Gaia-X, il progetto per il cloud europeo promosso nel 2019 da Francia e Germania e rimasto per qualche mese a scaldare i motori, ha visto nelle ultime settimane una forte accelerazione nelle adesioni (comprese quelle di Governo e aziende italiane) e nell’esposizione mediatica.
Nel 2017, Vladimir Putin ha affermato: «Chi svilupperà la migliore AI, diventerà il padrone del mondo». Queste le parole indirizzate a una platea di 16mila studenti durante l’evento «Knowledge Day» per l’inizio dell’anno accademico.
A colloquio con Alberto Biasuzzi, IS Domain Leader Operations Sud Europa di Danone, per capire quali sviluppi stiano assecondando l’innovazione dell’azienda.
La diffusione della pandemia ha, infatti, reso necessaria, ancora di più nel settore sanitario, una riorganizzazione dei servizi e degli spazi nel più breve tempo possibile, provocando anche in questo caso un cambiamento senza precedenti e generando una nuova consapevolezza sia tra gli operatori sia tra i policy maker sulla necessità di fornire un’adeguata attenzione all’e-Health del Paese.
È ormai riconosciuto che l’esperienza vissuta durante il lockdown (e che sta coinvolgendo ancora molte aziende) non possa definirsi propriamente smart working quanto piuttosto una forma di organizzazione del lavoro che potremmo considerare ibrida
In questi ultimi tempi sentiamo spesso parlare di smart working come una delle misure per contrastare la diffusione della pandemia Covid-19, partendo dal mondo del lavoro.
La pandemia COVID-19 sta portando alla Telemedicina una nuova luce. La quarantena e l’isolamento domiciliare hanno determinato un improvviso interesse per la Telemedicina
Conte mira alla costruzione di un’ Italia digitale e lo annuncia nel corso degli Stati Generali, l’Istat pubblica i dati sullo smart working in Italia mentre la commissione europea dà il via al roaming delle app di contact tracing.
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