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Pubblica Amministrazione, un dipendente su due ha bisogno di competenze digitali

Sviluppare le competenze digitali della Pubblica Amministrazione italiana è la missione di Syllabus, e il progetto – promosso dall’Ufficio per l’innovazione e la digitalizzazione del Dipartimento della Funzione Pubblica – sta ottenendo un buon successo: in due settimane, hanno aderito all’iniziativa circa duemila enti pubblici. Bisogna però fare un passo indietro, dicendo che risale alla fine del 2018 la consultazione pubblica con cui sono state raccolte proposte utili alla stesura del documento in cui vengono descritte le competenze e abilità digitali minime che ogni dipendente della PA dovrebbe possedere. Una sorta di “Abc” del digitale per la Pubblica Amministrazione.

Dopo mesi di lavori, a maggio del 2019 era stata pubblicata una prima stesura del documento, poi aggiornata alla “versione 1.1.” a luglio 2020.  Syllabus copre cinque aree tematiche, ovvero l’uso dei dati e dei documenti, la condivisione e comunicazione delle informazioni, la cybersicurezza, l’utilizzo dei servizi online e la trasformazione digitale. Per ciascuna sono descritti tre livelli di padronanza, cioè “base”, “intermedia” e “avanzata”. Syllabus comprende, inoltre, strumenti di autoverifica delle competenze e indicazioni per corsi di formazione.

Ora, nell’ambito del piano “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”, lanciato a gennaio 2022 dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, si è aperta e chiusa (dall’1 al 15 febbraio) una prima fase di reclutamento per i corsi di formazione. Hanno aderito circa duemila enti pubblici, segnalando 325.345 dipendenti ai quali far compiere un percorso di formazione. Si tratta di poco meno di un dipendente pubblico su due (il totale delle PA rispondenti è di 703.090 addetti).

Come interpretare questi numeri? Si potrebbe dire che da un lato descrivono un contesto di forte interesse per i temi e le competenze digitali, e non poteva che essere così alla luce dell’accelerazione tecnologica a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni non solo nel mondo delle imprese private, ma anche della PA. D’altro canto, esprimere l’esigenza di un aggiornamento digitale per un dipendente su due è anche segnale di diffuse carenze da colmare.

(Immagine tratta dal sito del Dipartimento della Funzione Pubblica

A partire da fine febbraio, i dipendenti della PA che hanno ricevuta conferma dal Dipartimento funzione pubblica hanno potuto accedere al test di autovalutazione, in base al quale la piattaforma suggerisce il percorso di formazione più indicato. Tra le prime amministrazioni ad aderire ci sono Roma Capitale, Comune di Milano, quindici Regioni e Province, otto città metropolitane, 36 Università, 19 Camere di commercio, L’Agenzia delle entrate, L’arma dei Carabinieri, il Consiglio Nazionale delle ricerche e 65 tra aziende, strutture ospedaliere e sanitarie.

“Con l’avvio della formazione sulle competenze digitali, il Dipartimento della funzione pubblica mette le persone al centro dei processi di innovazione delle amministrazioni pubbliche, con specifico riferimento alla trasformazione digitale”, ha commentato Sauro Angeletti, direttore dell’Ufficio per l’innovazione amministrativa lo sviluppo delle competenze e la comunicazione, Dipartimento Funzione Pubblica. “Viene introdotto un metodo che verrà utilizzato anche per lo sviluppo di altre competenze trasversali, a partire da quelle relative alla transizione ecologica e amministrativa: quello del coinvolgimento di tutte le amministrazioni, che utilizzano le opportunità formative in relazione alle proprie scelte strategiche e della formazione finalizzata a colmare specifici ambiti di competenza rilevati a livello individuale”. 

Quello delle competenze digitali della Pubblica Amministrazione sarà uno dei temi al centro del Lazio Digital Summit del 29 marzo, organizzato da The Innovation Group in collaborazione con la Regione Lazio e parte del “Digital Italy Program 2022”. Si parlerà, in particolare, di Pnrr, digitale e transizione ecologica, di Agenda Digitale, di cybersicurezza, di 5G e delle innovazioni che interessano il settore sanitario.

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