Le recenti modifiche dell’Art. 4 dello Statuto dei lavoratori, apportate dal Jobs Act, tentano di adattare la disciplina normativa alla tecnologia utilizzata dalle aziende. Byod, cloud, Internet of Things o riconoscimento biometrico, rappresentano un vantaggio operativo e di efficienza per le imprese competitive, ma non possono essere dissociati da una governance aziendale che rispetti la normativa sul controllo a distanza del dipendente, anche nell’ottica di fornire la giusta tutela all’azienda.

La recente pronuncia della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 12 Gennaio sull’uso che i dipendenti fanno della mail aziendale e le possibili azioni da intraprendere lecitamente, mette in luce – ancora una volta – l’importanza di regolamenti interni e policy chiari, così come peraltro successivamente chiarito dal Garante. In un momento denso di dinamiche nuove sulla materia, ed in vista del nuovo Regolamento Europeo sulla data protection che impatterà anche sul controllo a distanza, è fondamentale considerare quali sono gli strumenti attraverso i quali si può configurare un controllo del dipendente, regolarizzarli, così da bilanciare gli interessi della società con i diritti dei lavoratori

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