L’impegno dell’industria ICT per un ampio ed efficace cambiamento organizzativo

Durante il lockdown è stato compreso come molto spesso la postazione da cui si svolge il proprio lavoro sia poco rilevante, forse abbiamo finalmente capito che come si lavora e’ più importante di dove si lavora – non aggiungendo il lavorare dall’ufficio di fatto in molti casi valore al servizio fornito. Con la crisi, infatti, numerose aziende hanno imparato ad operare da remoto rendendo disponibili per i propri dipendenti modalità di lavoro più flessibili cosi come nuove modalità di interazione con i propri clienti. In questo modo l’effetto ottenuto è stato quello di rafforzare e favorire ulteriormente la diffusione di modalità di lavoro alternative e la crescita di una forza lavoro non tradizionale (si pensi, ad esempio, alla gig economy, già diffusa prima dell’emergenza). Dall’esperienza vissuta si è inoltre compreso come anche il lavoro da casa possa essere efficace e produttivo, partendo dalla consapevolezza che adesso il social distancing sarà parte integrante del modo di agire e comunicare di chiunque, un fenomeno favorito anche dallo strumento tecnologico che ha ridotto il valore della prossimità e che oggi induce molte aziende a chiedersi se effettivamente conviene disporre degli spazi di lavoro così come sono stati progettati finora. Tali cambiamenti, accelerati da una situazione di emergenza e di timore per la propria salute, hanno portato alla consapevolezza diffusa sull’effettiva possibilità di lavorare, collaborare ed imparare da remoto.

Un altro fenomeno indotto da questa emergenza Covid è stata la migliore percezione dei leader su quali aspetti considerare prioritari all’interno dell’azienda (e da portare a termine con una certa necessità), quali ritenere secondari e quali sono i limiti delle organizzazioni con processi tradizionali.

La distanza ha, inoltre, amplificato il bisogno di comunicare, una necessità in cui la tecnologia ha svolto un ruolo chiave nella fase più acuta dell’emergenza e destinata a rivelarsi di estrema utilità anche nella fase di post Covid. In questo contesto, caratterizzato da una forte fiducia e diffusione nell’adozione degli strumenti digitali, le persone hanno imparato nuove modalità di connessione, recuperando in parte il forte ritardo accumulato negli anni.

Per tali ragioni le aziende fornitrici di questi strumenti hanno assistito ad una crescita esponenziale nella domanda delle proprie soluzioni: al riguardo Avaya ha aderito al programma Solidarietà Digitale promosso dal governo mettendo a disposizione la soluzione Avaya Spaces (soluzione di  team collaboration) declinata in ambito educativo, gratuitamente fino al 31 agosto. Sono stati, inoltre, abilitati più di due milioni di dipendenti (a livello mondiale) in remote work e la soluzione di collaboration e video è cresciuta del 2000%.

L’attività dell’azienda si è, dunque, posta l’obiettivo di aiutare i clienti ad:

  • abilitare smart working ed e-learning;
  • automatizzare modalità e processi di contatto e di interazione in quella che può definirsi una nuova economia contact free.
  • attutire l’impatto finanziario degli investimenti resi necessari ed improcastinabili dall’ emergenza rendendo disponibile l’offerta con un licensing in modalità “Subscription” ( a sottoscrizione/abbonamento) per venire incontro alle esigenze soprattutto delle PMI.

È in questo senso che l’emergenza ha segnato una nuova “rinascita” delle soluzioni ed applicazioni di communication e  collaboration che hanno coinvolto la maggior parte delle iniziative aziendali (dall’efficientamento dei processi alla produttività degli impiegati) grazie al loro ruolo mission critical.

La tecnologia, dunque, che nel periodo più critico della crisi ha dimostrato di essere un’ancora di salvezza, godrà di ampio successo anche nella fase di ripresa: adesso la sfida sarà assicurare la continuità di utilizzo degli strumenti adottati finora, assumendo decisioni e prevedendo misure basate sul coraggio e improntate al futuro.

