Superata la fase di emergenza acuta adesso è tempo di bilanci: ricostruire vuol dire, infatti, anche imparare dagli errori del passato e partire dalle esperienze positive.
La situazione vissuta dalle aziende negli ultimi mesi è stata eccezionale, un “esperimento globale” di lavoro da casa, come hanno detto in molti. Quello che una volta era un privilegio per pochi, nel giro di pochi giorni è diventato un obbligo per tutti.
Le Pubbliche Amministrazioni italiane, caratterizzandosi per un’elevata differenziazione, richiedono interventi basati sulle diverse realtà amministrative e volti ad accompagnare i singoli processi nel percorso di cambiamento.
Bankitalia e Istat continuano a rivedere al ribasso le stime del PIL per il 2020 mentre parte il contact tracing in Italia: se da un lato per Immuni è boom di download, dall’altro l’app non è compatibile con tutti gli smartphone.
Dall’osservatorio Microsoft si sta assistendo alla grande diffusione di alcune tematiche (smart working, cloud) soprattutto in Italia, uno dei Paesi che è cresciuto di più sia in termini di utilizzo degli strumenti sia di investimenti dedicati.
Un’analisi della CGIL rileva la necessità di regolamentare lo smart working per garantire al dipendente il diritto «a disconnettersi» e il giusto bilanciamento tra lavoro e vita personale. La discussione sarà affrontata il prossimo 5 giugno durante la web conference di TIG.
Il Covid-19 ha rappresentato sin da subito un grande acceleratore di tendenze già in corso: il previsto aumento al ricorso di tecnologie 4.0 e di automazione è solo uno dei fenomeni a cui si sta assistendo e in relazione a cui qualsiasi realtà produttiva non dovrà farsi cogliere impreparata.
È un fatto assodato che lo shock dell’emergenza Covid-19 ha avuto come conseguenza un ricorso senza precedenti allo smart working. Il tema – molto rilevante per il nostro futuro – sarà al centro dei lavori della web conference di TIG organizzata per il prossimo 5 giugno.