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Il canale ICT si muove sul valore. E scopre il bello dei servizi

 

Il mercato ICT pare essere stagnante, ma mostra buone prospettive dall’offerta a valore e lascia intendere di poter sperare in bene per la seconda parte dell’anno. A dirlo è Context, la società di analisi che monitora il venduto attraverso la distribuzione, monitorando il sentiment di un canale di terze parti ICT che in questo periodo di incertezze ha bisogno di trovare nuove strategie e nuovi modelli di approccio ai clienti, sempre più esigenti e bisognosi di strumenti che agevolino il proprio business.

E i dati raccolti da Context per questi primi mesi dell’anno indicano per il primo trimestre 2023 un mercato ICT italiano in calo dell’1% comparato con lo stesso periodo dello scorso anno. Ma sul fronte del canale ICT il bilancio è allettante, come ci spiega Isabel Aranda, country manager di Context per l’Italia, interpellata da IctBusiness Ecosystem per avere un quadro sull’andamento del canale nel nostro Paese. Un tema che Context avrà modo di esporre in maniera dettagliata e aggiornata in occasione dell’intervento previsto all’interno dell’ICTBusiness Ecosystem Summit del 6 giugno, l’evento che The Innovation Group dedica annualmente ai protagonisti del canale ICT italiano.

Mercato flat, ma la distribuzione cresce

“Complessivamente, per quanto riguarda la distribuzione, l’anno è iniziato molto bene con un inatteso +13% realizzato a gennaio, frutto anche di una crescita a doppia cifra per quanto riguarda il mercato TLC, dovuto soprattutto al mercato degli smartphone e in concomitanza con la consegna dei nuovi modelli iPhone, i quali hanno dato un forte impulso a tutto il comparto” afferma Aranda.

Una crescita alla quale, già da febbraio 2023, è seguito un lento declino, con febbraio e marzo in negativo, rispettivamente -9 e -7%. E anche aprile, complici i ponti e le festività, si prevede sarà caratterizzato da una domanda piuttosto calma. Come da tradizione, del resto.

“Il mercato della distribuzione è, soprattutto da quest’anno, trainato dai prodotti e soluzioni a valore” riprende Aranda “Dopo la “sbornia” delle vendite a volume del periodo pandemico e immediatamente successivo, ora l’orientamento è verso il valore, un mercato che da almeno cinque mesi consecutivi sta crescendo a doppia cifra e che ha chiuso il Q1 a +15%”.

Il canale a valore sente gli effetti boost delle scuole

A questo contribuisce uno spostamento degli investimenti, soprattutto da parte del settore education, verso le infrastrutture in cloud e il software, con la parte di security che cresce parecchio. Le scuole, inoltre, avranno accesso, secondo i piani, a ulteriori fondi nella seconda parte dell’anno, continuando probabilmente a contribuire alla crescita del mercato sui temi digitali e di connessione.

“Vero è che per molti versi si stanno ancora godendo gli effetti di back order dello scorso anno, ma rimane comunque un mercato che mantiene una domanda attiva” commenta la country manager.

La parte di software per la cybersecurity non smette di dare soddisfazioni, registrando una crescita del 19%, addirittura oltre quanto realizzato dall’intero mercato a valore.

Anche gli switch crescono e lo fanno di oltre il 60%, grazie soprattutto agli strascichi dei progetti dello scorso anno che stanno proseguendo, sia da parte della PA sia dalle aziende private.

L’incertezza regna sul mercato del Q2

Anche se in questo attuale momento i progetti stanno rallentando per la graduale aumento dell’incertezza dei mercati dovuti all’inflazione ancora alta, pur in leggero decremento rispetto lo scorso anno, agli alti tassi di interesse e un timore di una ristretta del credito e agli effetti dell’incertezza sui mercati globali per la situazione geopolitica scatenata dal conflitto Russo-Ucraino.

Un segnale di calo dell’inflazione che però non è detto si traduca immediatamente in un abbassamento dei prezzi alla distribuzione. Alcune categorie di prodotti come stampanti e networking, hanno infatti visto un aumento dei prezzi, mentre altre categorie hanno avuto addirittura delle riduzioni.

“Per la fine di aprile è attesa la terza tranche del Pnrr, dalla quale si attende un po’ di stimolo a un mercato che è molto turbato dalla situazione macroeconomica attuale. Ma la ripartenza vera è prevista a partire dal Q3”.

I partner a valore trainano il mercato del canale ICT

Chi porta porta avanti il mercato nella distribuzione è, comunque, il canale business dei prodotti e soluzioni a valore, che vede i corporate reseller e system integrator come protagonisti principali.

Con i corporate reseller che guadagnano continuamente share nella compagine dell’ecosistema del canale italiano: 3 punti nel Q1 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, crescendo dell’11% in fatturato. Sono questi gli operatori preferenziali che interfacciano la PA e le aziende di livello entrerprise, per forniture di grandi dimensioni.

Questo per quanto riguarda il canale, mentre il target di riferimento più proficuo rimane quello delle aziende Small and Midsize, che rappresenta il 41% del mercato della distribuzione, di competenza delle realtà del canale più piccole, i reseller, che su questo ambito hanno visto anche una crescita dell’1% nel primo trimestre 2023. “Un target di utenza che ha un alto potenziale di crescita, probabilmente più lento rispetto ad altri, ma che sta anch’esso via via diventando recettivo all’offerta a valore, anche se trasferibile da un canale di reseller di dimensioni più piccole” commenta Aranda.

Un aiuto anche dalla sostenibilità

Alti e bassi, equilibri interni in altalena ma che per fine anno dovrebbero, secondo le previsioni di Context, tirare le somme con un +1% di crescita complessiva del mercato ICT. Risultato al quale non va dimenticato di assommare gli effetti derivanti dalla crescente attenzione al tema della

sostenibilità, con gli obblighi a breve termine per le grandi aziende e, poco dopo, anche per le PMI, e che sta interessando sempre di più anche gli operatori del canale.

Stimolo che è anche nelle carte del Pnrr, che indica l’adesione a criteri di sostenibilità per le aziende che partecipano ai progetti finanziabili con quei fondi. Attivando un processo di digitalizzazione progressiva che può così contribuire attivamente all’ecosostenibilità.

 

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