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Considerazioni su Italia login

Foto Alessandro OsnaghiA cura di Alessandro Osnaghi, Professore, Università di Pavia

Fin dai primi giorni del governo Renzi la narrazione politica riguardante la digitalizzazione della pubblica amministrazione si è concentrata su due titoli: il PIN unico ed Italia login.

Si trattava, in buona sostanza, di due slogan, utilizzati per comunicare con un linguaggio semplificato, che davano corpo e risposta ad una corretta esigenza di semplificazione nell’accesso ai sevizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni.

L’idea di un “PIN unico” per l’accesso in rete ai servizi nasceva dalle crescenti difficoltà, incontrate dai cittadini, in una situazione in cui ogni amministrazione distribuiva proprie credenziali di acceso per far fronte al flop degli strumenti introdotti dal CAD (CIE e CNS).

Durante il Governo Letta, all’esigenza espressa con la narrazione tutta politica del PIN unico, era già stata data una risposta con la proposta (sviluppata dall’Unità di missione coordinata da Francesco Caio) di realizzare il sistema di identity management oggi denominato SPID, allineato  con lo stato dell’arte delle tecnologie.

Italia login invece era un oggetto misterioso, sul quale venivano fornite, a mezzo stampa, informazioni generiche e di cui non era ben chiara la funzione e la collocazione nel quadro delle iniziative per l’Agenda digitale.

La sola cosa acclarata è che si trattava di un “punto unico” di accesso a tutti i servizi della pubblica amministrazione ma, in mancanza di ulteriori dettagli, facendo tesoro della saggezza  dei nostri padri che ci insegnano che i nomi sono una conseguenza delle cose (cfr.Giustiniano ”nomina sunt consequentia rerum),  era ragionevole ipotizzare che Italia login fosse, in pratica, un gigantesco portale in cui il cittadino poteva trovare tutti i sevizi di suo interesse erogati dalla pubblica amministrazione.

Si trattasse di un luogo fisicamente o anche logicamente unico, in questa accezione Italia login appariva un modello tecnologicamente superato anche  grazie al fatto che, con le credenziali uniche fornite da SPID, la confluenza dei servizi di tutte le amministrazioni in un luogo virtualmente unico perdeva di appeal.

D’altra parte a che cosa altro poteva riferirsi la denominazione Italia login se non alle credenziali da utilizzare per autenticarsi in un portale? Rileggendo tuttavia sulla stampa specializzata la narrazione al riguardo dai primi mesi del 2014 fino a metà 2015 si ha la sensazione di una ben orchestrata strategia con lo scopo di creare un contenitore di risorse progettuali solo di fatto ma anche di diritto a rescindere.

Curiosamente infatti nella revisione del CAD è comparso il misterioso articolo sfuggito ai più (Art. 64-bis “Accesso telematico ai servizi della Pubblica Amministrazione” ) che recita : 1. I soggetti di cui all’articolo 2, comma 2, rendono fruibili i propri servizi in rete, in conformità alle regole tecniche di cui all’Articolo 71, tramite il punto unico di accesso telematico attivato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica..

Si tratta con tutta evidenza dell’atto di nascita di Italia login, a prescindere da cosa ci sia davvero dietro questo slogan e da quali servizi si proponga di realizzare.

 

18 Novembre 2014

ITALIA LOGIN, LA CASA DEL CITTADINO: I DETTAGLI

PROGRAMMI DI ACCELERAZIONE: ITALIA LOGIN – LA CASA DEL CITTADINO

 

Nei primi mesi del 2015 inizia tuttavia un’evoluzione comunicativa ed Italia login assume le caratteristiche di un ambizioso e rivoluzionario progetto, il cui obiettivo è quello di creare la “casa del cittadino” come luogo di integrazione di tutti i servizi che lo riguardano e per la cui realizzazione  si parla della fantastica cifra di 750 milioni di euro.

 

22 Giugno 2015

LA NUOVA VITA DI ITALIA.IT È ITALIA LOGIN, PER IL CITTADINO DIGITALE

 

Fino alla fine del 2016 in realtà non succede nulla di significativo ma da ottobre novembre le attività sembrano ripartite con la selezione da parte di Agid di 26 esperti, con l’inizio dei lavori di consultazione estesi all’intero universo e con l’assegnazione iniziale al progetto di 50 milioni di euro.

Italia login è così definitivamente trasformato nella “casa del cittadino” e diventa il pilastro centrale a sostegno del nuovo mantra della narrazione politica sulla “cittadinanza digitale”

Cittadinanza digitale, asse Madia-Piacentini per accelerare la roadmap

 

07 Novembre 2016

ITALIA LOGIN, AGID A CACCIA DI 26 ESPERTI

 

24 Ottobre 2016

ITALIA LOGIN, AL VIA I LAVORI PER LA “CASA DEL CITTADINO” DIGITALE

 

Si tratta di un progetto sistemico di enorme complessità tecnica, gestionale ed organizzativa che coinvolge tutte le amministrazioni del Paese. Ma gli edifici non si costruiscono a partire dal tetto e Italia login dipende dalle funzioni e dai servizi di molti altri progetti che sarà necessario  dispiegare su tutto il territorio (ad esempio SPID e ANPR ,ma non solo). La complessità legata agli sviluppi software necessari appare del tutto irrilevante e marginale rispetto alla complessità tecnica e gestionale complessiva.

Come dimostra il clamoroso fallimento di tutti i progetti di natura sistemica finora lanciati, quando si tratta di superare la fase prototipale e di gestire la fase di dispiegamento, il Paese non dispone di strumenti di governance adeguati per affrontare sfide di questa natura.

Per un simile progetto, e non solo perché la legge lo impone, è del tutto impensabile che non venga fatto uno Studio di fattibilità professionale, che non può essere sostituito con modalità di lavoro di natura assembleare tese ad ottenere un momentaneo consenso.

Il Commissario all’Agenda digitale potrebbe  a mio parere principalmente verificare se l’esercizio dei poteri straordinari di cui dispone sulla carta gli consente di garantire che, in tempi finiti, non solo i cittadini residenti nel comune di Bagnacavallo ma tutti i cittadini italiani possano godere i benefici della cittadinanza digitale e di fruire dei servizi della Casa del cittadino. Senza un suo contributo su questo punto fondamentale per tutti i progetti di natura sistemica alla fine del suo mandato saremo al punto di partenza.

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