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Investire sulla leadership femminile è una scelta vincente

Sulla leadership femminile esistono studi condotti da enti di ricerca e aziende, sondaggi e anche ricerche universitarie. E molte evidenze sembrano confermare che effettivamente ci siano delle qualità e delle soft skill tipicamente femminili, che è giusto valorizzare all’interno delle aziende esattamente come è giusto valorizzare quelle maschili. Sappiamo però che oggi come oggi in Italia l’uguaglianza di genere lavorativa è tutt’altro che un obiettivo raggiunto. Considerata l’accelerazione dei cambiamenti che caratterizza questo momento storico (complice l’evento traumatico della pandemia), oggi abbiamo un’importante occasione da cogliere. 

Come favorire, dunque, una leadership più inclusiva e diversificata, valorizzando e anche mettendo a frutto i punti di forza delle donne? Ce ne parla Mary Elizabeth Wieder, presidente di Verona Professional Women Networking, un’associazione no-profit nata nel 2016 per aiutare le donne ad acquisire nuove competenze professionali e per stimolare il dibattito sui temi della diversity e dell’equilibrio tra lavoro e la vita personale.

Credo che in questo momento stiamo vivendo un periodo eccezionale in cui l’innovazione digitale ci sta fornendo la possibilità di creare nuovi mercati e nuovi modi per lavorare e vivere, sempre, si spera, per il meglio. Nello stesso momento, la nostra capacità di innovare ci crea anche le opportunità per lasciare un impatto sociale, soprattutto a livello ecologico e ambientale. 

Il Ceo di Salesforce, una delle aziende più ammirate nel mondo, dice che “la quinta rivoluzione industriale richiederà un cambiamento fondamentale alla natura del business, e ai nostri ruoli in esso, per affrontare le sfide globali future e migliorare lo stato del nostro mondo”. In questo aspetto, il futuro è sicuramente “rosa”. Oltre al fatto che le donne hanno contribuito in modo straordinario alla Rivoluzione Industriale 4.0, la loro partecipazione sta crescendo ancora di più. C’è un investimento nelle competenze digitali fra le donne professioniste e una spinta di educare le nostre donne, ragazze e bambine da subito in materia Stem per l’avanzamento tecnologico. 

Per poter partecipare attivamente in questo settore, alle donne servono anche gli strumenti di business. Per quel motivo, per esempio, la nostra associazione quest’anno ha lanciato l’Innovation Hub: una serie di lezioni di business per fornire gli strumenti e competenze necessarie per mettere in piedi un’attività o progetto. Invece, la transizione ecologica avrà bisogno sicuramente della forza di lavoro femminile. Questo argomento rientra nel campo della sostenibilità dove, storicamente, le donne hanno più rappresentanza.

I vantaggi di una leadership più inclusiva

Credo, e crediamo come associazione femminile, che sia arrivato il momento di investire anche nella leadership delle donne in quanto non stiamo parlando di una semplice tendenza di mercato ma di una game changer che sta guidando la strategia dello Stato e le imprese. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) mette proprio in evidenza l’innovazione digitale e la sostenibilità. 

Secondo uno studio di Harvard Business Review, le donne hanno dimostrato di essere leader più efficaci già prima della pandemia, e questo è stato ulteriormente confermato solo durante la pandemia. In questo studio le donne hanno superato gli uomini in 13 categorie su 19, tra cui l’iniziativa, l’agilità di apprendimento, la capacità di ispirare e motivare gli altri, di favorire lo sviluppo degli altri, di costruire relazioni, mostra alta integrità e onestà e diversi altri attributi legati alla comunicazione, alle competenze soft e all’intelligenza emotiva. 

Donne al lavoro al Pc

Come favorire una leadership femminile nelle aziende

È giunta l’ora di puntare su una leadership inclusiva e diversificata, ma come si può fare? Suggeriamo diverse azioni possibili:

  • valutare la diversità di genere nei ruoli manageriali ed esecutivi ora; 
  • scoprire dai dipendenti,  attraverso un sondaggio interno, quali competenze e qualità cerchino in un leader;
  • investire nella formazione, che sviluppa sia le competenze tecniche sia quelle soft; 
  • incoraggiare tutte le donne dell’azienda a sviluppare un piano di carriera;
  • ricercare e richiedere gli incentivi governativi che favoriscono l’occupazione e la leadership femminile (ce ne sono di più di quanto si pensi!);
  • incoraggiare le donne a “fare rete” attraverso le organizzazioni professionali; 
  • sostenere l’innovazione e l’imprenditorialità femminile: se la vostra azienda ha un programma di R&S o di innovazione, incoraggiate un programma speciale per le donne;
  • concedere flessibilità per la famiglia e la cura dei bambini: molte donne lottano per gestire il lavoro e la vita familiare (il cosiddetto “lavoro emotivo”) e bisognerebbe permettere piccoli aggiustamenti come orari flessibili e smartworking, quando possibile. 

In Verona Professional Women Networking , di cui sono presidente e fondatrice, abbiamo programmi dedicati alla crescita della donna professioniste anche in ambito digitale e sostenibilità. Da quattro anni abbiamo un programma di mentoring e da due anni un programma di group mentoring in cui affrontiamo insieme temi come quello delle competenze digitali che servono sul mercato di lavoro. Quest’anno abbiamo sviluppato l’Innovation Hub, che tocca anche temi di educazione finanziaria e marketing. Inoltre abbiamo un nuovo programma per progetti di impatto sociale.

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