare il controllo sui processi e prendere coscienza dei rischi presenti o potenziali non appena si verificano. Il processo di azione preventiva, effettuato dal singolo, viene sostituito da un processo che prevede la collaborazione di tutto il team. In questo modo le azioni intraprese saranno più efficaci a livello dell’intera azienda perchè saranno risposta a reali necessità aziendali.

Dunque possiamo affermare che l’approccio risk-based è parte dell’approccio per processi; il risk-based thinking costituisce, di fatto, azione preventiva; il rischio è spesso considerato solo in senso negativo: l’approccio risk-based aiuta invece ad identificare le opportunità di miglioramento.

Le nostre Aziende stanno dunque comprendendo sempre più che Risk Based Thinking non è solo l’ottemperanza ad una norma, bensì significa un modo nuovo di porgersi nei confronti di ciò che è atteso, significa non dare per scontato di conseguire un risultato, ma interrogarsi sui possibili ostacoli. Per individuarli, occorre capire ciò che non è accettabile che accada, in termini di processo, attività, relazione. Il passo successivo è pianificare le azioni per evitare, eliminare o mitigare il rischio: dopo che le azioni sono state attuate, ne va verificata l’efficacia. Dall’analisi di una situazione possono emergere nuove opportunità di business: attrarre nuovi clienti, sviluppare nuovi prodotti/servizi, ridurre gli sprechi, potenziare la produttività, per poter continuare a crescere sui Mercati di riferimento.

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