LA SETTIMANA DIGITALE – BITCOIN, GREEN ECONOMY E RETE UNICA
La settimana digitale – Bitcoin, Green Economy e Rete Unica

digitale

Morgan Stanley sarà la prima grande banca americana a consentire l’acquisto di fondi basati su crypto-assets ma per Bill Gates il bitcoin crea troppi danni all’ambiente. Nel frattempo si consolida la strategia verde e digitale dell’Italia mentre si creano problematiche sul fronte della rete unica.

***Banking, Finance & Fintech***

Prosegue a grandi passi l’entrata del Bitcoin nel mainstream. Morgan Stanley sarà la prima grande banca americana a consentire l’acquisto di fondi basati su crypto-assets. Si tratterà di un servizio riservato alla clientela ad elevato patrimonio, quella che meglio si potrebbe permettere di tollerare l’elevata volatilità di questi prodotti. È quanto ha appreso l’emittente Cnbc, citando un memo interno circolato fra i consulenti finanziari della banca.

NOTIZIA CORRELATA – Bill Gates lancia l’allarme sul bitcoin: “Consuma troppo, è dannoso per l’ambiente”

*** Transizione ecologica, green economy e innovazione sostenibile ***

Industria 4.0 è al cospetto della transizione verde, che significa una sostanziale convergenza dei temi della transizione digitale con quella ecologica. Il tema è al centro dei dati pubblicati dal nuovo Osservatorio MECSPE sul primo trimestre 2021, presentato in occasione della Milano Digital Week, da cui è emerso appunto come il processo di trasformazione industriale oggi si muova nella direzione della sostenibilità. Nonostante le difficoltà del periodo, negli ultimi mesi il 31% delle aziende intervistate dichiara che la sensibilità al tema è aumentata e di avere implementato processi volti alla sostenibilità nella propria azienda. Tra gli aspetti su cui le imprese stanno puntando maggiormente, al primo posto c’è la riduzione dei consumi (42%), ma anche l’attenzione all’inquinamento e all’impatto ambientale (36%), insieme ad un orientamento crescente verso l’eco-sostenibilità dei prodotti (17%).

Nel piano per il 2021, le aziende dichiarano che investiranno in ricerca e innovazione, ambito che si conferma ancora una volta fondamentale per reagire alla crisi. Un quadro che coinvolge per il 52% i rispondenti intenzionati a destinare entro l’anno una quota fino al 10% del proprio fatturato (era il 46% a luglio 2020),mentre il 19% si spingerà oltre, tra l’11% e il 20%. Analizzando nel dettaglio le tecnologie su cui ci si orienta maggiormente, in testa ritroviamo il ruolo primario della sicurezza informatica (22%), seguita dalla robotica collaborativa (19%), produzione additiva (17%) internet of things (16%), cloud computing (13%), simulazione e intelligenza artificiale (10%), Big data al 9% e realtà aumentata/virtuale e materiali intelligenti all’8%. In coda le nanotecnologie, introdotte entro l’anno solo dal 4% delle imprese campione.

«Vorrei avviare un corposo piano di digitalizzazione del Ministero della Transizione ecologica». Ad affermarlo è stato il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani dichiarando la volontà di digitalizzare gli uffici, la rete dei parchi e le principali attività di monitoraggio del territorio, integrando tutte le tecnologie disponibili, dal cloud all’intelligenza artificiale ai sensori a terra ai droni.

«L’Italia deve diventare una nazione sicura e smart – ha proseguito Cingolani – in grado di disporre dei migliori strumenti per l’acquisizione dei dati del territorio, per pervenire le calamità naturali».

PER APPROFONDIRE
– Pragmatismo e ambizione: la transizione ecologica secondo Cingolani

Digitale ed ecologia, una cosa sola: nasce la European Green Digital Coalition

In occasione della Giornata digitale 2021, i ministri degli Stati membri dell’UE hanno firmato in rappresentanza tre dichiarazioni per mettere in comune gli sforzi e le risorse per promuovere la connettività internazionale, incentivare la diffusione di tecnologie digitali pulite e migliorare il contesto normativo per le start-up e le scale-up.

Tutti e tre gli impegni contribuiranno ad accelerare la trasformazione verde e digitale dell’Europa e contribuiranno alla visione e agli obiettivi del decennio digitale europeo. Gli Stati membri hanno dunque assunto impegni in tre settori fondamentali: connettività, start-up e tecnologie digitali pulite.

*** La rete unica ***

Il Governo Draghi si appresta a varare alcune modifiche al piano per la realizzazione della rete unica: l’audizione tenuta in Parlamento dal ministro Vittorio Colao ha aperto vari spunti di discussione sul futuro del progetto, in particolare sul controllo in mano a TIM. Colao infatti ha subito candidato Cassa Depositi e Prestiti dello Stato per cablare il Paese, così da consentire al Governo di avere il controllo dell’infrastruttura che viene definita “fondamentale” e “strategica” anche in vista Reccovery Plan.

Già lo scorso 17 marzo il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, aveva escluso che il Governo possa ricostruire un monopolio privato della rete, soprattutto se si tiene conto che la governance di TIM è in mano ad azionisti stranieri. Lo stesso Giorgetti, inoltre, ha evidenziato che il collo di bottiglia dello sviluppo della rete di telecomunicazioni è proprio da individuare nella privatizzazione di Telecom.

PER APPROFONDIRE – Rete Unica. Game Over: sconfitto il progetto di TIM

NOTIZIA CORRELATA – Banda ultralarga, Colao: “Il 60% delle famiglie senza rete veloce, basta ritardi”.

*** Il New Normal all’insegna del digitale ***

Non si chiama passaporto ma “certificato verde digitale” per facilitare la libera circolazione sicura all’interno della Ue durante la pandemia. È la prova che una persona è stata vaccinata contro Covid-19, ha ricevuto un risultato negativo del test o si è ripresa da Covid-19, sarà disponibile, gratuitamente, in formato digitale o cartaceo e includerà un codice QR per garantire la sicurezza e l’autenticità del certificato. È la proposta legislativa della Commissione europea che istituisce un quadro comune di riferimento per facilitare la convivenza con il Covid-19. La proposta, su cui non tutti i Governi sono d’accordo, verrà discussa la prossima settimana al vertice dei leader.

Il nuovo pass Ue «non è un passaporto vaccinale, ma un certificato verde per evitare divisioni e blocchi» tra i Paesi Ue, «facilitare gli spostamenti dei cittadini europei e far ripartire il turismo in vista dell’estate». A dirlo è stato il commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders, in un’intervista a un gruppo di media internazionali, specificando che «il pass è interoperabile e vincolante per i Paesi Ue e per evitare ogni forma di discriminazione offre “tre alternative” per tornare a viaggiare: dimostrare l’avvenuta vaccinazione, la negatività a un test o la guarigione dal Covid».

Font Resize
Contrasto