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A quando il “decollo” dell’Urban Air Mobility italiana

 

Grande fermento e importanti sviluppi per l’Urban Air Mobility (UAM) italiana. Avremo i primi voli per i taxi volanti (i cosiddetti eVTOL, velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale da utilizzare per voli a corto raggio) probabilmente già entro le Olimpiadi di Milano – Cortina del 2026. Per quella data, l’obiettivo è infatti quello di testare una mobilità aerea con taxi aerei elettrici, veloci e poco inquinanti.

Con l’Urban Air Mobility è in arrivo uno stravolgimento epocale: se da anni i droni sono entrati nella vita quotidiana (e oggi vediamo il loro impiego in ambito militare), l’idea di macchine volanti in grado di trasportare persone ha ancora del fantastico. Quello che probabilmente vedremo nel breve periodo sarà un approccio ibrido al tema del volo urbano, perché l’elettrico da solo non permette di alimentare un velivolo per tratte importanti. Ciò nonostante, nel mondo si contano già 350 progetti UAM, che stanno raccogliendo investimenti importanti. Secondo un report di Morgan Stanley, il settore potrebbe arrivare a valere fino a 1.500 miliardi di dollari entro i prossimi 20 anni.

Qual è lo stato dell’arte della Urban Air Mobility in Italia e nel mondo?

Il tema sarà discusso nel corso dello SMART MOBILITY & INFRASTRUCTURE SUMMIT 2022 organizzato da The Innovation Group il prossimo 20 aprile (qui l’agenda online), con la partecipazione di Paolo Cerabolini, Vice Coordinatore Spazio del Nucleo Tecnico Scientifico, Lombardia Aerospace Cluster; Cristiano Baldoni, Chief of Business Integration, D-Flight; Alessandro Fidato, Chief Operating Officer, Gruppo SEA; Donatello Gianni, Presidente e Co-Founder, U-Avitalia, Giuseppe Santangelo, CEO e Founder, Skypersonic e Carmela Tripaldi, Research and Development New Technologies and Aerospace Director, ENAC.

A conferma dell’elevata attenzione, arriva in questi giorni la notizia che ENAC e Regione Lombardia hanno siglato un Protocollo d’Intesa: saranno realizzate attività comuni per lo sviluppo di una mobilità aerea avanzata e sostenibile (Advanced Air Mobility), per il trasporto di persone, merci, forniture, medicali e per abilitare nuovi sevizi. Angelo Vallerani, presidente del Lombardia Aerospace Cluster (realtà con 100 soci tra cui Leonardo, Thales, Thales Alenia Space, OHB Italia, università ed enti di ricerca), ha commentato così l’accordo: “La collaborazione con l’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) servirà a potenziare l’uso degli elicotteri per spostarsi su tratte brevi, superando le attuali limitazioni sul volo notturno o con condizioni meteo avverse, aumentando le piste. Così come l’utilizzo per le tratte medio-lunghe del convertiplano sviluppato da Leonardo che unisce la versatilità del decollo verticale propria dell’elicottero con il comfort e la velocità dell’aeroplano”.Il convertiplano Aw609 di Leonardo, primo sul mercato destinato a ricevere la certificazione civile, ha conquistato pubblico e operatori al Dubai Air Show 2021 dello scorso novembre negli Emirati Arabi Uniti. Primo di una nuova generazione di aeromobili, l’aerotaxi targato Leonardo decolla e atterra come un elicottero ma vola anche lontano, come un aeroplano; oltre 500 Km orari di velocità, con un’autonomia che va da 1.400 a 2mila Km.

È dello scorso ottobre 2021 invece l’accordo tra SEA Milan Airports e Skyports, per lo sviluppo di un network di vertiporti in Italia. A distanza di poco tempo dall’accordo tra Aeroporti di Roma, Aeroporto di Venezia, Aeroports de la Cote d’Azur e Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, che ha portato alla costituzione di “Urban Blue”, società specializzata nello sviluppo delle infrastrutture di mobilità aerea urbana a livello internazionale.

Di marzo 2022 invece la notizia che Atlantia ha preso parte al nuovo round di finanziamento di Volocopter, società tedesca del settore UAM, con un ulteriore investimento di 35 milioni di euro. Proprio Volocopter è stato protagonista, lo scorso novembre, del progetto VoloCity a Roma, realizzato insieme a ADR, ENAC, ENAV e Atlantia, per lo sviluppo della mobilità aerea romana, con taxi aerei a guida autonoma-ibrida, da realizzare entro il 2024.

Il lavoro da fare è tanto, e servirà uno sforzo comune a tutti i livelli, come ha detto il Presidente dell’ENAC Pierluigi Di Palma: “Affinché l’Italia possa raggiungere anche in questo la leadership a livello globale, è fondamentale che si realizzi un coordinamento significativo tra le azioni di governo, il regolatore aeronautico, i territori e lo sviluppo industriale che tenga conto degli indirizzi europei per la costituzione di un sistema resiliente ai cambiamenti futuri”.

L’ENAC ha presentato lo scorso autunno il nuovo Piano strategico per la mobilità aerea avanzata (2021-2030), in cui è spiegata la strategia per l’Advances air mobility (AAM): un programma di sviluppo della mobilità aerea nazionale portato avanti assieme al ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili e al ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale. Al suo interno spazio anche alla mobilità aera urbana, per il trasporto di merci e persone in ambito cittadino tramite l’utilizzo di droni.

Se la regolamentazione è abilitante, per il futuro del settore non vanno trascurati altri aspetti: dalla disponibilità di autoveicoli in grado di volare a costi competitivi, alla predisposizione di opportune piste di decollo e atterraggio verticali, i vertiporti (a Torino, il progetto Skygate dovrebbe portare all’apertura del primo), alla stessa accettazione da parte delle persone dei nuovi servizi, che almeno all’inizio si preannunciano piuttosto costosi. In altri Paesi dinamiche diverse dalle nostre potrebbero favorire uno sviluppo più rapido del mercato: basti pensare che in America, per la logistica, ogni centro abitato, anche piccolo, ha già oggi una sua pista di decollo e atterraggio.

 

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