Da questo punto di vista la crisi è una grande opportunità per le aziende per ridisegnare i propri processi, le interazioni con i clienti, ponendo le basi per la realizzazione di quella che ormai sempre più si presenta come una necessità strategica: lo sviluppo di una resilienza digitale e un approccio flessibile per adattarsi ai molteplici e repentini cambiamenti in atto.

La certezza da cui ripartire è, dunque, lo strumento tecnologico che deve essere accompagnato dalla capacità di progettare un più ampio percorso di sviluppo. Si pensi, ad esempio, allo smart working: quanto avvenuto nei mesi dell’emergenza non è stato propriamente lavoro agile, quanto piuttosto remote working. Adesso, perché il lavoro diventi effettivamente smart, alle aziende sarà richiesto di lavorare, oltre che sulla tecnologia, anche e soprattutto sui comportamenti manageriali e di leadership: in particolare bisognerà superare l’attuale logica di controllo della presenza fisica e degli orari di lavoro in fascia oraria prestabilita dove vige l’idea dell’ufficio come sinonimo di garanzia e risultato, rivedendo le policy aziendali ma, soprattutto, la cultura organizzativa.

In questo processo sarà fondamentale il ruolo delle risorse umane e dei manager che dovranno accompagnare e supportare il cambiamento in atto. L’urgenza con cui sono state adottate determinate soluzioni non ha permesso lo sviluppo di una trasformazione pianificata volta a promuovere il change management in azienda, intervenendo sulle attuali skills e sui processi aziendali.

L’emergenza vissuta ha rappresentato uno stress test collettivo in cui è stata verificata l’effettiva disponibilità dello strumento tecnologico: l’industria ICT ha dimostrato un grande impegno accompagnato da una forte solidarietà (mettendo, ad esempio, a disposizione in forma gratuita molti dei propri servizi).

L’emergenza COVID-19 da un giorno all’altro ci ha fatto intravvedere il mondo del futuro, un mondo in cui il digitale diventa centrale per ogni interazione, forzandone la curva di adozione da un giorno all’altro.

Ci ha fatto vedere e creare nuovi modi di servire i clienti e di lavorare con fornitori e partners.

La tecnolgia ha aiutato a mitigare gap falle e criticità ma la resilienza e l’efficienza si ottengono attraverso cambi profondi e duraturi che riguardano anche organizzazione,processi,competenze e leadership.

Per un migliore utilizzo delle opportunità che ci si stanno offrendo, adesso, è necessario andare oltre l’emergenza, assumere scelte consapevoli guidate più dal coraggio che dal timore. Le difficoltà e gli ostacoli da superare sono molteplici ma abbiamo davanti una grande occasione di cambiamento.

Stiamo vivendo un momento unico in cui le aziende e le organizzazioni possono imparare e progredire più velocemente che mai. Ed i modi in cui impareranno e si adatteranno  alla crisi che stiamo vivendo oggi influenzerà le performance e la società del futuro.

La capacità di andare quindi oltre le misure intraprese nell’emergenza, e di consolidare nuovi modelli organizzativi con nuove modalità di lavoro davvero “smart”, farà la differenza.

Le digital capabilities e l’esperienza che l’industria ICT possono offrire sono ora la chiave di volta per dare alle aziende un vero e duraturo vantaggio competitivo e segnare questa differenza.

CONTRIBUTI

I contributi di questa sezione comprendono documenti, relazioni e sintesi di interventi effettuati dai Relatori delle Web Conferences, degli Eventi Territoriali e del DIGITAL ITALY SUMMIT promosso da The Innovation Group.

Essi possono includere, inoltre, articoli e Paper che abbiamo ritenuto di particolare interesse per aprire o contribuire al dibattito sulle politiche industriali e sull’impatto dell’innovazione tecnologica sul mercato e sull’industria del digitale sull’organizzazione delle imprese, della Pubblica Amministrazione, del Terzo Settore e del lavoro.


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