NEWSLETTER - IL CAFFE' DIGITALE
LA VISIONE DI CISCO

N.  Giugno 2019
        

a cura di Roberto Masiero 
Presidente, The Innovation Group 

 

Intervista ad Agostino Santoni, CEO di Cisco Italia.

Ing. Santoni, nei giorni scorsi il Chairman e CEO di Cisco, Chuck Robbins, è venuto in Italia per presentare la seconda fase del piano Digitaliani, che ha l’obiettivo di accelerare la digitalizzazione del nostro paese in collaborazione con il Governo, i partner commerciali e i clienti italiani. Puo’ condividere i punti chiave della visione di Cisco sui temi della formazione, delle competenze e dello sviluppo del processo di innovazione digitale del nostro Paese?

Negli ultimi anni l’Italia ha fatto significativi passi avanti in termini di digitalizzazione, sia dal punto di vista della diffusione delle infrastrutture di rete di nuova generazione e dell’accessibilità delle stesse per cittadini e imprese, sia dal punto di vista dell’introduzione del digitale nei processi organizzativi e operativi, a livello di aziende e di istituzioni. Si è anche cercato di rendere il contesto più favorevole all’innovazione, introducendo facilitazioni e incentivi legati agli investimenti.

E’ un lavoro che dobbiamo continuare a portare avanti in modo molto più incisivo e urgente, perché il mondo va veloce e non siamo ancora realmente arrivati agli obiettivi della strategia europea 2020 – e al 2020 mancano solo sei mesi.  I

l nostro impegno per l’accelerazione digitale del Paese, con il piano Digitaliani, è nato alcuni anni fa quando abbiamo riconosciuto che in Italia si stava creando un clima favorevole alla trasformazione digitale e che esisteva questa urgenza di diventare più veloci ed efficaci. Abbiamo scelto di intervenire sugli aspetti essenziali perché la digitalizzazione abbia successo – come le competenze, l’apertura e la solidità dell’ecosistema di innovazione; impegnando risorse nei settori ad alto valore come l’Industria 4.0, le infrastrutture critiche; collaborando strettamente con le pubbliche amministrazioni per dare risposte innovative alle esigenze dei cittadini e dei territori.

A fronte di un riscontro molto positivo e importante, oggi rilanciamo il nostro impegno secondo queste linee guida, nella convinzione di poter trovare ancora il medesimo supporto e apprezzamento.

Continueremo a puntare sul fattore chiave delle competenze digitali, che leggiamo non solo in ottica di formazione dei giovani ma anche – soprattutto – in ottica di riqualificazione della forza lavoro a tutti i livelli, nel settore pubblico come in quello privato; abbiamo messo al centro in termini tecnologici il tema della cybersecurity perché negli ultimi anni è quello che è emerso come fattore critico sia per creare fiducia nella tecnologia sia per sfruttarne pienamente i vantaggi; continuando a lavorare con aziende e istituzioni, daremo maggiore enfasi al nostro impegno dal punto di vista di responsabilità sociale,  trasformando la tecnologia in opportunità per aiutare.

 

Reti di nuova generazione e  5G : come si inseriscono nell’attuale momento di sviluppo dell’Agenda Digitale del Paese e della Pubblica Amministrazione?

Lo sviluppo capillare di reti di nuova generazione e quello del 5G devono procedere di pari passo, perché saranno indispensabili l’uno all’altra nel prossimo futuro, e sono fattori fondamentali per l’avanzamento dell’Agenda Digitale, anche per la Pubblica Amministrazione.

Abbiamo guadagnato una posizione favorevole negli ultimi ann,i iniziando sperimentazioni del 5G che hanno adottato il modello giusto: un modello di collaborazione tra tutti gli stakeholder di questa che sarà una trasformazione tecnologica con un impatto molto ampio sulle possibilità che si apriranno per le città, i cittadini, le aziende.

Per mantenere questo vantaggio è fondamentale non rallentare, continuare a mantenere le condizioni perché il mercato possa sperimentare in modo da trovarci in prima linea quando nel prossimo decennio questa tecnologia libererà completamente tutto il suo potenziale.  Dal punto di vista dell’accesso, fin d’ora si dovrà fare in modo che questa tecnologia possa essere disponibile sul territorio in modo il più possibile ampio e aperto, ma allo stesso tempo solidamente sicuro, trovando il giusto equilibro anche dal punto di vista della regolamentazione.

 

Quali interventi sono necessari per sostenere la competitività della  nostra Industria e la ripresa economica del Paese?

Al momento lo scenario economico italiano e internazionale richiede di essere rigorosi e allo stesso tempo stimolare la dinamicità delle imprese e degli investimenti. La nostra competitività, che ha nelle eccellenze che ci distinguono a livello mondiale e nei nostri giovani di talento due leve fondamentali, dipende dalla nostra capacità di togliere il freno al cambiamento e all’innovazione, immettendo risorse là dove esse possono fruttare di più.

Dal mio punto di vista, l’Italia deve diventare un paese semplice, aperto, sicuro, “programmabile” mutuando queste caratteristiche vincenti dalle piattaforme tecnologiche che oggi consentono di sviluppare innovazione, ridurre i costi, incrementare la produttività.  Quando il Paese si pone domande sul suo futuro, su come dovrebbero essere le sue città, in quale direzione dovrebbero andare le sue strategie industriali, come dovrebbe diventare la PA, questi quattro aggettivi dovrebbero essere parte integrante delle risposte.

Un paese in cui sia più semplice attivare il cambiamento, in cui le logiche chiuse siano sostituite da modelli collaborativi e trasparenti, in cui si ponga la massima attenzione al tema della protezione del “mondo digitale è il paese che dovremmo continuare a costruire.

A tutto questo deve affiancarsi un serio, sistematico, completo piano per lo sviluppo delle capacità e delle competenze tecnologiche e individuali che sono fondamentali per ottenere valore aggiunto.  Questo significa investire sulla formazione, sulla ricerca e sull’innovazione, sui talenti delle persone senza esitazione, favorendo al massimo una transizione necessaria al nostro futuro come Paese.

 

 

 

 

 

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