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LEGIFICARE O DELEGIFICARE, Blockchain e bitcoin?

INTERVISTA di Simona Macellari, Associate Partner, The Innovation Group a Marco Baldassarre, Deputato, Componente XI COMMISSIONE (Lavoro pubblico e privato) e COMMISSIONE BICAMERALE DI CONTROLLO sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Baldassarre

Cosa ne pensa del titolo dell’intervista? Servono norme o una diminuzione delle stesse per il sistema FinTech?

L’innovazione derivante dall’utilizzo, anche a fine finanziario, delle reti peer-to-peer che comporta disintermediazione e decentralizzazione necessita di un’analisi seria, che contemperi tutti gli elementi: una legiferazione affrettata ed eccessiva potrebbe avere un effetto contrario.

Quali sono gli obiettivi che si è posto con il Convegno alla Camera del 15.11.2016?

L’idea è di aprire un dibattito, formare ed informare il Legislatore affinché svolga le proprie analisi e riflessioni su elementi corretti e possa porre in essere la normativa proporzionale e necessaria.
Inoltre con l’incontro del 15 novembre si è voluto mettere a confronto varie realtà quali accademici, professionisti, imprenditori, politici, tecnici. Questo serve a creare quel clima auspicato di confronto che dovrebbe stare alla base di ogni azione da parte del legislatore.

Primo punto di partenza?

Come emerso dal convegno, esiste la necessità da più parti indicata di regolamentare gli Exchanger, anche in relazione alle tendenze europee ed internazionali. Oltre quello, non mi pare che vi sia da normare molto di più o che esistano rischi particolari da monitorare. Alla fine dell’incontro ho avuto il piacere di incontrare anche altri startupper e professionisti del settore che mi hanno illustrato velocemente svariate iniziative, creando quindi un ulteriore punto di partenza per altri eventi.

Lei intende quindi una regolamentazione minima per poi attendere gli sviluppi?

L’innovazione bitcoin è decentralizzata, virtuale e transnazionale e qualunque approccio che eluda questa riflessione rischia di non colpire nel segno. Le scelte possono attrarre nuove imprese o allontanare le poche presenti ed occorre evitare uscite strampalate con minacce di divieti o di sanzioni. L’innovazione va compresa e fatta sviluppare senza preconcetti, per evitare di deprimere il potenziale locale e farlo sviluppare all’estero, come oramai succede in troppi settori.
L’Italia non può permettersi di perdere questo treno: paesi non lontani da noi stanno ricevendo adeguati finanziamenti per lo sviluppo e l’applicazione della tecnologia blockchain, diventando così dei punti di riferimento per le startup e le aziende consolidate del settore. È un mondo completamente da scoprire e vorrei che l’Italia facesse la sua parte. Abbiamo accademici, professionisti esperti del settore, appassionati, imprenditori e giovani con elevate competenze e tanta voglia di costruire qualcosa di innovativo nel nostro Paese. Io voglio porre una prima pietra affinché questo percorso si realizzi.
Visionario? No. Ritengo solo che sia inaccettabile stare a guardare senza far niente, bisogna almeno provarci, senza porsi dei limiti.

Startup nel settore della Blockchain e Critpovalute? Che ne pensa?

Penso che abbiamo tutto quello che serve per poter sviluppare un ecosistema che attragga aziende innovative e finanziamenti in un settore come questo, vergine e totalmente da sviluppare. Manca solo una cosa: la volontà politica, la lungimiranza della classe politica nell’affrontare tali sfide che, detto chiaramente, escono dalla “confort zone” a cui siamo spesso abituati. Io, per quanto mi riguarda, voglio colmare questo gap. La politica oggi dovrebbe affrontare queste tematiche anche in considerazione del fatto che ormai si parla solo di pensioni, immigrazione, ecc… Problemi importantissimi sia ben chiaro e da affrontare in maniera sistematica. Ma credo sia arrivato il momento di guardare anche al futuro e smettere di pensare solo e soltanto in una logica di tipo emergenziale, come ormai troppo spesso la politica ci ha abituato in questi anni,

Prossimo passo?

Sto già lavorando alla creazione di un nuovo evento che coinvolga i vari attori nel settore degli exchange, tematica che non può più attendere a quanto pare e da quanto emerso durante il primo incontro.
Inoltre sto cercando di tessere rapporti con startup innovative che sviluppano tecnologie all’interno di questo ecosistema. Mi piacerebbe creare un tavolo di lavoro permanente che tratti queste tematiche con una cadenza bimestrale almeno in questa prima fase.

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