NEWSLETTER - IL CAFFE' DIGITALE
LE PERSONE VANNO POSTE AL CENTRO DELLA DIGITAL TRANSFORMATION

INTERVISTA di Elena Vaciago, Associate Research Manager, The Innovation Group a Denis Dina, Information Manager for Digital and Marketing, Roche

DenisDina

Quali vede essere oggi le nuove opportunità legate alla Digital Transformation (DT) nel caso specifico del suo settore e della sua azienda? 

E’ necessaria una trasformazione culturale e non solo tecnologica: le persone, nel nostro caso gli informatori farmaceutici, che sono i responsabili della relazione con i clinici del mondo ospedaliero, vanno messi al centro della multicanalità e devono poter decidere, di volta in volta, quali canali e strumenti utilizzare. E’ l’informatore che decide oggi in completa autonomia quando mandare una mail d’informazioni, quali video o altri contenuti presentare durante un visita. In aggiunta, le aziende farmaceutiche sempre di più si rivolgono direttamente a tutti, attraverso portali pubblici con informazioni dettagliate sulle patologie. Anche questo è un effetto della Digital Transformation: aumenta la trasparenza e la possibilità di accesso alle informazioni specialistiche. Il mondo farmaceutico può cogliere l’occasione per rivolgersi direttamente a tutte le persone, facendo leva sulla propria credibilità e sulla possibilità di comunicare in modo semplice e chiaro con le persone. I Social diventano sempre più un canale da considerare: in Italia ad esempio siamo presenti su Youtube con video educazionali sulle patologie e informativi sull’azienda, mentre la casa madre in Svizzera è già attiva su tutti i canali Social.

 

Pensando al paziente, quali potrebbero essere gli utilizzi innovativi di App, IoT e Wearable abbinati ai farmaci?

Le App potrebbero essere utilizzate per migliorare la vita del paziente, a supporto della terapia. Per quanto riguarda Internet of Things e Wearable, le sperimentazioni mostrano già oggi molteplici utilizzi, ad esempio negli studi clinici su nuovi farmaci uno studio dettagliato delle reazioni dei pazienti. Dobbiamo però fare attenzione, il nostro è un settore molto regolamentato. Di sicuro queste tecnologie potranno cambiare in futuro i processi con cui si testa l’efficacia di un farmaco, sarà possibile passare da studi su campioni della popolazione a sperimentazioni su fasce potenzialmente molto più ampie di persone. Bisogna però non affidarsi troppo agli automatismi: nel mondo sanitario la tecnologia è un supporto, il clinico deve rimanere al centro dei processi di somministrazione. Se prima abbiamo detto che l’informatore è al centro della multicanalità, dobbiamo anche ricordarci che il paziente finale deve essere al centro di tutti gli attori della salute e deve poter ricercare liberamente informazioni rese disponibili con chiarezza e trasparenza.

 

Come attivare in azienda il cambiamento in chiave Digital?

Oggi è necessario attivare il cambiamento a livello culturale in tutta l’azienda, perché la diffusione dell’utilizzo di Internet, e oggi anche dei siti Social, sta spingendo sempre di più l’idea che le informazioni devono essere un patrimonio per tutti. Nel nostro caso questo significa da un lato essere pronti sul fronte dell’innovazione tecnologica, cosa su cui Roche investe da sempre credendo fortemente che l’IT deve essere abilitante e al passo con le richieste, puntando ad anticipare il più possibile quello che il cliente chiederà domani (come appare sempre nel nostro Claim “Doing now what patients need next”) e, non in ultimo, l’IT è un driver chiave del cambiamento.

Dall’altro lato, bisogna diffondere una cultura dell’innovazione in chiave Digital all’interno perché spesso i freni sono legati alle persone e ai processi organizzativi, che evolvono ma con maggiore lentezza. Va tenuto presente che, oltre all’azienda, c’è anche un contesto esterno, nazionale e regionale, legato agli sviluppi della Sanità digitale, che oggi in Italia si sta muovendo, anche se con molto ritardo rispetto a quanto avviene all’estero. Per i cittadini, per superare il digital gap in ambito sanitario sarebbe necessario la definizione di standard comuni, almeno a livello nazionale: faciliterebbe la condivisione di informazioni come quelle della cartella clinica.

 

Quali raccomandazioni a chi oggi intraprende il percorso della Digital Transformation?

E’ fondamentale partire dalle persone, dai loro bisogni, puntando a sviluppare il più possibile le modalità di ascolto. Questo vale sia per i pazienti, che vanno messi al centro della comunicazione, sia anche per le persone all’interno dell’azienda che lavorano all’offerta di prodotti e servizi. E’ importante che nel percorso di cambiamento, persone e tecnologia evolvano in modo coordinato, che non ci siano velocità diverse per cui gli strumenti sono troppo avanzati e non vengono utilizzati o, vice versa, che le persone non abbiano a disposizione le tecnologie che si aspettano per lavorare nel modo più efficiente.

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