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Il mercato dell’ICT meglio degli indicatori macro-economici

N. Gennaio 2021
     

a cura di
La redazione,
The Innovation Group

Nel 2020 gli investimenti in nuove tecnologie digitali hanno mostrato per la prima volta una dinamica anticiclica rispetto al PIL, e promettono di crescere ancora di più quest’anno

Gli analisti di The Innovation Group hanno stimato un andamento del mercato digitale per il 2020 pari a -0,1% e proiettano per il 2021 una crescita del 2,5%. All’interno del macro-comparto, il mercato dell’IT “tradizionale” perde il 2,9% nel 2020 e rimarrà sostanzialmente stabile nel 2021 (-0,5%), mentre il mercato delle nuove tecnologie digitali (NTD), che comprende tra le altre cloud, collaboration, AI e Big Data, è cresciuto del 2,6% nel 2020 e crescerà ancora del 6,8% nel 2021.

Le stime quantitative vengono confermate dalla Survey realizzata nei primi mesi del 2021 da The Innovation Group su un campione di decisori appartenenti a oltre 180 imprese italiane di tutte le dimensioni. Ecco i principali trend che emergono e caratterizzano la fase di positiva transizione del mercato digitale nel nostro Paese:

  • Il 49% delle imprese intervistate ha confermato che l’emergenza ha portato a un’accelerazione della trasformazione digitale del loro business
  • Questa accelerazione si conferma come tendenza strutturale all’incremento degli investimenti in nuove tecnologie digitali anche per il 2021: il 43% degli intervistati prevede infatti un incremento del budget ICT per l’anno corrente rispetto al 2020, mentre il 28% prevede un budget pressochè stabile.
  • Le priorità segnalate dalle aziende hanno infatti a che fare con la disruption causata dalla pandemia, che ha richiesto migliore efficienza operativa e riduzione dei costi, e allo stesso tempo maggiore agilità e flessibilità dei modelli di business: priorità che hanno potuto essere soddisfatte nelle nuove condizioni solo grazie all’incremento degli investimenti in nuove tecnologie digitali.
  • Le dinamiche degli investimenti in ICT segnalano alcuni trend di crescita significativa e costante tra l’anno scorso e quello corrente nelle aree della Collaboration, del Cloud, della Sicurezza e del Software per Workflow Management; Si continuerà ad investire anche in desktop, notebook e smartphone, ma a ritmi ridotti rispetto all’anno scorso, in cui si è verificata una grande domanda alimentata dall’esigenza di fornire tempestivamente strumenti di lavoro a domicilio per lo smart working
  • Il 47% delle aziende particolarmente PMI operanti nell’ambito di Industria e Servizi – prevede un aumento del budget aziendale dedicato ad attività e progetti sostenibili, sia per la maggiore consapevolezza del management della necessità di promuovere investimenti virtuosi, sia per la coscienza della potenziale profittabilità di tali investimenti, e sia infine per la prevista disponibilità di risorse e incentivi previsti dal Recovery Fund a partire dalla seconda metà dell’anno
  • Secondo gli IT Manager intervistati, le prime tre principali iniziative per la funzione ICT nel 2021 saranno:
    • Security/ Continuity/ Risk Management
    • Smart Working/Digital workspace
    • Strategia Cloud/ Multicloud
  • Per quanto riguarda il Cloud, allo stato attuale si preferiscono soluzioni ibride e multi-cloud (tendenza che si accentuerà tra 3 anni). Tra 3 anni si prevede la virtuale scomparsa delle soluzioni on-premise
  • Ad oggi il 75% delle aziende intervistate dichiara una presenza molto marginale dell’AI nelle proprie strategie di innovazione digitale, confinata ad applicazioni di Customer service a minore contenuto tecnologico (Chatbot, call center). Un fenomeno che però si modifica radicalmente tra 5 anni, quando tutto il campione dichiara di prevedere di utilizzare tali soluzioni, la maggior parte (75%) in maniera considerevole.
  • Smart City, Industria intelligente e Trasporto gli ambiti maggiormente impattati dal 5G.
  • Il tema del change management si è dimostrato sempre di più negli ultimi anni chiave di successo dei percorsi di trasformazione: 1 azienda su due (più del 40% dell’anno scorso) lo indica oggi come il principale aspetto critico, da tenere in considerazione se si vuole cambiare. La pandemia ha sicuramente favorito una migliore accettazione delle novità da parte delle persone, ma rimane il fatto che non basta introdurre una nuova tecnologia, bisogna accompagnarla con una revisione dei processi – un cambiamento di mindset – un ripensamento delle attività se si vuole veramente favorire il cambio di passo.

“L’andamento del mercato digitale nel 2020”, ha detto Roberto Masiero, presidente e fondatore di The Innovation Group, “segna una profonda discontinuità con i trend registrati negli ultimi 20 anni. In precedenza, infatti il mercato ICT aveva registrato un andamento sostanzialmente ciclico – ovvero l’indice tendeva a sovra-performare il tasso di crescita del PIL negli anni in cui questo aumentava e a sotto-performare quando questo era in flessione. La crisi pandemica ha introdotto invece un brusco cambiamento: mentre molti altri settori hanno sofferto drammaticamente, portando il PIL a una flessione vicina al 9%, il mercato hi-tech ha reagito in modo inverso, con forti incrementi nei settori delle nuove tecnologie digitali (mobile, cloud, collaboration) legate allo smart working, che hanno compensato la flessione strutturale delle tecnologie tradizionali”

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