LA SETTIMANA DIGITALE – INAUGURATO IL CONTACT TRACING IN ITALIA
La settimana digitale – Inaugurato il contact tracing in Italia

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Il governo sceglie l’app che darà avvio al contact tracing in Italia: si chiamerà “Immuni” e sarà essenziale nella fase del 2. Nel frattempo Apple e Google annunciano una collaborazione sul data tracing, seguiti da Enel X ed Here Technologies. Settimana triste per Apple mentre crollano le stime del mercato del digital advertising.

Nonostante la pandemia abbia fatto registrare un forte aumento della spesa online, nel 2020 la spesa globale per il commercio digitale diminuirà del 14% a causa di blocchi e riduzioni, facendo scendere la spesa totale a 9,7 trilioni (contro gli 11,2 trilioni di dollari registrati nel 2019). A riportarlo è Juniper Research nel report “Digital Commerce Coronavirus Analysis: Impact Assessments & Market Forecasts 2020-2024”.

Lo studio ha, inoltre, identificato alcune aree, tra cui quella della biglietteria digitale, particolarmente a rischio: ad esempio l’effetto dei blocchi diffusi sull’utilizzo dei trasporti e degli eventi farà diminuire la spesa di ticketing digitale del 59% nel 2020 rispetto al 2019.

Per il 2021 è previsto, tuttavia, un aumento della spesa per il commercio digitale che supererà del 4% i livelli di spesa del 2019.

La Banca d’Italia stima una caduta del Pil attorno al 5% nel primo trimestre dell’anno a causa dell’emergenza coronavirus che ha impattato «in misura rilevante alcuni comparti dei servizi» mentre la produzione industriale avrebbe subito un ribasso del 6%, e del 15% nel solo mese di marzo.

Secondo le stime dell’istituto «ogni settimana di blocco dell’attività economica di questa portata comporta, secondo un calcolo meccanico che non considera effetti indiretti, una riduzione del Pil annuale di circa lo 0,5 per cento. Le attività commerciali e industriali non ritenute essenziali, e come tali temporaneamente sospese dal DPCM del 22 marzo, contribuiscono a circa il 28 per cento del totale del valore aggiunto».

Il ricorso alla CIG, inoltre, «dovrebbe avere attenuato» nel mese di marzo l’impatto dell’emergenza Covid-19 sul numero di occupati. Nel secondo trimestre l’occupazione potrebbe però contrarsi «in misura più marcata, risentendo del mancato rinnovo di una parte» degli oltre 400 mila contratti a termine in scadenza tra marzo e aprile. Il rischio è particolarmente accentuato nei settori ricettivo-alberghiero, dei viaggi e trasporti, dei servizi ricreativi, culturali e personali e del commercio al dettaglio non alimentare.

Infine, secondo l’analisi, le imprese e le famiglie, pur essendo colpite in maniera significativa dall’emergenza, affrontano la crisi partendo in condizioni migliori rispetto a quelle della recessione dovuta al debito sovrano.

 Per le tlc si stima un calo dei ricavi globali attorno al 3,4% per il 2020, una perdita che per il biennio 2020-2021 ammonta complessivamente a 80 miliardi di dollari. A riportarlo è uno studio della società di ricerca Analysys Mason che rivede al ribasso le precedenti stime che prevedevano una crescita del mercato dello 0,7%. Ad ogni modo , secondo le analisi, nel 2021 il mercato crescerà dello 0,8%.

REPORT

A causa del lockdown nel secondo trimestre del 2020 le spedizioni di iPhone diminuiranno del 36%. A prevederlo è Goldman Sachs osservando come i prezzi medi di vendita delle apparecchiature di largo consumo diminuiscano durante una recessione e che possono rimanere bassi anche per molto tempo dopo la ripresa. In un simile contesto, gli analisti di Goldman Sachs hanno annunciato di aver ridotto la valutazione su Apple a “sell”: a scendere è anche il prezzo obiettivo che passa da 250 dollari a 233. Le performance degli altri prodotti dovrebbero seguire secondo gli analisti una traiettoria simile. La discesa dei prezzi potrebbe riguardare anche il 5G, potrebbe verificarsi, inoltre, anche  un ritardo del lancio del nuovo modello di iPhone.

