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Alla ricerca delle “next big things”

 

I recenti annunci di riduzione del personale da parte di Meta, Twitter e Amazon e di diverse altre aziende del settore digitale, piuttosto che il congelamento delle assunzioni da parte di giganti come Microsoft, Google,  hanno posto all’attenzione di molti analisti e osservatori se ci troviamo davanti ad un rallentamento congiunturale della crescita o se qualcosa di più strutturale stia accadendo al settore e ai suoi grandi player.  Ciò si accompagna, o ne è la conseguenza, una forte riduzione delle quotazioni  che va dal 30% al 70% e che sta penalizzando  le valutazione di molte delle aziende sul mercato finanziario. Questo avviene dopo la crescita tumultuosa durante i 2 anni di pandemia che ha portato anche ad un forte aumento di assunzioni e ha creato purtroppo le condizioni per radicali e veloci riduzioni di personale.

Come sempre il panorama non è uniforme tra le diverse realtà anche se la tempesta si è abbattuta su quasi tutto il settore. Ci sono casi, come Meta e Google, che probabilmente stanno soffrendo anche di un modello di business basato in gran parte su ricavi da pubblicità, che non cresce più come prima e che soffre di una maggiore concorrenza.  Tutti i grandi player  si stanno facendo concorrenza entrando su settori contigui ed è più forte la concorrenza di nuovi player.  Basta citare Tik-Tok nei confronti di Facebook/Meta,  che sta cerando di muoversi verso un nuovo modello di business basato sul metaverso come prossima “next big thing”,  ma che finora è costata molti miliardi di dollari di investimento di cui ritorni sono ancora molto lontani.

Un altro caso eclatante, anche se diverso per molti aspetti, è Twitter che, dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk,  sta vivendo un periodo convulso per trovare una strada verso un modello di business consolidato e profittevole come social media basato sulla pubblicità. Inoltre, lo “stile manageriale e imprenditoriale” di Musk non sembra certamente di buon auspicio per le conseguenze che sta avendo sulla vita dell’azienda, per cui alcuni osservatori incominciano a pensare che Twitter possa essere una Waterloo per Musk.

D’altro canto occorre dire che, a fronte di questa batosta sui mercati, nessuno dei grandi player sta perdendo soldi, ma “semplicemente” le aspettative di crescita previste non sono più quelle del passato.

Come inesorabilmente capita, se non ci sono innovazioni radicali in vista che siano valutate realisticamente come le potenziali next big things,  anche il settore digitale nei suoi segmenti più significativi incomincia a soffrire di una maturità strutturale.

La situazione contingente cade anche nel periodo dell’anno, in cui molti autorevoli analisti si prodigano nel fare le loro previsioni a breve e medio-lungo termine, nel contesto delle visioni su quali sono i principali trends tecnologici e di mercato per cercare di individuare quali potrebbero essere le “the next big things”. E’ interessante, quindi, fare qualche considerazione di sintesi su quali sono le tecnologie avanzate su cui molti convergono come potenziali.

Si evidenziano due prospettive: da un lato ci sono i trend che sono basati su tecnologie più consolidate e dall’altro quelle più nelle fasi early-stage di sviluppo, ma entrambe possono essere gli abilitatori di potenziali innovazioni radicali e scalabili.

Tra le prime si trovano le applicazioni avanzate di AI in cui tutte le capabilities di ML-Computer-vision-NLP sono dispiegate attraverso applicazioni adattative, la connettività avanzata (wireless, 5G/6G, LEO), le piattaforme di cloud-edge-computing platform. Queste tecnologie stanno generando non solo interesse ed investimenti, ma anche risultati misurabili della loro applicazioni in diversi settori di mercato, che li pongono potenzialmente nella fase iniziale di adozione mainstream e su larga scala.

Ci sono, in aggiunta, dei trend emergenti in fase iniziale di adozione come le  immersive-technologies e il metaverso, il web3 e il quantum computing.  Ci vorrà ancora del tempo per sviluppare, raffinare e commercializzare tutte le componenti tecnologiche e architetturali sottostanti a questi trend. E’ quindi ancora incerto quanto tempo sarà richiesto affinchè queste tecnologie siano adottate in diversi settori e quali risultati misurabili si possano  realizzare dal potenziale che essi esprimono.

E’ ragionevole però pensare che cambiamenti ed evoluzioni tecnologiche accelereranno e si intensificheranno nei prossimi anni, così come avvenuto nei 3 decenni dall’inizio della rivoluzione di internet. Questi cambiamenti non solo possono mutare il panorama competitivo del settore digitale, ma anche avere un impatto più esteso e profondo sulla società rimodellando mercati e settori ora separati . Basta infatti guardare a come l’innovazione tecnologica e il digitale stanno rimodellando alcuni macro settori della mobilità, dello spazio, della energia, della bioingegneria e della sostenibilità. Se guardiamo quindi a questi trend, l’elemento più impressionate è l’effetto dirompente che possono avere su diversi settori.  I prossimi anni promettono, quindi, di essere un tempo in cui il progresso e i tempi di trasferimento di queste tecnologie dal laboratorio all’industria, sarà più rapido così come l’effetto di “innovazione combinatoria” tra  le diverse tecnologie perchè sarà meno complesso realizzarlo.

L’obbiettivo deve rimanere comunque quello di aumentare la produttività e la crescita economica, ma contemporaneamente far avanzare il livello e la qualità della vita dell’uomo non a discapito del pianeta.

 

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