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Metaverso, da buzzword a realtà concreta. Ma quando?

 

Seminari e studi si moltiplicano, se ne ricava l’idea che ci sia un potenziale alto, ma non è chiaro quanto tempo occorra per una vera affermazione.

Ormai da tempo si sta affermando il concetto di Web3, indicato da alcuni come il futuro dell’economia e dell’esperienza di utenti e professionisti e da altri come un incubo energivoro. probabilmente il futuro, come capita spesso, sta nel mezzo, ma studiosi e analisti concordano sul fatto che non si concretizzerà in tempi troppo brevi e ci lascerà, quindi, il tempo di prepararci.

Nel corso dell’anno e, a maggior ragione, nel tempo che verrà, dovremo aspettarci una moltiplicazione di studi, eventi e interventi sul principale oggetto di questo nuovo scenario, ovvero il metaverso. Varie realtà dell’analisi e della consulenza, da McKinsey ad Accenture, da Gartner a Deloitte, hanno già pubblicato analisi più o meno dettagliate dalle quali fare emergere una visione o le tendenze per il futuro.

Un punto di partenza comune per tutti riguarda il fatto che non stiamo parlando di qualcosa di totalmente nuovo. le tecnologie del Web3 esistono da almeno una decina di anni e in larga parte sono disponibili. il mercato del metaverso si sta creando sulla base di una riorganizzazione di prodotti e servizi che hanno a che fare in vario modo con la realtà aumentata, gli asset digitali come gli Nft e i mondi virtuali che già esistono.

in questo senso, le analisi possono sfruttare il vantaggio di non dover partire completamente da zero ed elaborare stime basate su numeri in qualche modo già definiti. per citare un dato, Gray Investments stima il mercato dei mondi virtuali nel 2025 ha un valore di 400 miliardi di dollari, pur partendo da una cifra di 180 miliardi del 2020, che si deve all’aggregazione della componente videoludica. com’è già capitato per altre evoluzioni, non è così semplice oggi fare delle stime credibili e omogenee, perché si tende a inserire o escludere componenti fra loro diverse. il caso più tipico è quello delle criptomonete, che certamente saranno una componente del metaverso, ma nel caso dei Bitcoin si sono sviluppate senza bisogno di un’infrastruttura virtuale ancora da costruire.

Quindi, in generale, il nuovo mercato sarà determinato da una combinazione di tecnologie, che ancora non sappiamo esattamente in quale misura andranno a pesare nella determinazione del valore complessivo. siamo ancora nella fase di incertezza determinata dalle modalità di utilizzo e dalla velocità alla quale tutto andrà ad evolvere prima di raggiungere la massa critica determinata dall’integrazione di diverse tecnologie. Per questo si rileva oggi ancora una notevole discrepanza nei tassi stimati di crescita, in alcuni casi collocati al di sotto del 20% e in altri attorno al 40% annuo almeno fino al 2030.

Se pensiamo al mondo dei videogiochi, parliamo già di una realtà immersiva, dove funzionano correttamente caschi per la realtà virtuale e strumenti di collaborazione. questo è anche il mercato di maggior attrazione oggi per Meta (ex Facebook), che ha acquisito la tecnologia Oculus, ma anche dei big player del settore, come Sony, Microsoft e Nintendo. anche il mercato degli eventi immersivi e collaborativi dovrebbe svilupparsi di pari passo, con riferimento primario a concerti e manifestazioni sportive.

Diverso e, per certi versi, più interessante è la declinazione del metaverso nel campo della trasformazione digitale delle aziende e delle riflessioni sulla customer experience. Qui già oggi ci sono settori nei quali sono stati fatti passi avanti dal punto di vista dell’utilizzo della realtà virtuale e aumentata. Chi lavora nel mondo del design, della moda o dell’arredamento anche in Italia ha già messo a punto esperienze di showroom nei quali far immergere i propri clienti e dimostrare loro il potenziale dei loro prodotti calati in un contesto virtuale, ma anche esperienziale. Magari non siamo ancora all’era nella quale si venderanno anche mobili occhiali unici secondo la logica degli Nft, ma qualche evoluzione collegata al potenziale del Web3 è già ipotizzabile nel medio termine. nulla sembra destinato ad avvenire troppo presto e forse nemmeno nella forma tecnologica immaginata da Mark Zuckerberg, che per primo ha introdotto sta cercando di cavalcare il concetto di metaverso.

 

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