L’emergenza coronavirus sta provocando dei cambiamenti anche nel mercato dell’advertising, impattando soprattutto sull’industria dei media, i produttori di servizi essenziali, il mondo della farmaceutica e della cura della salute, la grande distribuzione, le catene di ristoranti e i servizi di consegna, che stanno gradualmente riformulando i propri messaggi e campagne. E’ quanto emerge da uno studio di Gartner dal titolo “How to Advertise in Uncertain Times: Lessons from Covid-19”, secondo cui si sta verificando un importante taglio dei budget destinati alla pubblicità.

In particolare, secondo la survey, condotta a marzo e basata su un campione di 360 inserzionisti, il 76% dei marketing leader si aspetta una diminuzione dei budget per il marketing dovuta all’emergenza coronavirus. Da una precedente rilevazione (condotta sempre durante il mese di marzo) era emerso che il 45% del campione aveva evidenziato il rinvio di campagne già programmate, il 34% aveva deciso di modificarne la parte creativa e il 26% aveva già cancellato alcuni acquisti già pianificati.

 La web tax ci salverà dalla crisi. A ritenerlo è l’Ocse, nel report «Tax and Fiscal Policy in Response to the Coronavirus Crisis» presentato durante una riunione virtuale dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali del G20. In particolare, nel report viene sottolineato che, in questa crisi senza precedenti, le sfide fiscali poste dalla digitalizzazione dell’economia e la garanzia che le multinazionali potrebbero pagare un livello minimo di imposte «diventeranno una questione più importante di prima».

Secondo l’Ocse, inoltre, l’aumento dell’uso dei servizi digitali e la necessità di raccogliere maggiori entrate potrebbero fornire un nuovo impulso agli sforzi per raggiungere un accordo a livello internazionale.

Le trattative per l’introduzione della web tax, si ricorda, sono state interrotte lo scorso gennaio quando si è deciso di far slittare la decisione globale alla fine del 2020. A frenare sul raggiungimento di un accordo sono stati soprattutto gli Usa che hanno proposto di introdurre una condizione (definita “safe harbour”) che potrebbe portare al principio di opzionalità della tassazione, permettendo quindi ai colossi digitali di non sottoporsi alla tassa.

 

[DATA TRACING]

Si chiamerà Immuni l’app di contact tracing necessaria a tenere sotto controllo la diffusione del virus durante la Fase 2. A svilupparla è stata la società Bending Spoons (in collaborazione con il Centro Medico Santagostino) che nei prossimi mesi si occuperà anche degli aggiornamenti necessari. L’app, che sarà scaricabile in modo volontario, si compone di due parti. La prima prevede un sistema di tracciamento dei contatti sfruttando la tecnologia Bluetooth, la seconda consiste in un diario clinico contenente tutte le informazioni più rilevanti del singolo utente (sesso, età, malattie pregresse, assunzione di farmaci) e che dovrebbe essere aggiornato tutti i giorni con eventuali sintomi e cambiamenti sullo stato di salute.

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Apple e Google hanno annunciato di aver avviato una collaborazione per realizzare un sistema condiviso di tracciamento dei contatti che potrà essere utilizzato sia su iPhone sia su smartphone Android per provare a ridurre i contagi da coronavirus. In particolare, il progetto sarà sviluppato entro un mese e poi condiviso con le istituzioni sanitarie che vorranno parteciparvi. Secondo le due aziende in poco tempo tre miliardi di smartphone potrebbero diventare compatibili con la soluzione, offrendo nuove opportunità e standard tecnologici condivisi per contrastare l’epidemia da coronavirus. 

 A supporto dell’emergenza COVID-19, Enel X e HERE Technologies, leader globale nei servizi di dati geografici e di mappatura, hanno lanciato “City Analytics – Mappa di mobilità”, una soluzione big data che stima la variazione degli spostamenti e dei chilometri percorsi dai cittadini sul territorio nazionale, regionale, provinciale e comunale. La soluzione si aggiunge alla suite City Analytics, realizzata da Enel X per le Pubbliche Amministrazioni e per la pianificazione urbana.

Nel dettaglio, il servizio fornisce una mappatura dei macro flussi di mobilità basandosi sull’analisi dei dati anonimizzati e aggregati, provenienti da veicoli connessi, mappe e sistemi di navigazione, elaborati in correlazione con location data provenienti da applicazioni mobile e open data della PA.

 

 

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